TorineggiandO

La Matura

I giovani e la crisi: 41,2% degli studenti.
Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita: 21,9% dei candidati.
La responsabilità della scienza e della tecnologia:14,5% degli studenti.
Il testo dell’autore Eugenio Montale con il brano Ammazzare il tempo scelto dal 9,0%, mentre il tema storico sullo sterminio degli ebrei è stato svolto dal 4,7%.
Il tema di ambito artistico-letterario Il labirinto  scelto dal 4,6% e infine il tema di ambito storico-politico Bene individuale e bene comune svolto dal 4,1% degli studenti.

E' evidente che alla Maturità si cerca di andare sul sicuro. E che non è il caso di darsi la zappa sui piedi inoltrandosi in territori sconosciuti in merito ai quali non si ha quasi nulla da dire.

Olocausto e Bene Individuale vs Bene Comune sono temi troppo profondi per poter piazzare quattro paginette di banalità. Sul primo tema poi, l'ignoranza domina sovrana.
Mentre sul secondo sorgerebbero delle difficoltà anche per persone più mature, poichè si tratta di un tema che tocca la nostra natura di cittadini.

Ed in un mondo in cui è già faticoso essere "persone" figuriamoci quanto penoso può essere il tentativo di spiegare le relazioni che dovrebbero intercorrere tra le persone stesse.

Sul Labirinto mi verrebbero delle belle idee ma non a sufficienza per mettere assieme un componimento decente.

Il tema su Montale era veramente una boiata, come ha scritto qualcuno. La frase riguardava un periodo in cui si vedeva la limitazione del tempo lavorativo come un ampliamento del tempo libero. Un tema del tutto assurdo al giorno d'oggi e con gli attuali chiari di luna occupazionali.

La responsabilità della scienza e della tecnologia poteva essere una traccia interessante a patto di non confondere quello che ci circonda nella vita di tutti i giorni (fonia e rete) con la vera tecnologia. E anche qui, per fare un tema decente bisognerebbe aver approfondito le nuove strade della scienza...

I primi due temi.

La crisi. Tema che più banale non è possibile. Tanto valeva dare la possibilità di fare un tema libero. Tanto nella Crisi ci puoi sbattere dentro di tutto.

Interessante invece il secondo: Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita.

Su questo tema da dire ce ne sarebbe moltissimo: i miei vent'anni non sono stati la più bella età della mia vita, perchè non avevo consapevolezza delle mie possibilità.

I trenta si sono avvicinati molto di più ad un canone di eccellenza.

Ma pensate davvero che dei maturandi diciottini siano in grado di capirle queste cose?

L'arroganza del bugiardino

Non amo prendere medicinali, ma quando serve non mi sottraggo. Non credo alle cure omeopatiche, agli intrugli magici, all'agopuntura ed, in tutta onestà, ho dei forti dubbi anche sul free jazz punk inglese.

Sono scettico sull'automedicazione e tendenzialmente verso l'autodiagnosi, soprattutto se praticata su internet, per cui cerco di seguire le indicazioni terapeutiche di medici di fiducia o specialisti reali, che al limite posso andare a cercare e gonfiare di botte.

Questo naturalmente mi espone al fatto che ognuno di loro ha i suoi informatori medico scientifici di fiducia: dovessero metterti un singolo cerotto per un brufolo, dieci medici ti metterebbero 10 cerotti diversi.

Questo significa che quando capita, la casa mi si riempe di scatolette di medicinali multicolori, sempre in formati sovradosati, che avanzeranno e dei quali dopo due mesi nemmeno saprò cosa mi hanno curato, nè se sono stati realmente efficaci.

Ogni scatola col suo fottuto bugiardino a lenzuolo.

Avete notato come col progredire della scienza, il bugiardino, che dovrebbe dare quelle quattro indicazioni di base tipo quando come e perchè prendere la medicina, è diventato sempre più ingombrante all'interno della scatola?  Al punto che se lo estrai ci va una laurea in origami per riuscire a riporlo nella scatoletta.

Eppure un'occhiatina bisognerebbe darcela ogni volta, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di un'azione assolutamente ansiogena.

Un pò perchè anche se il principio attivo è la liquerizia, non te lo scriveranno mai ma preferiranno inserire un bel nome di sostanza di sintesi tipo tritobluprofano benzoapidico polivalente n-rivalente. Un pò perchè la posologia, ovvero il metodo di utilizzo del farmaco, così chiaro quando lo pronuncia il medico (una prima dei pasti, una prima di coricarsi) diventa qualcosa di così astruso che neanche il cubo di Rubik.

La cosa da evitare a tutti i costi è la lettura degli effetti collaterali. Non di quelli standard, che si sa che ci sono ma che l'uso limitato nel tempo del farmaco stesso non dovrebbe far sorgere, ma piuttosto di quelli occasionali.

Quelli che sono obbligati a scrivere per sgravarsi della responsabilità...tipo, in pazienti con i piedi piatti, il farmaco può causare perdita dell'udito.

Oppure, si riportano casi di crescita abnorme di peluria sulle mani in caso di sovradosaggio, per finire con frasi sibilline del tipo, se il farmaco non funziona, riprovate e sarete più fortunati.

Non sono mai riuscito a leggere integralmente un bugiardino, in parte perchè le cose più agghiaccianti vengono scritte con caratteri crescentemente più piccoli ed in parte perchè perdo un sacco di tempo a ripiegarli per metterli nelle scatoline.

Alle volte ci metto così tanto tempo che nel frattempo guarisco.