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Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 28 Maggio 2007 da Shanea

(è pomeriggio inoltrato quando la giovane raggiunge finalmente in vista del villaggio, case di legno e pietra in lontananza, ancora più lontano un bosco ricopre l’orizzonte)
Nefer: (entra a capo scoperto e si dirige verso il centro) Posto allegro. (tra sé) Ho bisogno di pane, dell’occorrente per cucire, e di una pentola di metallo, almeno potrò cuocere direttamente sul fuoco. Se poi potessi trovare anche un arco con tutto ciò che serve e dei guanti di pelle sarebbe fantastico. (fa un sospiro) E avrei bisogno anche di altro cibo…..ma in fondo non so nemmeno dove voglio andare. Non posso chiedere informazioni sui dintorni o sulla situazione…..beh sui dintorni forse sì…..(si avvicina ad una donna) Scusatemi……. sapete dove potrei comperare alcune cose che mi servono?
Donna: (la guarda per un attimo stupita, poi sorride guardinga) Beh dipende da cosa dovete comperare. Però forse vi posso aiutare. Di cosa avete bisogno?
Nefer: Beh di provviste. Del pane e…non so qualche verdura. E poi di una pentola di metallo. (sorride) Altrimenti è difficile che possa farmi da mangiare.
Donna: (stupita) Ma avete intenzione di andarvene in giro?
Nefer: Beh sì. Io vivo così, sono abituata a viaggiare.
Donna: (la guarda meglio) Siete una donna! Non me n’ero resa conto.
Nefer: Sembra che la cosa faccia stupire tutti. Ma io davvero non vedo il problema.
Donna: O non siete di queste parti oppure siete completamente fuori di testa.
Nefer: (sorride) Non sono di queste parti.
Donna: Beh io vi posso aiutare a trovare ciò che volete, ma se
fossi in voi non me ne andrei in giro da sola. Comunque venite.
(le due donne si incamminano verso una casa un po’ discosta)
Donna: Ma quanti anni avete?
Nefer: (tra sé) Ecco una buona domanda. Se dovessi tener conto del tempo che ho trascorso in questo viaggio direi di averne ventidue passati……ma i ricordi di questo corpo mi dicono che ne ho meno…..(ad alta voce) Venti.
Donna: (si blocca) Sei una ragazza!
Nefer: (alza gli occhi la cielo) Sì, a quanto mi risulta.
(arrivano al negozio ed entrano)
Donna: Buongiorno Liri. Come stai oggi?
Liri: Buongiorno a te. Meglio grazie. E questo chi è?
Donna: (fa un sospiro significativo) Questa giovane vorrebbe comperare alcune cose.
Nefer: (sorride) Buongiorno a voi. Avrei bisogno di pane e di qualche verdura se ne avete e di una pentola.
Liri: Beh certo ho queste cose, ma……..senti ragazza ma dove vuoi andare? Sei impazzita?
Nefer: (inarca le sopraciglia) Ma insomma! Volete dirmi qual è il problema? Sono anni che viaggio.
Donna: A quanto pare non sai proprio di cosa parliamo. Scusaci. Ascolta. Lo sai che siamo in guerra, vero?
Nefer: Il tiranno, certo.
Donna: Viaggiare è pericoloso. Spesso i suoi uomini fanno delle incursioni. Anche qui nei territori già in suo potere. E uccidono. Già per un uomo è pericoloso, per una donna.....non immagini ciò che ti farebbero?
Nefer: (tra sé) Anche troppo bene sfortunatamente…..(a voce alta) Capisco, però prima dovrebbero prendermi. E, a patto che non viaggino in venti alla volta, questo potrebbe risultare assai complicato per loro.
Liri: (sbalordita) Scusa?!
Nefer: Insomma. Quanti sono alla volta questi uomini di cui parlate?
Liri: Beh cinque o sei da quanto si sa. Non è l’esercito, semplicemente pattuglie o soldati in cerca di avventure.
Nefer: Appunto e come vi dicevo prima dovrebbero riuscire a prendermi. (indica la spada che porta al fianco) Questa non la tengo per bellezza. La so usare, bene.
Donna: Sei un guerriero, vero?
Nefer: No. Sono un’avventuriera. Poi a seconda dei casi posso diventare molte cose.
Donna: Sei certa di quello che hai detto?
Nefer: (sorride tristemente) No, non si può mai davvero essere certi di nulla. Se fossero tutti più bravi di me, probabilmente non riuscirei a batterli, ma per lo meno darei loro filo da torcere. Poi potrebbero farmi ciò che vogliono, anche uccidermi, ma almeno avrei la consapevolezza di non essermi arresa.
Liri: (le porge un involto di tela e una pentola) Ecco. Qui c’è del pane e del formaggio. E qualche patata.
Nefer: Grazie. (mette il pacco nello zaino) Avete anche del cavolo? Preferirei non rischiare di ammalarmi per mancanza di vitamine.
Liri: Certo. (glielo porge e la osserva mentre lo mette via e tira fuori un borsellino) Sai ragazza, parli come i nostri mariti.
Nefer: Ma quella di cui parlo è una decisione che si può prendere solo per se stessi, non per gli altri. Si può decidere di morire o di non arrendersi, di tentare di combattere lo stesso, ma non se questo mette in pericolo altre persone.
Donna: Molto interessante, ragazza. Ciò che pensi è a metà tra il loro pensiero e il nostro.
Nefer: (sorride) Quanto vi devo?
Liri: Dieci soldi di bronzo.
Nefer: Ovvero uno d’argento, vero? (glielo porge) Vi ringrazio del vostro aiuto. (fa per uscire ma si ferma) Un’ultima cosa…..sapete anche dove potrei trovare un arco e delle frecce?
Donna: Ti accompagno. Ci vediamo Liri. (escono)
Nefer: Vi ringrazio molto. Mi state aiutando ma non ci siamo ancora presentate. Il mio nome è Nefer.
Donna: Miriel.
Nefer: (gli occhi le diventano tristi) E’ un bel nome.
Miriel: Che succede?
Nefer: (si scuote) Nulla, è solo che il vostro nome mi ricorda……era quello della moglie di un mio amico.
Miriel: Quello che ti ha insegnato ad usare la spada?
Nefer: (annuisce)
Miriel: (la guarda per un secondo) E’ morta, vero?
Nefer: Sì.

 
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