Rinascere

Proprio in questi giorni stavo riflettendo sulle vicende politiche e sulla crisi economica con altre persone e riguardo ad esse mi sono sentito in qualche modo inadeguato nel confrontarmi con queste vicende e questi problemi...forse la parola usata non sara’ quella adeguata ma ritengo che oggi molte persone della mia eta’ sentano in qualche modo la perdita di riferimenti ideologici e il non riuscire piu' a riconoscersi in una politica che oggi e' sempre piu' lontana dagli ideali di giustizia e democrazia e non riesce ad essere concreta per  tentare di risolvere i problemi quotidiani a vantaggio di molti...In passato in qualche modo c'era la possibilita' di potersi riconoscere in un acerta politica e nel suo fare perche' alla fine al di la' delle differenze e dei singoli interessi si capiva che c'era in qualche modo il primato dell’interesse comune che era necessario per garantire lo sviluppo e per i diritti ...con questo non dico che non ci fossero i politici malandrini o che tutto fose facile..anzi so bene che molti dei diritti che ancora abbiamo oggi sono stati conquistati e sono costati molto...ma si avvertiva in questa lotta e nel riconsciemento finale dei risultati il ruolo di tutte le parti in gioco e della necessita' di essere e di venire rappresentati e di contare qualcosa ..del servizio che la politica aveva nei confronti della societa' civile...oggi invece si averte solo populismo e del consenso basato sull'ignoranza e non educazione ai diritti...In tutto questo e' difficile farsi rapresentare e riconscersi nella politica,nelle sue espressioni, nelle idee, nelle proposte e negli obbiettivi..

In quel periodo di forti attriti e contrasti e grandi divisioni la protesta e la reazione di piazza era una modo per dire che si era diversi e si era di un’altra idea..La lotta e lo scontro civile era l'espressione di democrazia e del  sociale e politico.

Oggi invece chi perde il lavoro deve solo accettare, adeguarsi alla sfortuna o peggio alle necessita’ sacrosante di un economia di mercato fatta di affari e di soldi..Chi protesta e' un estraneo all adecrazia o peggio un disfattista che non capisce e non vuole accettare le nuove regole di vita... 

Purtroppo come sempre accade in Italia quando c’e’ da guadagnare facilmente tutti sono bravi e pronti ma poi quando invece c’e’ da rimboccarsi le maniche e lavorare davvero per andare avanti i peggiori sono proprio quelli che invece dovrebbero guidare il carro...Per loro e’ semplice defilarsi, scappare, vendere o fallire ..tanto ci sara’ poi chi pensa bene o male alle persone o altrimenti peggio per loro...perche' i  diritti di chi ha il potere o chi lo serve a quanto sembra non vengono mai meno e sono fatti sempre rispettare anche a costo di buttare fuori la gente dai posti di lavoro..e nel caso si puo’ sempre ricattare le persone e trasformare il posto di lavoro in un privilegio che va’ tenuto stretto pagandolo con la perdita di diritti e del guadagno..

Alla fine lentamente e senza colpo ferire non fanno perdere alle persone solo i soldi ma anche il loro coraggio, il loro orgoglio e la loro dignita’ perche’ ormai sembra sempre piu’ chiaro che in qualche modo ora chi comanda ci vuole sudditi di una corte e non dei veri cittadini..

 Cosi le persone che perdono il lavoro sono ricattate e vano via in silenzio perche' non c'e' piu' nessuno che ne parla e ne garantisce i diriti politicamente...

Per fortuna ogni tanto succede che qualche giornalista, qualche uomo di cultura o qualche cittadino resiste e non si lascia andare e non ci sta e cosi emerge con gesti e azioni eclatanti per ricordarci anche oggi che la protesta fa’ ancora bene alle persone ed ci aiuta a farci sentire ...

 A tal riguardo ieri sera ho visto una trasmissione molto interessante in TV (caso sempre piu’ raro) nella quale ho potuto vedere dopo tanti anni la storia della lotta degli operai del’ILSE che in agosto rivendicavano il proprio diritto a continuare a  lavorare e denunciavano le speculazioni del proprietario. Uno di quelli che dismettono le aree industriali per far costruire edifici e attivita’ commerciali...insomma guadagni facili e senza rischi...

Ecco mi sono detto questo si che e’ un bel esempio di resistenza,  di denuncia e di protest...Delle persone sono stati in cima ad una gru per 8 giorni solo per costringere il padrone a vendere la fabbrica ad un vero industriale che potesse farla ripartire  ...a qusto mi viene da chiedere chi sia molto spesso il vero padrone di queste fabbriche

Qualche giorno prima avevo visto anche una trasmissione che per quanto discutibile fosse il tema era andata in onda nonostante le pressioni subite e senza paura delle conseguenze...

 Ora mi chiedo se queste vicende non ci insegnano qualcosa ...

Forse la cosa che emerge con forza e che e’ sempre meglio reagire e farsi sentire, protestare con forza per ribadire e proteggere i nostri diritti perche’ noi esistiamo e possiamo fare sentire la nostra voce solo se riusciamo ad mantenere e garantire la nostra dignita’ di uomini e di cittadini con il nostro  lavoro..

In tutte queste vicende la cosa forse piu’ sconfortante e vedere che troppo spesso in Italia accorre protestare per difendere lo stato di diritto contro un potere che vorrebbe trasformarci in servitori di una corte e non invece trasformarci in cittadini coscienti e solidali...