Moà Anbassà
Fate bene attenzione. Questo blog conterrà in prevalenza la storia di uno dei più importanti Imperi della storia Umana che è stato spesso trascurato o adirittura trattato con superficialità perchè Africano; il primo ed unico grande Impero dell'Africa Nera.
Quel che si racconta qui, soprattutto nei primi post è un misto di storia e di leggenda tratto in prevalenza dal Kebra Negast (Libro dei Re) e dalla storiografia ufficiale della Imperial Association of Ethiopia.
E' possibile commentare qualunque post. Sono apprezzati commenti che mettono in luce, ombre che magari la storiografia ufficiale non illumina e manipolazioni che nel corso del tempo sono state fatte.
Questo è un luogo sacro... Abbiatene rispetto!
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DINASTIA SALOMONIDE - Armah – Salvatore dei primi mussulmani VII sec.circa
Post n°3 pubblicato il 02 Marzo 2010 da AnbassaYehuda
Armah fu il primo imperatore d’Etiopia a dare asilo ai primi mussulmani che fuggivano dalle persecuzioni nella penisola Arabica. Poco tempo dopo che il Profeta Maometto iniziò i suoi insegnamenti nella penisola Arabica, i re della zona iniziarono una cruenta repressione dei suoi fedeli. Molti di loro trovarono rifugio al di là del Mar Rosso nell’impero Axumita, inclusi alcuni membri della famiglia del profeta. Quando i re pagani di Arabia seppero che i mussulmani si erano rifugiati in Etiopia, mandarono ad Armah messaggeri con ricchi doni chiedendo di riconsegnare i fuggitivi. L’imperatore Axumita mandò i suoi ufficiali a indagare su queste persone rifugiatesi nel suo regno. Ne venne fuori che si trattava per lo più di donne e bambini indifesi credenti in un solo Dio che altro non chiedevano che un rifugio al Re Axumita. Appreso ciò, Armah scrisse ai Re Arabi che non avrebbe abbandonato ad un atroce destino gente indifesa che chiedeva il suo aiuto. Con questo gesto probabilmente il Grande Imperatore salvò il futuro della nascente religione islamica, un gesto compassionevole che fu ampiamente apprezzato dal Profeta Maometto. Quest’ultimo ordinò esplicitamente ai suoi discepoli di lasciare l’Etiopia in pace esonerandola dalla sua guerra santa (jhad). Questo evento permise ai cristiani d’Etiopia di sopravvivere come Regni Cristiani della Nubia, mentre il cristianesimo egiziano soccombeva all’onda lunga dell’Islam. Si racconta che alla morte del Profeta Maometto l’Imperatore Amah si recasse alla Mecca a piangesse sulla sua tomba. Cristiani e mussulmani in Etiopia, da allora, vissero sempre in quasi totale armonia. I mussulmani chiamavano l’Imperatore Armah, Najashi (variazione di Negasi o Nigus, che significa Re). |
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