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A DIFESA DEI DIRITTI CIVILI. NEL RISPETTO DI TUTTI

Post n°168 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da triggianoeuropei

Legge 194? Parliamo anche di fecondazione assistita
Intervento dell'On. Silvana Mura - IDV (segretaria di presidenza Camera dei Deputati)


Per una donna che sente una nuova vita dentro di se, ricorrere all’interruzione di gravidanza è sempre e comunque una tragedia che la segna per il resto della vita. Una decisione spesso presa per causa di forza maggiore e non una scelta come qualcuno vorrebbe far credere. Questa premessa è indispensabile per capire la posizione, di chi come me, è contraria alla revisione della legge 194, così come lo è il mio partito
.


In questi giorni è partita l’ennesima compagna contro questa legge lanciata in un momento in cui non ve ne era alcun motivo, viste le innumerevoli emergenze che il Paese sta fronteggiando.
A maggior ragione se si pensa che i cittadini si sono già espressi su questo problema con un referendum.
Dopo queste premesse passiamo ai fatti.
C’è chi chiede che l’Italia si faccia alfiere di una moratoria internazionale sugli aborti, e coloro che chiedono un adeguamento di questa legge per metterla al passo con i progressi effettuati dalla scienza negli ultimi anni. Sia l’una che l’altra motivazione sono strumentali, e servono da paravento ad un altro fine che non si ha il coraggio di sostenere apertamente: rendere sempre più difficoltoso, se non impedire totalmente, il ricorso all’interruzione di gravidanza.
La Chiesa ha tutto il diritto di condannare l’aborto come autorità che parla alle coscienze, lo stesso non può e non deve fare il legislatore perché lo Stato è laico. Lo Stato tutela i diritti dei cittadini. Se una persona, legittimamente, ritiene immorale ricorrere all’aborto può liberamente non farlo, anche se esiste una legge che lo prevede.
Senza considerare che al momento non ci sono i motivi per chiedere una revisione della legge, visto che negli ultimi 20 anni le interruzioni di gravidanza si sono ridotte del 60%.


Coloro che oggi invocano una modifica della legge 194, sono gli stessi che nel 2004 hanno dato vita ad una legge sulla fecondazione assistita nata già morta dal punto di vista scientifico, La legge 40 del 2004 rende più difficile avere figli alle coppie sterili, invece di agevolarle. In primo luogo perché consente solo la fecondazione omologa e vieta invece quella eterologa. In parole semplici la fecondazione artificiale può avvenire solo all’interno della coppia sposata o di convivente, ma non si può ricorre all’utilizzo di seme da parte di un donatore esterno.

Mentre la fecondazione eterologa è consentita non solo nella Spagna di Zapatero o nelle laiche Francia e Gran Bretagna, ma anche nella cattolicissima Austria e in Germania, è vietata per legge in Italia. E questo non è l’unico punto irrazionale della legge.

L’altro è quello che vieta di effettuare indagini pre-impianto sugli embrioni sempre e comunque, anche nei casi in cui la donna è portatrice di gravi anomalie genetiche che potrebbero essere state ereditate dal feto. Per la legge Italiana, dunque, non si possono produrre più di tre embrioni che per giunta debbono essere impiantati tutti al buio, anche quando è estremamente probabile che siano malati. Una disposizione assolutamente irrazionale che mette una donna nelle condizioni di non riuscire a portare a termine una gravidanza dopo aver sopportato lunghe e devastanti cure ormonali.

Tutto questo ha due conseguenze. La prima è quella di impedire di fatto a molte coppie sterili che desiderano un figlio di poterlo avere. La seconda è che coloro che possono permettersi di spendere cifre elevate volano in Spagna o in Francia per fare quello che in Italia è vietato.

Tutto può essere migliorato, anche la legge 194, ma se un dialogo deve essere aperto lo si deve fare a trecentosessanta gradi, e deve includere anche la revisione della legge sulla fecondazione assistita.

 
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