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Risveglio tumultuoso.

Risveglio di coscienza e di corpo.

Pensieri estremamente lucidi.

Sangue dal naso.

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Sicurezza che si salda lentamente, troppo lentamente.
Per vincere questa paura così sconosciuta, quando fino a ieri eri tu quello che poteva andarsene da un momento all'altro.

E lucciconi quando realizzi di essere diverso da come vorresti.
Da come vorresti tu, non solo lei.
Sforzarsi di cambiare, anzi, di ritornare uguale a prima, che era assai meglio.
Ora si deve.

Pensiero felice: Ora posso.

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Luce di tende rosse, come rossi i suoi capelli.

Luce che sembra primo mattino, ma è già mezzogiorno.

Luci e colori la sua casa, luci e colori i suoi pensieri.

Foto, belle foto.

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Turbine psichedelico, viaggi della mente, trasporto in un tempo lontano, confuso, più libero. Viaggio solitario e immobile che resto a guardare da fuori. Gira la testa veloce quanto veloci sono le parole nelle mani di gomma.

Dettagli che sorreggono palazzi, accenni che spiegano ogni cosa, che racchiudono immensa felicità.
Sicurezza che si solleva come seme nato dopo il fuoco. Flebile.

Solo il sonno sa vincere sul desiderio di vita.

Il sonno che poi scompare quando la parte brutta della vita, che puzza di vomito e ha il suono di un lamento, ti viene a chiamare appena credevi di poter riposare.

E vabbè, fortuna che ho una bella carica di cose buone a cui pensare!

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Come una danza che non sai ballare,

tre passi avanti e uno all'indietro.

Strascichi d'ombra, solo questo.

Germogli di luce fanno capolino, facciamogli strada.

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Stupore di sorrisi semplicissimi e insperati, commoventi come le sorprese.

Perchè l'espressione più bella è sempre la più infantile: il non voler andar via.

Piccolissime cose che mi ero quasi rassegnato a non aspettarmi più, ma che fanno la differenza fra la conquista e la felicità.

E tormentosi fantasmi nutriti di caos e di rumore, di traffico e quotidianeità.

Certe cose si curano con la distanza, altre con la presenza. Io ci sono.

Un poco per volta.

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Perchè il suo mondo è fatto tutto di parole non dette concentrate in gridolini.

Perchè il suo mondo è tutto nuovo, per me.

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Così diverso e bello che tutto il resto sembra una vita fa...

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Una cosa alla volta, come avevo imparato a fare prima.

Una cosa alla volta e già va molto meglio.

...ma quanto mi piace...

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"...tanto non ti perderò perché tu non sei stata mai mia..."

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E' inutile anche solo provarci.

Devo solo distrarmi. Fanculo tutto e resta solo lei.

Ci vuole calma.

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Maccheccazzo, mi hanno rubato la panda :-(((

La mia amata pandarella...

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Battito cupo, che non riesci a fare niente, non riesci a concentrarti.

Un milione di ricordi freschi freschi per farti sorridere, ma una specie di paura ancora più grande a farti gli occhi scuri.

Ansia e fretta di vederla, toccarla, sentirla. Unica maniera per capire.

Le cose importanti.

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Il malpensiero lascia il posto al capire.

La stanchezza apre le porte del conoscere, il buio si porta appresso la sincerità tanto attesa.

E le cose brutte si smontano da sole una per una...

Lunga l'attesa per arrivare a parlarne. Brutti momenti.

E una sorprendente capacità di sapermi prendere, che è veramente difficile.

Il tempo continua a scorrere, ma stavolta l'ho ridimensionato.

Non è il tempo, è quello che ci scorre in mezzo che conta. Bisogna dargli il tempo di attraversare.

Bella sensazione, non ancora quella che vorrei, ma bella.

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Tempo che passa.

Limbo d'incertezza, stasi di meschina comodità.

Tempo che passa e si porta via il bello.

E io che sono pesante e vorrei essere leggero.

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Strano. Bellissimo.

Incasinato. Ma un passo avanti.

Parlare, confondere, chiarire.

Decidere.

E fare il contrario di quanto deciso.

Parole cattive a sguardi torvi, domande dirette e cattive anch'esse.

...muro di cartone di fronte all'abbraccio.

E la sera a essere me stesso.

...e una notte stupenda, da subito. Stupenda.

Finalmente.

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Avrei decine di pagine da scrivere parlando di te.

Ma immediatamente mi ricordo quel che da te sto imparando: il dono della sintesi, della chiarezza nata dall'essenziale.

E così, invece che perdermi nei miei lunghi e incasinati post,

mi metto a leggere e ti penso. Tu che il mio blog non lo leggerai mai. Tu che ti tengo fuori da qui, perchè sei troppo viva per queste cose.

E buonanotte a chi ogni tanto, invece, passa di qua!

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Ho un po' di voglia di aprirmelo anche io un blog da un'altra parte,

uno nuovo, lontano, nascosto, irragiungibile. Estremamente personale.

Per raccontarci delle cose che accadono senza nessun freno, come una volta facevo qui. Per non aspettare.

Delle cose belle di oggi, ad esempio.

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Mi ci devo togliere il pensiero.

L'ha detto lei.
Non le piaccio abbastanza, ecco tutto.

Frasi che sbattono nella testa:

Non si lascia qualcuno per qualcun altro.Si lascia qualcuno quando non lo si ama più. Ho paura dei cambiamenti. Non lo so. Innamorato di te. Non voglio lasciar perdere. Mi piaci e pure parecchio.

E i baci e le mani e la sua pelle e i capelli e gli sguardi e tutto il resto.

Mi ci devo togliere il pensiero. Mi ripeto.

E allora la vita te la devi prendere a morsi. Quello che vuoi lo devi provare, e ci ho provato. Ma non puoi insistere, sarebbe solo un nuovo castello di carta.

E tanti giorni di malinconia, di ore e ore a scrivere a pensare e a non dormire.

E oggi invece, con il piede in su, a guidare nell'ultimo sole, lo sguardo dritto davanti, con un'energia nuova. La vita te la devi prendere a morsi. In moto, con la pioggia, al cinema anche da solo. Magari con il casco anche per lei, anche se lei non c'è.

La vita te le devi prendere.

Un'altra ruga sul mio viso. Ecco cosa sei.

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La bella sensazione dei capelli puliti.

Di un bel film che hai sempre rimandato ma che ti è piaciuto molto.

E anche nelle tante giornate senza compagnia, arriva il momento in cui ti prendi qualche ora per stare veramente da solo.

Con il pensiero vicino, e la pioggia in mezzo.
Con la voglia che spinge ed il tempo che tira.
Con il ricordo che diventa distrazione e il desiderio che diventa sorriso.

Forse stanotte c'è ancora tempo per un altro film che aspetta.