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Creato da IlCercatoreDiParole il 17/12/2008

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E' un passo bellissimo questo che citi e che riassume...
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Jogging e meditazione

Post n°44 pubblicato il 09 Agosto 2011 da IlCercatoreDiParole
 

Non mi sono mai chiesto prima d’ora se il jogging possa essere equiparato ad una forma di meditazione oppure no.

In effetti, ci sono delle similitudini evidenti. Richiede costanza, applicazione, concentrazione per mantenere il ritmo della corsa e della respirazione. Se praticato con continuità si possono apprezzare benefici non trascurabili già dopo poche sedute. Non so di preciso quali siano i benefici della meditazione, perché non ho mai avuto l'occasione di praticarla, ma posso immaginare che il principale sia liberarsi dallo stress accumulato nella vita di tutti i giorni.

Nella mia modesta esperienza di jogger non mi è mai capitato di estraniarmi completamente dalla realtà e di entrare in tranche, anche se c’è chi sostiene che il jogging sia una forma di meditazione non molto diversa dallo yoga.

Devo riconoscere che talvolta ho avvertito una sensazione di leggerezza e di armonia durante la corsa, e spesso mi sono accorto di non pensare a niente. Quando la corsa si protrae per un periodo di tempo lungo a sufficienza (sopra i 45 minuti), avverto una sensazione di appagamento e di soddisfazione che difficilmente riesco a raggiungere quando pratico altri sport (tennis o calcetto, per esempio). Penso dipenda dalla fluidità del movimento, dalla respirazione regolare, dal ritmo costante che viene meno nella maggior parte degli sport di squadra.

Rispetto alle forme orientali di meditazione, il jogging presenta anche l’indubbio vantaggio di aiutarci a bruciare le calorie in eccesso, il tutto praticamente a costo zero!

 
 
 

Mangia prega ama

Post n°43 pubblicato il 07 Agosto 2011 da IlCercatoreDiParole
 

Incuriosito dal consiglio di un'amica, mi sono scoperto a sfogliare le pagine di "Mangia prega ama", nella libreria della stazione ferroviaria di un piccolo borgo sulla costa calabra. L'ho comprato perché le coincidenze mi intrigano: sono convinto che, almeno quando ce ne accorgiamo, non si debba lasciare niente d'intentato.

Il romanzo narra le avventure della giornalista americana Elizabeth Gilbert, alla ricerca della propria identità dopo una brutta crisi matrimoniale. Liz decide di prendersi un anno sabbatico e di viaggiare, alla ricerca di qualcosa che non sa bene neanche lei. Quattro mesi in Italia - alla ricerca del piacere dei sensi, in special modo il gusto per la buona cucina - quattro mesi in India, alla ricerca dell'equilibrio nella preghiera, e quattro mesi a Bali, dove infine troverà l'amore.

E' un racconto toccante, animato da un'incredibile freschezza che non abbandona mai il susseguirsi delle vicende narrate.

La storia è frutto dell'esperienza di vita e del viaggio alla ricerca di sé realmente intrapreso dalla scrittrice.

 

 

 
 
 

Scuote l'anima mia Eros

Post n°42 pubblicato il 24 Luglio 2011 da IlCercatoreDiParole
 

Ho cominciato a leggere l'ultimo libro di Eugenio Scalfari, "Scuote l'anima mia Eros". L'Autore, all'inizio della trattazione, si pone provocatoriamente una domanda: "perché aspettare l'età di ottantasette anni per pubblicare un saggio con questo titolo?". 
Risponde che l'opera è parte di un percorso iniziato quattordici anni prima e proseguito nel corso dei successivi attaverso la pubblicazione di diversi saggi di natura pressoché filosofica.
Il primo s'intitola "Incontro con io", l'ultimo "Per l'alto mare aperto". Ne ho letti alcuni. Devo riconoscere che non mi hanno affascinato per la profondità dei contenuti (che dipenda dalla mia ignoranza in materia filosofica? Può darsi...).
L'ultimo riporta alcuni passaggi interessanti tra cui la spiegazione "dell'ascolto del tempo" che caratterizza l'opera di Proust.

Non è proprio una lettura estiva, ma credo comunque che valga la pena leggerlo

Trascrivo un passaggio che mi ha colpito, in cui l'autore si interroga su cosa sia l'allegria (in contrapposizione alla tristezza):

"L'allegria è dunque una marginalità cui aspira il volgo, la gente da poco, quella che si contenta della sua piccola vita senza ideali, senza aspirazioni che non siano il mangiar bene, una vacanza, un amorazzo, una promozione, una famiglia da tirar su? Il sentimento dei poveri per uscire dalla loro vera tristezza che è la povertà e la mediocrità che li opprimono?"

 
 
 

Liberamente tratto da "Opinioni di un clown", di Heinrich Boll

Post n°41 pubblicato il 05 Giugno 2011 da IlCercatoreDiParole
 

"Ero stanco, volevo soltanto bere la mia birra, giocare per un momento a Mensch-argere-dich-nicht, fare un bagno, leggere i giornali della sera e addomentarmi accanto a Maria, la mano destra sul suo seno e il viso così vicino alla sua testa da poter portare con me nel sonno il profumo dei suoi capelli".

 
 
 

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Post n°40 pubblicato il 20 Marzo 2011 da IlCercatoreDiParole

Oggi si celebrano i 150 anni dell'unità d'Italia.
Non ho avvertito l'esigenza di unirmi al coro di festeggiamenti, forse perché mi sento più toscano che italiano, addirittura più europeo. E' un sentimento di appartenenza che non sono in grado di spiegare, ma solo di sentire.
L'ambiente circostante è colmo di dettagli. Spesso ci sfuggono, perché siamo trafelati o pensiamo ad altro.
Invece ci sono, i dettagli, sono lì, a ricordarci una dimensione che credevamo perduta, tramortita dalla velocità alla quale siamo costretti a correre. 
Sono ovunque, i dettagli, si confondono al presente e al passato.
Alcuni saranno parte del nostro futuro, altri andranno perduti, dimenticati, distrutti.
Assumono una molteplicità di nomi e una varietà di sembianze: souvenir, cianfrusaglie, paccottiglia, oggetti in disordine.
Particolari.
Custodiscono quello che siamo, o che siamo stati (e vorremmo tornare ad essere?).
I dettagli catalizzano le nostre speranze e la nostra energia.
Racchiudono l'insondabile universo dei ricordi.
Guardandomi intorno scopro le pagine di un romanzo che non ho finito di leggere, il telefono dimenticato in un angolo, i biscotti del mulino bianco, il tempo dell'infanzia.
Nell'attesa che il mondo esterno mi richiami al presente e alla realtà.

 
 
 
 
 

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