Creato da J.Write il 09/12/2006

Déjà vu

Quello che ho già sentito

 

 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da J.Write

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Sono trascorsi questi giorni con la stessa facilità con cui cadono le foglie di un albero in autunno. 

                        “ Buon Natale “… “ Felice Anno Nuovo “ …

Tutto il mondo vestito a festa,  con le sue luci colorate, le palline sugli alberi, i nastri colorati, musiche inneggianti l’arrivo del signore su strade dorate di vetrine Gucci , D&G e Prada .  Vestiti scintillanti, intimo rosso e autoreggenti per brindare con flut di champagne al nuovo anno.
Quella sala non l’avevo mai vista così piena, così elegante e così lussuriosa…

C’era una lei che non vedevo da anni. Il suo corpo era perfetto come alla festa del suo diciottesimo compleanno,  un vestito nero, corto, copriva a stento le sue forme lasciando libero spazio all’immaginazione. Le sue gambe perfette mi ricordavano i tempi dell’atletica leggera quando su quella pista lei prendeva il volo. Gli occhi, due perle nere, i capelli raccolti e quel sorriso malizioso che l’aveva sempre resa unica…

Mi avvicinai alle sue spalle e avvicinando le mia labbra alle sue orecchie le dissi sottovoce

 “ … i ricordi più belle restano fissi nella memoria  come le stelle mantengo per secoli la loro posizione nell’universo… “ 

Lei voltò il suo sguardo verso di me e da quel momento fu tutto un dèjà vu…

Dopo aver brindato al nuovo anno, non un secondo di più, decidemmo di andare via.. ormai i nostri sguardi non facevano altro che pensare ai nostri corpi, i suoi occhi fissavano le mie labbra e le mie labbra accarezzavano il suo sguardo.

Tutto il resto fu passione,  tra i sedili dell’auto,  le luci della strada.. tra le scale prima di entrare in casa e nel letto. Labbra morbide e umide,  mani che spogliavano, accarezzavano i corpi  alla ricerca di sospiri di piacere.. sospiri che diventavano piccole urla che piano si dissolvevano sul nostro corpo con gocce di piacere..

Fu il profumo del caffè a svegliarmi, il rumore di lei tra i fornelli della mia cucina… poi di nuovo le sue mani sul mio corpo e tutto il resto ancora dèjà vu.

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da J.Write

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Sereno è il mio tormento

Apriti cielo

Audace è questo sentimento

Libero il pensiero

Lascio spazio ad ogni evento

Giro e rigiro

Ma più ci penso e più ci sbatto il mento

Lento ma apprendo

Sei tu che hai lasciato tutto al vento

Resta nel mio sogno

Chiudo gli occhi e mi addormento…

Chiudo gli occhi e sfogo il mio tormento...

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da J.Write

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Giovedì… il tramonto che da giorni non fa che parlarmi di lei si è spento dando spazio alle luci soffuse delle stelle, candele accese nel buio dei miei pensieri. Indosso una semplice camicia, un jeans fin troppo vintage e una giacca scura. Mi lascio alle spalle la porta di casa, e mentre lei si chiude si aprono viuzze strette nelle quali la mia ombra si specchia su vecchie mura di calcinaccio… la vedo, sicura di se, la mia ombra l’ho sempre vista così, sicura ed imponente, forse perché lei non ha mai mostrato il suo lato interiore alla realtà. Tutti abbiamo un ombra, non tutti mostrano il proprio ego, molti di noi sono e saranno solo ombre… ma solo per loro scelta. La viuzza stretta lascia intravedere in lontananza ampi spazi di luce, dove il buio sfocia nel sole, e dove le mie mani stringono quelle di amici sinceri mentre gli occhi abbracciano sorrisi avidi di altri sorrisi. Black , stanco di questa vita , non sa che questo è solo l’inizio. Jaf sa di avere tutto,  e quello che vorrà lo otterrà. Will , annoiato da un destino scontato. Io, Jon, colui che scrive. L’amicizia di 4 persone, un sentimento vero che non tradisce. Un sentimento che resta nonostante i caratteri, le abitudini, le vite, le donne così differenti. L’amicizia è come il buon vino, più passa il tempo e più diventa intensa, corposa, assume sapori di frutti che lasciano le loro radici nel tempo. Non potevo chiedere di meglio alla vita… tre amici così non si cambiano con nulla. Non è come avere tre fratelli o tre sorelle, è ancora meglio… è tutto quello che l’amore non può darti, è tutto quello che la famiglia ti dà con in più quel pizzico di complicità. Di persone nella mia vita ne sono passate molte ma solo coloro che hanno lasciato il segno nel tempo sono i miei veri amici.

Will tira fuori la sua Marlboro light e, inspirando attimi di vita, dice… “  andiamo? “.

Ma dove andiamo? Io non ho mai saputo se “ andiamo ” o “ cerchiamo di andare “, perché tra andare e cercare di andare c’è una grandissima differenza. Io vorrei restare, anzi vorrei tornare.. ma tra “ tornare “ e “ voler tornare “ c’è ancora più differenza…

E in un attimo ci ritroviamo proiettati in atmosfere stile orientale dove le mie orecchie vengono accarezzate dall’urlo di The Great Gig In The Sky  e gli occhi coperti da un rosso sbiadito di luci stanche. L’aria lascia spazio alla materia, nelle mie mani un bicchiere di Cointreau  e intorno a me centinaia di persone. Parole confuse, rumori  di bicchieri, sorrisi e sguardi rubati per attimi che per alcuni diventeranno eterni. Una donna mi guarda ma… non è lei. Un tempo le sarei andato vicino, avrei brindato col suo flut di prosecco e le avrei parlato guardandole le labbra, ma ora tutto mi sembra già visto e vissuto. Butto giù un altro sorso, mi godo questo mio sogno dai contorni sbiaditi… faccio un cenno di sorriso al mondo, chiedo emozioni e ricevo solo tenue sensazioni.

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da J.Write

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E’ una domenica di fine autunno e fa troppo caldo per essere vero. Il sole splende e la sua luce illumina la natura ancora verde dei campi sudati da gocce di rugiada. Intorno a me il silenzio.
Indosso le mie scarpe da running, il pantaloncino la maglietta e il kiway. Un cappellino tiene caldi i miei pensieri… li tiene stretti per paura che sfuggano.  Un ultimo grande respiro prima di partire e via per questa nuova corsa.
Passo dopo passo,  percorro il solito tracciato… in lontananza un contadino mi fa un cenno di saluto, breve ma intenso nel calore della gente e delle mie radici, a cui rispondo con un sorriso alzando il braccio. L’aria ha un profumo misto di terre bagnate e legna bruciata nei camini, è così intensa che ti sembra di toccarla quando morbida si posa sul viso per dirti “ guarda che esisto.. “ e fresca penetra nei polmoni a dar loro respiro.
Il fumo dei camini accesi è odore di pane appena sfornato. Gli occhi si perdono in uno scenario di vecchie case di campagna, perse tra olivi secolari le cui forme sembrano dar vita a sculture moderne..   se solo questi alberi potessero parlare, racconterebbero secoli di vita e tu immobile staresti ad ascoltare. Ma io continuo a correre e le mie gambe decidono di accelerare sempre più, sento i miei battiti aumentare, i polmoni che si dilatano mentre i muscoli diventano più duri… accelero, continuo a farlo sempre, più fino a quando non sento il cuore scoppiare…
Non riesco a sentirmi vivo però… non ci riesco… questo cuore ormai non mi appartiene più.
Sono stanco… Stanco di vedere le parole che muoiono.. stanco di vedere che le cose non cambiano.. stanco di dover restare all'erta ancora.. respirare l'aria come lama alla gola.. andare a piedi fin chè non senti più dolore, solo per capire se sai ancora camminare... fermarmi, pensare e capire se è il caso di continuare a scappare.

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 10 Dicembre 2006 da J.Write

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Tutto cominciò quel giorno, quando i miei occhi si persero nei suoi e quando due giorni dopo partì portandosi via una parte di me.
Un attimo prima sei diverso, hai una visione della vita che non avresti cambiato per nulla al mondo. “ Meglio una vita da single, una macchina sportiva, e una donna sempre diversa” dicevi. Giravi di locale in locale, tanti amici ma nessuno meglio di te. “ Poveri voi che credete nell’amore,  vivrete di illusioni… “ pensavi. Non hai un sogno preciso, sei un tipo determinato e quello che vuoi lo ottieni.
Un attimo dopo arriva lei, che in punta di piedi, senza respirare, stravolge la tua mente in un turbinio di passioni e sentimenti. E’ così diventi un poeta, nonostante i tuoi studi scientifici, qualcosa in te comincia a battere e la tua vita non è più la stessa.
Cambia, perché a ruota il tuo pensiero è fisso su di lei,  perché senti i suoi respiri e cerchi il silenzio per sentirli meglio, perché senti il suo profumo e il suo ologramma è fisso accanto a te. Non puoi toccarla perché lei è andata via,  ma le tue mani riescono a percepire le sue forme e sei più bravo di Michelangelo perché alla tua creatura riesci a dare un anima.

Da quel giorno la mia vita è cambiata, vivo in un perenne stato di Dèjà Vu.

 
 
 

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