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« ITALIA DEI VALORI DI TRI...IDV: CONFERENZA STAMPA SLITTATA »

VITO MESSA: DIALOGO E CONFRONTO ESSENZIALI NELL'AZIONE POLITICA

Post n°179 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da triggianoeuropei

Pubblichiamo la lunga intervista al consigliere comunale IdV di Triggiano, raccolta da Angelo Di Summa e pubblicata, venerdi 8 febbraio, sul blog "Triggiano Democratica".

C’è del paradosso nella situazione politico-amministrativa di Triggiano. Il sindaco Cassano giustifica la forzosità dell’apertura della sua maggioranza all’UDC e all’indipendente (ex FI) Sebastiano Carbonara, evocando addirittura una “emergenza democratica” provocata dal “cartello” Italia dei Valori-Udeur, rei di aver bloccato l’attività amministrativa con la loro dissidenza dal centrosinistra e con chissà quali pretese ricattatorie, e Italia dei Valori, invece, con i suoi documenti, continua a dichiarare fedeltà alla coalizione dell’Unione e allo stesso sindaco. Il sindaco Cassano, nella conferenza stampa, evoca fantasmi di lettere anonime e calunniose, e Italia dei valori parla di armonia possibile da ritrovare nella coalizione uscita vittoriosa dalle elezioni del maggio 2006. Il sindaco Cassano, riferendosi ai sei consiglieri di IdV e Udeur, parla di “autoesclusione” e Italia dei Valori dice di non essere in grado di capire le ragioni della loro esclusione dalla maggioranza. Ma allora, c’era o non c’era questa “emergenza democratica”?

Vito Messa, consigliere comunale eletto nella lista del Movimento Repubblicano Europeo e poi confluito in Italia dei Valori, è ancora incredulo. “Forse si tratta solo di un grosso equivoco”, ci dice, parlando accuratamente sotto le righe. “A noi non è nemmeno passato dalla testa di mettere in crisi la maggioranza di centrosinistra. Probabilmente alcuni atteggiamenti sono stati male interpretati”. E il cartello con l’Udeur allora? “Non c’è mai stato un cartello con l’Udeur. Noi abbiamo sempre cercato di mediare, convinti, anche dall’iniziale incoraggiamento del sindaco, di dover e poter svolgere un ruolo di composizione dei contrasti all’interno della coalizione. Forse il nostro torto è stato quello di interpretare questo ruolo in maniera coerente ed appassionata, e questo ci è costato. Qualcuno infatti, in questo nostro sforzo di salvare l’unità della coalizione, nel rispetto del programma condiviso ed approvato dall’elettorato, ha visto, o ha voluto vedere, un gioco di sponda in favore di un solo partito”.

Non è che nella trattativa avete, diciamo così, chiesto troppo? “Più che avanzare richieste, abbiamo ricevuto offerte ed anche importanti”. Le avete rifiutate? “No, le abbiamo subordinate ad un chiarimento politico finalizzato all’unità dell’intera coalizione. Per IdV era prioritario, in assenza di effettivi ed insanabili contrasti di natura politica, rafforzare e salvare lo schieramento al quale gli elettori triggianesi hanno dato la loro fiducia e fare in modo che esso potesse proseguire unito nel suo impegno programmatico. Così il nostro atteggiamento, forse fin troppo schietto e disponibile, è stato male interpretato”. Quindi non c’è stato nessun braccio di ferro?  “No, soprattutto nessuna pretesa eccessiva da parte nostra, tanto meno posizioni non negoziabili. A mio avviso la trattativa poteva essere chiusa nella prima decade di gennaio”. Se così è, perché si è arrivati alla rottura? “Non mi è ancora del tutto chiaro. Spero che la ragione sia questa: in un determinato momento storico si è voluto chiudere frettolosamente la verifica, senza dare ai partiti l’occasione di dialogare in maniera più diretta”. Perché tanta fretta? “Probabilmente perché all’orizzonte si affacciavano questioni amministrative da risolvere con urgenza. Tuttavia restiamo convinti che se, come da me auspicato e ribadito anche in occasione del pre consiglio del 22 novembre, la verifica annunciata dal sindaco fosse partita sin dai primi di novembre, non si sarebbe perso tempo utile all’approfondimento del dialogo ed alla ripresa del percorso amministrativo”.

In un certo senso l’atteggiamento di Vito Messa appare disarmante nel suo...buonismo. Ma come, nella sua conferenza stampa il sindaco vi ha rivolto accuse gravissime? “Tengo a precisare che IdV non ha partecipato all’incontro perché non invitata. Oggi sono anche io curioso di capire fino in fondo che cosa abbia determinato una interpretazione dei fatti così esasperata e distorta. Credo che possa essere stato un atteggiamento necessario, dettato dalle nuove adesioni, nel tentativo di giustificare politicamente una apertura - all’UDC e a Sebastiano Carbonara - che altrimenti non avrebbe senso”.

Vi pare poco? “Veramente, quel che più ci fa male è l’atteggiamento degli altri partiti nostri alleati che si sono astenuti dall’approfondire le ragioni di questo momento critico per la coalizione, rifiutando tutte le offerte di dialogo avanzate ufficialmente da IdV. Ma siamo fiduciosi che ciò possa avvenire su nuove basi”. Quali basi? “Per esempio, partendo dalla convinzione che la strada intrapresa è sbagliata, perché, secondo noi, è ancora possibile trovare nel centrosinistra le ragioni per proseguire insieme”. Pensate davvero che si possa tornare indietro? “È una speranza, almeno per quanto concerne il ritrovare una armonia nel centrosinistra. Di sicuro, molto dipende anche dalle prossime scelte che verranno fatte a livello nazionale, ma riteniamo che il buon senso possa alla fine prevalere”.

Pronti ancora a scommettere sul centrosinistra? “Il centrosinistra triggianese ha tutte le potenzialità per riprendere il dialogo e proseguire sulla rotta tracciata nel 2006”. Anche conservando l’allargamento della maggioranza all’UDC e a Carbonara? “Noi non condividiamo l’apertura ad elementi del centro destra a scapito di IdV, di diritto tra i fondatori del centrosinistra trionfante nel 2006. Riteniamo il centrosinistra autosufficiente ma non chiuso. Ben venga quindi che, nell’interesse del paese, altri arrivino a condividere il nostro programma, purchè si tratti del programma del centrosinistra, quello approvato dagli elettori, in buona parte già realizzato con la nostra partecipazione attiva”. Nella sua conferenza stampa il sindaco ha detto che il suo programma elettorale e quello di Carbonara erano sostanzialmente simili. “Non sono d’accordo e non è così. Ricordo chiaramente, la netta contrapposizione tra le tesi programmatiche e politiche sostenute dal nostro candidato sindaco e dalla coalizione e quelle dei candidati sindaci del centro destra, De Nicolò e Carbonara. Si proponevano visioni del tutto alternative per il futuro di Triggiano. Giudico il programma dell’Unione ben fornito di specificità e non comune agli altri”.

Si possono ipotizzare (o sperare) novità fin nel prossimo Consiglio comunale? “No, ritengo che lunedì sera ognuno debba esporre le proprie valutazioni su quello che è accaduto, ricostruendo gli eventi, e debba esprimersi in maniera programmatica sul prosieguo dell’attività amministrativa. Così i cittadini potranno rendersi direttamente conto dei fatti e valutare. Le novità potrebbero venire in futuro”. E se non venissero? “Noi speriamo che vengano. Altrimenti siamo pronti ad una opposizione anche dura nel superiore interesse di Triggiano”. Ci confermi le voci di contatti in corso? “Sì. C’è un dialogo aperto, anche con emissari del Partito Democratico. Considero dialogo e confronto elementi essenziali ed irrinunciabili della nostra azione politica.”

 
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