Creato da uncuoremonastico il 28/06/2011

Un cuore monastico

piccola via al Monachesimo interiorizzato

 

 

« L'Ascensione del SignoreDOMENICA DI PENTECOSTE »

Icona della Pentecoste

(dal libro di Angelo Vaccarella: Icone e Feste del Cilco Liturgico)

Icona della Pentecoste

Nelle prime icone, della Pentecoste, troviamo insieme agli apostoli, anche la Madre di Dio, simbolo della chiesa. Solo più tardi, quando le solennità dell'Ascensione e della Pentecoste verranno celebrate separatamente, l'immagine della Vergine non rientrerà più negli elementi che compongono la struttura dell'icona. Gli apostoli, infatti, ricevendo lo Spirito Santo ed i suoi molteplici doni, diventano un solo corpo: "…corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte" (1Cor 12, 27). Ora essi sono immagine della Chiesa, corpo mistico di Cristo, come lo era Maria nell'icona dell'Ascensione.

"Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui." (At 1, 13-14). Agli undici apostoli si aggiunge, per scelta dello Spirito che fa ricadere la sorte su di lui, Mattia, che sostituisce Giuda (cf At 1, 15-23).

In questa icona la scena della Pentecoste si svolge con ogni probabilità nel tempio dove, poco dopo la discesa dello Spirito Santo, Pietro insieme agli altri undici, si alza in piedi per proclamare il kérigma alla folla presente (cf At 2, 14-41).

Infatti, mentre nell'icona dell'ultima cena, due edifici, molto alti, uniti insieme da un velo rosso, costituiscono l'interno della "sala al piano superiore" dove il Maestro aveva detto loro di preparare la Pasqua, in questa nostra icona invece troviamo dei torrioni a destra e a sinistra che indicano un cambiamento di scenario. Ma anche un altro segno conferma questa ipotesi: la panca semicircolare dove siedono gli apostoli è il synthronon, cioè il trono comunitario che si trova nelle absidi delle chiese cattedrali antiche, dove prendevano posto i celebranti intorno al vescovo che sedeva al centro.

In alto, al centro della icona, raffigurato dal semicerchio con i raggi che scendono verso l'assemblea riunita, vediamo lo Spirito Santo riversarsi sugli apostoli. I rotoli ed i libri che essi hanno nelle mani rappresentano la predicazione, l'annuncio della Buona Notizia che, non solo gli apostoli, ma ogni battezzato, è chiamato ad annunciare.

Nella parte inferiore dell'icona scorgiamo un misterioso personaggio venire fuori da una grotta scura; un vecchio con abiti regali che porta tra le mani un lenzuolo bianco, che a prima vista sembra essere fuori dal svolgimento complessivo della scena della pentecoste. E' un personaggio simbolico che raffigura il Cosmo, tutto il Creato, santificato dallo Spirito Santo.

I Padri

[…Fratelli, celebrate allora questo giorno, consapevoli di essere le membra dell'unico corpo di Cristo. E non lo celebrerete invano, se siete ciò che celebrate: strettamente congiunti con quella Chiesa che il Signore ha riempito di Spirito Santo e fatto crescere in tutto il mondo, riconoscendola come sua e facendosi riconoscere da lei; così lo sposo non si separa dalla propria sposa, e nessuno può sostituirgliela con un altra…]

(Fulgenzio di Ruspe, Discorsi, 8,2-3)


Preghiera


O Dio, luce e vita dei credenti,
di cui la odierna festività rende testimonianza
per la magnificenza ineffabile dei doni,
da' ai popoli che ti appartengono di capire con la mente
ciò che solo un prodigio può tradurre in parole
affinché l'adozione che in loro apportò il tuo Santo Spirito
nulla abbia di tiepido nell'amore
e nulla di avverso nella confessione.

Missale Gothicum, ed. L.C. Mohlberg, Roma 1961, n. 358

La festa

La solennità della Pentecoste, che conclude il periodo pasquale, risale alla prima metà del II secolo, anche se alcune chiese terminavano con la festa dell'Ascensione la celebrazione della Pasqua. Nella seconda metà del VI secolo è poi comparsa l'ottava della festività, modellata sull'ottava pasquale.

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AREA PERSONALE

 

CROCE DI SAN BENEDETTO

Croce di San Benedetto

Crux Sancti Patris Benedicti
Croce del Santo Padre Benedetto
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Santa Croce sia la mia luce,
Non Draco Sit Mihi Dux
Non sia il demonio mio condottiero
Vade Retro Satana
Fatti indietro, Satana
Numquam Suade Mibi Vana
Non mi attirare alle vanità,
Sunt Mala Quae Libas
Sono mali le tue bevande
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso il tuo veleno.

 

MI DESCRIVO

mi descrivo

Sono un Cristiano Cattolico di Palermo, dopo aver intrapreso un Pellegrinaggio al Santo Monte Athos (Grecia) ho sentito una forte "chiamata" alla vita Monastica. Non potendo per adesso vivere questa mia "vocazione" in modo visibile, ho intrapreso con l'aiuto del mio Padre Spirituale (di Rito Greco-Bizantino) un cammino verso un "Monachesimo interiorizzato"; attingendo in modo particolare alla Tradizione Monastica della Chiesa Ortodossa e di quella Cattolica. Nell'attesa se Dio vorrà, di essere annoverato un giorno, nel numero del Grande ed Universale Ordine Monastico.

 

IL MIO PADRE SPIRITUALE

Il mio Padre Spirituale

"vivi come se la tua casa fosse un Monastero, la tua camera la cella monastica e l'obbedienza e il servizio a tua madre come all'Egumeno." (Papàs Luigi Lucini)

 

IL GRANDE ABITO ANGELICO

Il Grande Abito Angelico

"Per me, è una grande benedizione essere diventato Monaco".

“Questa nera ed onorata tonaca non la cambierei neppure con la porpora regale! Qui, sotto questa tonaca consunta, si nasconde un Dio” (Archimandrita Sofronio (1896-1993)

 

LA CROCE MONASTICA

La Croce Monastica

Interpretazioni delle iscrizioni:

Gesù Cristo Vince.

Venerato trofeo, terrore dei demoni.

Più espressiva delle parole, sorgente di lacrime.

Cristo ai cristiani si offre in grazia.

Dio santificò il legno della croce.

Lucifero è caduto, abbiamo trovato l'Eden.

La luce di Cristo risplende a tutti.

La forza del monaco.

Il luogo del Cranio (Golgota) è diventato il Paradiso.

 

IL PROTOTIPO DEL MONACO

Sta nei due mari a oriente e a occidente

In lui c' è il fuoco, in lui l'acqua;
la terra e il cielo sono in lui.
Egli è il sole che il mondo intero contempla,
la luce stessa, l'asceta dai lunghi capelli.

Cinti di vento, fango d'ocra è il loro vestito.
da quando gli dèi sono in loro penetrati
vanno seguendo le ali del vento
gli asceti del silenzio.

Inebriati, essi dicono, dalle nostre austerità,
i venti abbiamo soggiogato come destrieri.
E voi, comuni mortali, quaggiù,
non potete vedere oltre i nostri corpi.

Fra cielo e terra, librandosi nell'aria,
dall'alto egli mira la forma di ogni cosa
Si è fatto, l'asceta silenzioso,
amico e collaboratore di tutti gli dèi.

Cavalca i venti, compagno del loro soffio
dagli dèi inspirato.
Sta nei due mari
a Oriente e a Occidente, il silenzioso asceta.

L'orma segue di tutti gli spiriti,
delle ninfe e degli animali della foresta.
I pensieri loro conosce e, con l'estasi innalzato,
ne diviene dolce amico, l'asceta dai lunghi capelli.

Il vento ha preparato e mescolato per lui
una bevanda spremuta da Kunamnama (energia degli dèi)
Con Rundra (dea della morte) ha bevuto alla coppa del veleno,
l'asceta dal lunghi capelli.

(Inno del Rg-Veda X,136, ca. 1200 a.C.)

 

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LA CORDA DA PREGHIERA

Alla vestizione di un monaco o di una monaca nella tradizione greca e russa, c'è l'abitudine di dargli una cordicella per la preghiera (komvoscoinion). Nella tradizione russa l'abate pronuncia le seguenti parole:

La Corda da Preghiera

"Prendi, o fratello (sorella), la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, per la preghiera continua a Gesù, perchè tu devi sempre avere il nome del Signore Gesù nella mente, nel cuore e sulle tue labbra, dicendo continuamente: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore."

 

SUPPLICA ECUMENICA

Supplica Ecumenica

Padre Santo, è giunta l'ora: glorifica il Figlio Tuo, Gesù Cristo nostro Signore, affinchè Egli glorifichi Te e tutto il mondo sappia che Egli è stato inviato da Te con ogni potere sugli uomini, perchè essi credano in Te, unico vero Dio, e tutti siano una cosa sola.

Come Tu e Lui siete una cosa sola; Tu in Lui e Lui in loro perché, consacrati alla verità e perfetti nell'unità, siano santificati nel tuo amore, ed abbiano la vita eterna. Amen.

 

BIBLIOGRAFIA

Come monaci nel mondo

Monachesimo nel mondo

Non siamo migliori

Il Monachesimo

 

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