Alla ricerca di un pretesto, quale che sia, per continuare a recitare la mia parte.
Anche se, in tutta onestà, la recitazione richiede sempre maggiore fatica.
Quale potrebbe essere il pretesto? Forse, paradossalmente, riprendere la recitazione stessa.
Lo farò a breve, ahimè, già stasera o al più tardi domattina.
Immergersi nel ruolo a capofitto, conficcando la testa sottoterra come uno struzzo.
Oppure alzare la cornetta telefonica (espressione bella, ma desueta), comporre un numero e crogiolarsi per qualche minuto nel tepore di una voce amica.
Credere, forse, che quanto stiamo facendo non è frutto della nostra volontà, ma il semplice corollario di un teorema depositario di verità trascendentali.
Mi serve spazio, e la consapevolezza di poter spaziare oltre i confini tracciati dalla razionalità.
Inviato da: frfrciccio
il 19/09/2011 alle 23:54
Inviato da: shar.a.zad
il 18/12/2010 alle 18:11
Inviato da: dolceacida2
il 08/05/2010 alle 12:37
Inviato da: stradeperdute2
il 09/02/2010 alle 21:50
Inviato da: poetica_mente
il 17/11/2009 alle 10:34