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Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 20 Maggio 2007 da Shanea

(per tutto il giorno il guerriero insegna alla giovane come tenere la spada e come non perdere l’equilibrio ed ad avere sempre il controllo della situazione. Alla sera sono seduti davanti al fuoco)
Nefer: (è appoggiata stremata ad una roccia)
Kir: (le passa una ciotola con del pesce sorridendo) Non è andata male, sai. Certo, il tuo equilibrio deve migliorare, però non tanto quanto altri ragazzi che vorrebbero combattere e inciampano ad ogni due passi.
Nefer: (prende la ciotola,la guarda per un attimo e poi scoppia a ridere) Voi non sapete quanto io sia scoordinata. Ma qui, come per la magia, sembra tutto migliore.
Kir: Certo, dicono tutti così, ma quando si ritrovano con una spada in mano le cose cambiano. Mio padre soleva dire che è la forza dell’acciaio, la leggerezza e l’eleganza della spada che si trasmette in noi.
Nefer: (sorride) E’ una splendida frase. Anche vostro padre era un guerriero?
Kir
: No. Lui era un armaiolo. Uno dei migliori. La mia lama e anche quella che ho dato a te le ha fatte lui. (fa un sospiro) Sperava che seguissi le sue orme, invece io ho preferito imparare ad usare le spade piuttosto che forgiarle. Non era per niente felice. Ricordo che si arrabbiò molto.
Nefer
: I genitori spesso vorrebbero che imboccassimo la loro stessa strada oppure che facessimo ciò che loro non sono riusciti a fare.
Kir
: E’ vero. Non ne possi……(china gli occhi per un attimo) …..possono fare a meno, di sperarlo perlomeno. E poi suppongo che avesse paura per me. Essere un guerriero è pericoloso e poi, con l’arrivo di quei demoni lo è diventato ancora di più.
Nefer
: (ha notato l’esitazione dell’uomo) Capisco.
Kir
: (la guarda) So cosa stai pensando. Ti stai chiedendo se non mi sia mai pentito della mia scelta.
Nefer
: (arrossisce e poi fa un cenno col capo) Perdonatemi….era tanto evidente?
Kir
: (scuote le spalle) Non esattamente, ma è ciò che è perennemente nella mia mente. Non scusarti. (si tira indietro i capelli) La risposta è sì. Quando i demoni sono apparsi ero orgoglioso di poter guidare la mia gente. Di averne il coraggio, la forza, le capacità…..ma poi vedendo tanti dei miei compagni cadere ho cominciato a provare molto dolore, io ero il loro capo e io li stavo consegnando alla morte. E’ una responsabilità terribile da portare. (fa un respiro profondo) Quando vidi morire la mia famiglia…..dopo essere fuggito, allora…..allora non pensavo altro che alle parole di mio padre. Non avevo altro che la disperazione e il pensiero che se fossi diventato un armaiolo sarebbero ancora vivi.
Nefer
: (si morde le labbra)
Kir
: Tu non la pensi così, vero? Non aver paura a dirlo, perché adesso nemmeno io. Il dolore rimane, ed è un dolore che mi uccide ogni giorno, però ho avuto il tempo per pensare. Se io non fossi diventato un guerriero probabilmente non avrei mai incontrato la mia Miriel. E poi ora non avrei la possibilità di cercare l’oracolo e con lui forse la risposta alle nostre preghiere.
Nefer
: Lo stavo pensando sì…..
Kir
: Già, ma ora la domanda è un altra, no? Forse non l’avrei mai incontrata e non saremmo stati felici insieme…..ma lei ora sarebbe viva. E lo sarebbe anche mio figlio. Non sarebbe comunque stato meglio?
Nefer
: Forse….ma dovreste chiedervi se lei avrebbe preferito non conoscervi.
Kir
: (rimane in silenzio con la scodella vuota ancora in mano)
Nefer
: (si alza e gliela prende gentilmente dalle mani) Vado a lavarle.
(la giovane si allontana, al suo ritorno l’uomo è disteso e le dà le spalle fingendo di dormire. Nefer lo guarda per un attimo e poi si distende anche lei addormentandosi)

 
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