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L’autobus è in bilico su un precipizio, dopo avere sbandato nella folle corsa su una strada delle Alpi. Da una parte del pianale i lingotti d’oro, dall’altra la banda di inglesi che li ha rubati: se i ladri camminano verso il bottino per recuperarlo, il bus non sarà più in equilibrio e precipiterà con loro. L’unico modo per salvarsi sembra quello di abbandonare l’oro, ma il capo della gang, Michael Caine, dice: «Aspettate un momento ragazzi, mi è venuta un’idea».

Finisce così «The Italian Job», uno dei più bei film degli Anni 60, ancora al 36° posto nella classifica delle cento migliori pellicole britanniche del XX secolo.

Nessuno ha mai saputo quale idea fosse venuta a Michael Caine e se c’era davvero un modo di salvare nello stesso tempo le vite dei ladri e il loro bottino.

Ma ora, nel quarantesimo anniversario della pellicola, ingegneri, tecnici ed esponenti dei «fans club» del film di tutto il mondo sono invitati a pensare a una soluzione e a inviare il loro progetto alla Royal Society of Chemistry di Londra, che ha indetto il concorso.

Poiché si tratta di un’associazione scientifica, anche l’idea che salverà uomini e oro dovrà avere una solida base matematica. Non è ammesso l’uso di un elicottero e si dovrà presumere che il bus precipiti nell’abisso 30 minuti dopo la dichiarazione di Charlie Croker, il capobanda interpretato da Caine. Dovranno essere riportati i calcoli elaborati per evitare il disastro, una descrizione di almeno 150 parole e un diagramma che spieghi il progetto.




«Un colpo all'italiana», del quale nel 2003 è stato realizzato a Hollywood un orribile remake, fu quasi interamente girato a Torino e colpì la fantasia degli spettatori per gli incredibili caroselli sulla pista del Lingotto e per le vie della città di tre agilissime Mini. L’auto inglese disegnata dal greco Alec Issigonis, il primo uomo che riuscì a fare sedere comodamente quattro persone in tre metri di lunghezza, era già all’epoca popolare per le vittorie nei rally, e la versione Cooper era lo strumento con il quale la generazione dei baby boomers conquistava le ragazze.

Il film fu particolarmente fortunato anche perché la produzione scelse gli attori giusti: non solo Michael Caine, ma anche Raf Vallone, Rossano Brazzi, Noel Coward e un quasi esordiente Benny Hill erano perfettamente a loro agio nella parte.

La trama racconta di una rapina ai danni della Fiat, i cui ricavi sono prelevati da un convoglio che li trasporta dall’aeroporto di Caselle in città. Badate bene che i ricavi della Fiat erano lingotti d'oro...

La banda sabota il sistema centralizzato di controllo dei semafori, creando il caos nel traffico. Inseguita, fugge con le Mini e poi carica il bottino su un autobus che si dirige verso la frontiera, ma una sbandata in una curva mette il veicolo in equilibrio tra strada e precipizio, dando origine al dilemma che ora bisognerà risolvere.


Il premio per chi vincerà saranno tre giorni di soggiorno a Torino, nella prossima primavera.

I fanatici del film che se lo aggiudicheranno potranno così verificare di persona tutte le incongruenze delle riprese: le Mini non possono arrivare dal retro sulla scalinata della basilica della Gran Madre come avviene nel film e l’impossibile passaggio sopra la diga Michelotti sul Po è comunque girato nella direzione sbagliata. Il percorso di fuga è assurdo, con continui andirivieni da una parte all’altra della città. Inoltre, Torino a quarant'anni di distanza non ha ancora un sistema centralizzato di semafori. E, per creare il caos nel traffico, adesso non ci sarebbe proprio alcun bisogno di sabotare qualcosa.