Creato da Aresmorelli il 01/11/2007
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Nickname: Aresmorelli
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Sesso: M Età: 50 Prov: FI |
« Pronti a fare la guerra ... | Curarsi con i libri » |
Ho visto Miss Italia, lo confesso, fa una certa tenerezza vedere questa bambine in costume da bagno che sfilano, sognando di diventare un giorno veline o magari…chi lo sa..,ministre (la differenza tra politica e spettacolo ormai non esiste più). Carlo Conti è bravo, brillante, ha sempre tenuto in pugno la situazione e riesce a glissare le situazioni imbarazzanti talvolta a strappare la lacrimuccia. Da solo conduce più trasmissioni. Sì, perché la trasmissione passa, senza sussulti, dall’essere miss Italia a diventare carramba che sorpresa, fino a raggiungere l’apoteosi dei fatti vostri con tanto di storia triste strappa lacrime. Carlo Conti è bravo però, sono sincero, meglio di Frizzi che negli ultimi tempi ormai sembrava quasi imbalsamato. Certo i tempi cambiano ma i luoghi comuni restano quelli di una volta e così una tipa dalla giuria si alza e comincia a dire “queste ragazze sono tutte belle, tutte laureate” dimenticando che hanno un’età media di 18 anni; la bellezza “ce l’avete tutte”, sì, però bisogna aggiungere qualcuna più e qualcuna meno, visto che si tratta di un concorso di bellezza e le ragazze sono andate lì in un certo senso per fare “misurare” la loro. “Questa è una vetrina importante…” e non so se sia un complimento visto che le ragazze in vetrina ci sono anche ad Amsterdam e nessuno le applaude (almeno pubblicamente). Ma la tristezza vera arriva nel momento in cui intervengono i genitori delle Miss, o i fidanzati (ignari che se le loro ragazze faranno successo verranno immediatamente rimpiazzati dall’attorucolo o dal calciatore di turno), perché a quel punto il luogo comune non è neanche spontaneo, è indotto, imparato dalla televisione “sarai sempre la mia miss” “ricordati che comunque vada…(sarà un successo vorrebbero dire ma finiscono la frase in modi diversi)” “vorrei abbracciarti”. Già, perché i genitori non vedono le loro miss bambine da quasi un mese, e, per un paese come il nostro, in cui i figli sono costretti a vivere con i genitori fino a quaranta anni, beh sapere che il proprio figlio è lontano da casa, rinchiuso in una specie di reggia con tanto di piscina, di centro estetico, di massaggiatore personale, beh, lo capisco deve essere un trauma per qualsiasi genitore.
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Ho una formazione giuridica che mi ha portato fino ad una specializzazione post laurea e che, nello stesso momento, mi ha compromesso per sempre. Studiare diritto ha terribili effetti collaterali, ancora oggi quando faccio la lista della spesa la suddivido in commi; quando la mia compagna mi rimprovera qualcosa cerco di ricorrere in Appello e se so di essere colpevole fingo la semi infermità mentale (mi viene bene). Ho cercato di rimediare laureandomi in sociologia, la sociologia è bellissima ma anch’essa ha effetti collaterali, ti fa capire quanto alcune nostre certezze siano in realtà soltanto illusioni…
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