UNA VOCE

Questo blog, un mondo un cuore ... UNA VOCE, nasce per dare voce a Karl. Un innocente ingiustamente condannato e rinchiuso in carcere da 20 anni. Sopravvissuto a 14 anni di isolamento, senza nessun contatto umano, senza un abbraccio o una semplice stretta di mano. Sopravvissuto in un mondo crudele in cui la morte, la tortura, la violenza, il grido dei pazzi sono il pane quotidiano … Un uomo che desidera comunicare al mondo la conoscenza appresa dalla sofferenza, dalla profonda introspezione, dal contatto con lo spirito universale, il Creatore, gli Angeli…

Creato da Lakota13 il 03/02/2010

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« KARL LOUIS GUILLEN - UNA...POESIA DI KARL L. GUILLEN »

LA VOCE DI KARL ATTRAVERSO LE SUE POESIE ( i suoi libri sono in vendita, richiedete qualsiasi informazione se interessati )

Post n°8 pubblicato il 03 Giugno 2010 da GayusElenMoyam
 

But say I could repent falsely,

and be returned to my former state.

What feigned submission

to the grinder would entrap me forever,

pulling me back down from my heights

regained in vows pained,

given under suppressed violence,

suppressed

credo, suppressed soul and heart,

but acceded to they who oil the spikes

of the grinder with my blood.

Yet no true reconcilement shall grow,

or justice known,

from this polluted and corrupted seed

I have planted, its limbs and lies

twisted and wicked, its roots

wounded and deep, and festering,

for I have watered this taint,

and can only pray to unsay

hope for some brighter day.

Karl L. Guillen - Fall 2000

---------------

From

 

TRADUZIONE

The Grinder by Karl. L. Guillen

 

 

Mettiamo che io possa falsamente pentirmi,

e venire riportato al mio stato precedente.

Ciò che ha simulato sottomissione

al tritacarne mi intrappolerebbe per sempre,

ritirandomi giù dalle vette

riconquistate con il mio voto di dolore,

offerto sotto la violenza occulta, sotto un

credo

nascosto, un cuore e un'anima nascosti,

ma permessi a coloro che ungono gli arpioni

del tritacarne con il mio sangue.

Ma nessun vero accordo deriverà,

o una giustizia riconosciuta,

da questo seme sporco e corrotto

che ho piantato, i suoi rami e le sue posizioni

contorti e perversi, le sue radici

ferite e impenetrabili, e ulcerate,

perché io ho irrigato quest'infezione,

e posso solo pregare di ritrattare

e sperare in un giorno più luminoso.

Karl L. Guillen - Autunno 2000

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