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TorineggiandO

Su e giù per le Ex-Sabaude Lande

 
 

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IL CIELO SU/SOPRA TORINO

 

 

« Mafioso gay e handicappatoBelle Sensazioni »

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Post n°1098 pubblicato il 24 Maggio 2009 da lidermax.mv
 

Alla segreteria telefonica dove lo lascia, il messaggio si sente appena: «Sono Claudia, ho tredici anni», e poi non smette di piangere. Tra le lacrime racconta la sua storia e si chiede come sia potuto succedere. Dice che adesso non potrà più tornare a scuola. Tre settimane fa ha fatto sesso orale con due quattordicenni nei bagni della discoteca che ha frequentato per tutto l’inverno nel centro di Milano, quella dei personaggi famosi. A ballare ci va il sabato pomeriggio, con le amiche. Claudia, che è un fiume in piena, il suo messaggio lo lascia di notte al numero del Centro studi contro il bullismo del Fatebenefratelli diretto da Luca Bernardo, primario della struttura di Pediatria e dell’area adolescenza all’ospedale milanese. Sa che la sua storia c'entra poco con violenze e aggressioni perché lei, quel pomeriggio nei bagni del locale, era consenziente, e non era neppure la prima volta.

Le ragazzine come Claudia è come se avessero due identità. Hanno tra i 13 e i 16 anni e vivono le loro giornate trasformandosi. Per esempio Manuela, 15 anni, che a casa è acqua e sapone, loquace, divertente, ma non eccessivamente disinibita. È in gruppo, nei luoghi di aggregazione, nelle discoteche in particolare, che cambia il suo modo di essere. Qui gli sguardi diventano ammiccamenti e lo zainetto un kit per il cambiamento: la minigonna al posto dei jeans e le scarpe col tacco anziché le ballerine. La biancheria intima spesso è costosa e in mostra. Manuela sceglie i posti dove appartarsi in discoteca, non esclusivamente i bagni, muovendosi tranquilla perché «io lì a ballare ci vado sempre, mi conoscono e quelli della sicurezza non mi controllano».

Le piccole prostitute perdono qualsiasi tabù e i rapporti sessuali diventano un mezzo per ottenere «merce», mai denaro: telefonini, biglietti per i concerti, ricariche, ipod, scarpe da ginnastica, magliette, catenine e braccialetti. I loro clienti, altrettanto bambini, gonfi di spavalderia o timidezza - che tentano di vincere con l’uso di una nuova droga, il cosiddetto ghiaccio bianco o ghiaccio secco, mix di barbiturici e anfetamine - le rimorchiano sui divanetti. Poco importa che sia il «fighetto» del gruppo oppure lo «sfigato». «Il maschio per queste adolescenti - spiega Bernardo - è una preda. È il mezzo grazie al quale possono avere ciò che vogliono, e apparire come desiderano».

Il sesso, mai protetto, è di ogni tipo: completo, di gruppo e praticato con un certo voyeurismo, dietro le tende, negli anfratti in discoteca e, a volte, nei bagni della scuola dove il rischio di essere visti o sentiti è alto. Alta è pure la cifra da racimolare per i piccoli clienti che devono comprare la merce con cui pagare la prestazione. Cinquanta, cento euro a settimana. Alle ragazze raccontano di sfilarli, poco per volta, dal portafoglio dei genitori. Oppure li chiedono ai nonni e ai parenti. Dicono di aver finito la paghetta. Altri, invece, minacciano i compagni con atti di bullismo. Ma c’è anche chi si accontenta di una ricarica telefonica o di un aiuto scolastico: a volte può bastare persino un compito passato al momento giusto.

Inutile fare del falso moralismo. Dal mio punto di vista non c'è condanna ne giudizio. Quando la prostituzione è una scelta razionale, è un mestiere come un altro. Tutti, bene o male ci vendiamo, ma solo alcuni possono stabilire il prezzo a cui vendersi.
In questo senso sono quasi dei privilegiati.

Claudia al telefono, tra i singhiozzi conclude così la sua telefonata: «Per fortuna i miei non si sono accorti di niente. Eppure il mio armadio è pieno di cose firmate che loro non mi hanno mai comprato».

Io non sono un genitore e forse non lo sarò mai. Ma di una cosa sono certo.
Come genitore non riuscirei a sopportare un simile totale, assoluto, fallimento.

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Commenti al Post:
charquai67
charquai67 il 24/05/09 alle 09:53 via WEB
non può non esserci giudizio o condanna se lo consideri un totale e assoluto fallimento.
 
 
lidermax.mv
lidermax.mv il 24/05/09 alle 09:58 via WEB
Se io dovessi arrivare a scoprire qualcosa di simile per un mio figlio, mi sentirei un fallito senza possibilità di remissione. Quello che non mi sento di condannare è il comportamento delle ragazze. In un mondo in cui se non "hai" non sei nessuno, meglio guadagnarsi le cose a colpi di "lavoretti" piuttosto che spacciare o rubare...
 
   
charquai67
charquai67 il 25/05/09 alle 10:39 via WEB
ho capito, però con questo atteggiamento "giustificazionalista" non se ne esce più...
i bambini/ragazzini saranno anche il frutto di errori (dei genitori pirla), però, una volta finita l'era del "lecca-lecca", è ora che giunga quella delle padellate sulle gengive.
ma sai, io son' poco tollerante...
 
     
lidermax.mv
lidermax.mv il 25/05/09 alle 10:58 via WEB
Io lo sono anche meno di te. Ma faccio una scala di gravità delle cose negative che una ragazzina potrebbe fare per tirar su qualche euro. E fra rubare, spacciare o darla via, trovo accettabile che la dia via al miglior offerente. E se non da fastidio a lei, il fine giustifica i mezzi...
 
     
charquai67
charquai67 il 25/05/09 alle 11:12 via WEB
il fine giustifica i mezzi...
un detto che ultimamente è molto in voga, specie in Brianza...
io rimango fedele alla padella sulle gengive
 
     
lidermax.mv
lidermax.mv il 25/05/09 alle 11:21 via WEB
Ad una eventuale mia figlia probabilmente le padellate le tirerei anch'io, ma in generale se tu, genitore, non ti sei accorto che tua figlia faceva la mignotta per comprarsi l'Ipod, le padellate te le devi tirare da solo ma non sulle gengive...
 
     
charquai67
charquai67 il 25/05/09 alle 11:31 via WEB
ci faccio un post - cattivo!
>:-D
 
     
lidermax.mv
lidermax.mv il 25/05/09 alle 11:48 via WEB
Oh yes...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Amour il 24/05/09 alle 10:49 via WEB
Ma la colpa è di tutti. Della società e dei media che insegnano che se non hai, non sei, dei genitori disattenti (che magari si fanno 11 ore di culo per mantenere dignitosamente i propri figli), dei figli stessi che non sanno che cosa voglia dire guadagnarsi le cose in modo onesto.
L'onestà dev'essere intorno per essere compresa e accettata. Quando vivi in un mondo di ladroni, non fai altro che adattarti. Soprattutto quando non c'è nessuno a prenderti per mano e guidarti.
Non so se sono una buona madre, per certi versi sicuramente no, ma ho una figlia intelligente e saggia che parla con me e con la quale parlo. Spero sia abbastanza per permetterle di non perdersi in mercificazioni mediocri ed inutili di se.
 
 
lidermax.mv
lidermax.mv il 24/05/09 alle 13:37 via WEB
Amour, il dialogo è la base di tutto e lo sappiamo bene. Subito a ruota viene il rispetto per se stessi ed il senso della dignità. Come al solito la mia non è una crociata contro i genitori. Non posso capire cosa vuol dire esserlo. So come mi comporterei in via teorica ma alla pratica non ci arrivo. Certo è che il mondo non aiuta. E i modelli culturali neanche. Noi da adolescenti non avevamo tutti questi bisogni e quindi non dovevamo certo avere un giro di denaro degno di questo nome in tasca. Di conseguenza non avevamo il bisogno di trovare la maniera di procurarcelo, quel denaro. Al massimo andavi a farti le stagioni come cameriere.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Miss K. il 24/05/09 alle 18:46 via WEB
Quando leggo queste storie è sempre la solita cosa a lasciarmi di sale: il fatto che i genitori non si accorgano di nulla. Quando ero ragazzina il sabato pomeriggio facevo da baby sitter al figlio di una vicina e a volte, riuscivo a comprarmi una maglietta, un pantalone insomma qualcosina in piu' per me. " E quello da dove arriva?" Era la classica frase di mia madre che conosceva perfettamente il contenuto del mio guardaroba, sapeva con quanti soldi giravo in tasca, etc etc etc... A me nel limite del possibile non è mai mancato nulla e l'occhio attento e vigile dei miei, mi ha sempre fatta sentire "al sicuro".... mah!
 
 
lidermax.mv
lidermax.mv il 24/05/09 alle 18:57 via WEB
Probabilmente noi siamo l'ultima generazione nella quale le madri avevano ancora voce in capitolo sul nostro guardaroba ;)
 
   
dolce_peso
dolce_peso il 24/05/09 alle 19:47 via WEB
conosco bene l'indifferenza dei genitori e lo sgomento con il quale un adolescente vive questa mancanza di attenzione la frase emblematica "il mio armadio è pieno di cose firmate che non mi hanno mai comprato" è un grido di aiuto..."Ca... accorgiti di me! di cosa sto facendo per ATTIRARE LA TUA ATTENZIONE!!!" per esperienza so che di questo di tratta, si ha bisogno di non essere invisibili per i genitori (che si facessero un po' meno di culo per mantenerli nell'indifferenza e si occupassero un po' più di loro DAVVERO, con attenzione, ascolto e interesse)...
 
     
lidermax.mv
lidermax.mv il 24/05/09 alle 21:26 via WEB
Questa è una cosa della quale non riesco a capacitarmi...in quanto genitore come puoi essere indifferente nei confronti di un tuo figlio? Perchè l'hai messo al mondo? Quale urgenza avevi di riprodurti se non ti interessa quella persona che è parte di te? Per quanto poco o per nulla desiderato è carne della tua carne. Sono pochi in natura gli animali che abbandonano i piccoli o non se ne occupano: e si tratta comunque di esseri non senzienti...
 
     
teneraeardita
teneraeardita il 24/05/09 alle 22:26 via WEB
Avere un figlio per molti è una realizzazione sociale, poi li allevano così, ed i risultati si vedono..piccoli puttanieri e piccole puttane. E poi i media che incalzano con i consumi, ed insegnano ad essere furbi e ricchi, a qualunque costo. Noi eravamo più felici, con molto meno bisogni. Che tristezza. T&A
 
     
lidermax.mv
lidermax.mv il 25/05/09 alle 08:49 via WEB
Riprendo in pieno la tua ultima frase: noi eravamo più felici, con molto meno bisogni...
 
citrosodina_ms
citrosodina_ms il 25/05/09 alle 11:30 via WEB
io mi chiedo come i genitori nn si accorgano che nell'armadio della propria figlia ci siano capi costosi da loro nn comprati|!!!!ma forse forse quello è il meno...
 
 
lidermax.mv
lidermax.mv il 25/05/09 alle 11:48 via WEB
Semplicemente lo fanno aprire dalla colf filippina o rumena, l'armadio delle figlie. Oppure neanche quello. Quello per cui dovrebbero stupirsi è di non ricevere richieste di soldi dai figli. Ma se un genitore non ha proprio l'interesse a ficcare il naso nell'esistenza di un figlio, è un discorso del tutto inutile...
 
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