Scorci di fantasia

(il giorno dopo il primo sole lambisce con i suoi raggi l’entrata della grotta, il fuoco dorme sotto la cenere e sia Nefer che Kir dormono ancora, sfiniti da tutto ciò che è accaduto nei due giorni precedenti)
Kir: (apre gli occhi e si gira su un fianco per osservare la giovane addormentata, tra sé) Cosa devo fare? Portarla con me? Potrei insegnarle ad usare una spada. (scuote la testa) Ma è pazzia. Non voglio che mi segua, mi rallenterebbe e basta……eppure devo a lei se sono ancora vivo. E poi non mi sono ancora ristabilito, sarebbe inutile cercare di seminarla. Oramai le montagne di Jirem non sono lontane. Arrivati lì saremo al sicuro per un po’. Avevo intenzione di nascondermi lì fino a che le acque non si fossero calmate….ora quel tempo mi servirà anche per guarire.
(la giovane mormora qualcosa nel sonno e poi apre lentamente gli occhi sobbalzando alla vista dell’uomo che la osserva)
Nefer: (fa un respiro profondo) Mi avete spaventato. (si alza) Come vi sentite?
Kir: La febbre è scesa ma non ancora passata e non credo di essere stato così debole in vita mia.
Nefer: (sorride) Tra qualche giorno starete meglio. Anche se la ferita ci metterà di più a guarire. Cercherò di vedere se qui intorno trovo qualcosa da mangiare, della frutta.
Kir: Non so se sia una buona idea. In queste terre almeno la metà dei frutti sono velenosi. Se tu non sei mai stata qui rischi di avvelenarci.
Nefer: Oh non vi preoccupate, non corriamo rischi. (esce)
Kir: (inarca le sopraciglia)
(qualche tempo dopo la giovane torna con le braccia cariche di frutti viola grandi come mele)
Nefer: (si inginocchia e li lascia cadere) Spero che siano abbastanza.
Kir: Come fai a sapere che non sono velenosi?
Nefer: (lo guarda) Lo sono?
Kir: (prende un frutto e gli dà un morso) No, questi sono squisiti. Ma non è questo il punto. Ciò che intendo è come facevi tu a saperlo.
Nefer: (distoglie lo sguardo) Non lo so.
Kir: Scusa?
Nefer: Non lo so perché lo sapevo…..lo sapevo e basta.
Kir: (scuote il capo) Suppongo tu non abbia intenzione di dirmi altro.
Nefer: Mi dispiace, ma prima di dirlo a qualcuno devo scoprirlo io il perché.
Kir: (addenta un altro frutto) Non ho mai incontrato qualcuno più strano di te.
(dopo aver finito di fare colazione la giovane fa bere nuovamente l’infuso all’uomo e gli cambia l’impacco sulla ferita)
Nefer: Molto meglio davvero. (si gira verso l’esterno) Riposate, io tornerò più tardi.
Kir: Dove vai?
Nefer: Al lago. (tra sé) a farmi un bagno. (esce e arrivata al lago, in un punto non visibile dalla caverna si spoglia entrando in acqua) Davvero meraviglioso…..
(l’uomo rimasto solo si alza faticosamente e si avvicina all’entrata zoppicando)
Kir: (tra sé) Al lago? E a fare cosa? (appoggiandosi alla parete esterna si sporge per guardare al di sotto) Sì è davvero un bel posto, ma dovremo andarcene presto, con quei mostri nessun luogo è davvero sicuro, anche uno nascosto come questo. (in quel momento vede la giovane che nuota nella corrente cristallina e fa un passo indietro) Ah…..(torna a sedersi) Ecco cosa era andata a fare……