pensieri in fuga
apri gli occhi, attraversa con lo sguardo la profondità vai oltre quello che la vista ci riserva
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Post n°9 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da pazzipizzi
Fa freddo. In una stanza semibuia. Sola. Sento farneticare persone alla tv ininterrottamente. Con lo sguardo cerco di andare oltre la finestra per immaginare quello che altri in questo stesso momento stanno facendo. Accompagnata dai miei pensieri mi affaccio dalla finestra di un quinto piano e quello che mi salta agli occhi è un campo abbandonato poco lontano da casa mia. Un campo che desta paura soprattutto di notte. Ma ora è illuminato da una grande fuoco, vicino le baracche. il fuoco riscalda un gruppo di nomadi che lo abitano. che Strana è la vita. Con loro respiriamo la stessa aria. Condividiamo la stessa città. Abitiamo la medesima zona. Ma in condizioni diverse. Pensieri diversi. Stili e modo di vita diversi. Mi piacerebbe, a momenti riuscire ad entrare nella loro psiche, parlare con loro e conoscere il loro modo di vivere. Ma. So che non lo farò. Perchè è difficile. Perchè spesso siamo noi, sono io, a metterli nella condizione di non confrontarmi. Ma altre volte sono loro a porsi male nei confronti degli altri, sono loro a creare delle barriere culturali, sono loro a sentirsi dei diversi e a porsi in una posizione subalterna rispetto a quella degli altri. Dall'altro lato. La strada. illuminata a festa dalle luci rosse delle macchine. Sembrano le luci dell'albero di Natale. Traffico intenso, come al solito. Innumerevoli persone dentro le macchine che vanno chissà dove.migliaia di scatolette messe in fila che aspettano per un attimo la stessa cosa:che il semaforo diventi verde per poter ripartire e raggiungere l'altrove. Mi risiedo, nella posizione iniziale. |
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SEMPRE E COMUNQUE NELLA NOSTRA ANIMA
AREA PERSONALE
IL PAESE È PAESE
solo chi si allontana dal piccolo paesino del sud può capire quanto importante possa essere diventato il paese con tutte le sue sventure ma con tutte le sue abitudini e affetti il paese ti batte come batte il cuore senti la sua pulsazione così forte che arrivi qasi a percepirne gli odori, del forno, della legna che arde nel camino, del pane caldo, di casa tua, l'unca casa che senti veramente tua e poi i vecchietti inconfondibili che difficilmente vedi nelle grandi città, tu che torni a casa alle cinque del mattini dopo una serata passata a bere e ad inseguire chissa chi e loro che partono con attrezzi della campagna in mano per andare a lavorarechissà quale pezzo di terra, anche loro purtroppo sono in via di estinzione, la tecnologia che arriva in paese con passi da lumaca, la tranquillità di vivere una vita avendo tutto a portata di mano, niente file, niente traffico, ma se capovogli e arrivi solo a scorgere l'altra faccia della medaglia si comincia a vedere che il bilanciotra aspetti positivi e negativi è forse più o meno pari, ahimè, e allora una fuorisede come me ecco che espatria in cerca di un lavoro che chissà se arriverà e aspettando le vacanze per vivere intensamente la vita sana del piccolo paesino solo i primi due giorni...perchè dopo ahimè ti inizia a mancare la frenesia della capitale...
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