the UNFAIR FASHION
Articoli di qualsiasi genere...pubblicati e da pubblicare...da leggere e commentare...Ovviamente non si parlerà solo di moda...potete pubblicare gli articoli che più vi colpiscono o anche solo per avere un riscontro con le opinioni degli altri bloggers! Spero che questo blog aperto possa diventere presto una "piazza" per scambiare pensieri e interessi!
« Tutti scambisti con lo Swapping | Messaggio #3 » |
Post N° 2
Post n°2 pubblicato il 21 Agosto 2007 da Blindste2
ViAGGiATORi Di PLASTiCA LONDRA - Una flotta di quasi 30mila paperelle di gomma sta puntando verso le coste dell’Inghilterra. I primi sbarchi sono previsti entro i prossimi due mesi, dopo un viaggio di oltre 27mila chilometri, durato ben 15 anni e mezzo. Era, infatti, la fine di gennaio del 1992 quando la nave cargo che trasportava questi “Friendly Floatees” perse il suo colorato carico di pennuti di gomma (ma c’erano anche tartarughe, castori e rane) in pieno Oceano Pacifico a causa di una tempesta. La spedizione, appena uscita da una fabbrica di Hong Kong, era destinata alla “The First Years Inc.” di Tacoma, Washington, ma tre containers finirono in mare aperto e, rompendosi a contatto con l’acqua, liberarono i 30 mila animaletti di plastica e gomma che di solito fanno compagnia ai bambini durante il bagnetto e che da allora stanno, invece, vagando per il globo seguendo le correnti marine. Ma non sono soli in questo viaggio. MONITORAGGIO - Dalla sua base di Seattle, infatti, l’oceanografo UN MIGLIO AL GIORNO - Altre 10mila circa sono invece state spinte a nord e quelle che sono riuscite a passare attraverso lo Stretto di Bering (che divide la Russia dall’Alaska), "sopravvivendo" alle gelide correnti del circolo polare e alle collisioni con qualche iceberg modello Titanic, dopo otto anni sono finalmente arrivate nell’oceano Atlantico, viaggiando alla velocità di un miglio (poco più di un chilometro e mezzo) al giorno. Era, infatti, il 2000 quando i primi “Friendly Floatees” vennero avvistati nelle fredde acque dell’Atlantico del nord: impossibile confonderli, anche perché avevano la scritta “The First Years” ben visibile. TAGLIA DI 100 DOLLARI - Da qui, nel 2003, l’idea dell’azienda americana di mettere una “taglia” di 100 dollari (circa 75 euro) sulle paperelle. Chiunque ne avesse trovata una originale e l’avesse spedita al quartier generale di Tacoma, avrebbe ricevuto il denaro in cambio. Ovviamente, con il passare degli anni, il sole e il sale dell’acqua hanno scolorito il giallo delle papere (ma anche il blu delle tartarughe, il verde delle rane e il rosso dei castori), come pure il “marchio di fabbrica” della casa madre, ma riuscire ad individuarle dovrebbe sempre risultare abbastanza semplice. Ecco perchè Ebbesmeyer allerta i “cacciatori” inglesi: «Stando ai miei calcoli – ha detto al “Daily Mail” - nei prossimi due mesi le papere dovrebbero invadere le coste dell’Inghilterra. Penso che le prime ad essere interessate saranno le spiagge della Cornovaglia e quelle dell’Irlanda del sud». MANIE DA COLLEZIONISTI E RICERCHE SCIENTIFICHE - Oggi la saga delle paperelle scampate alla tempesta non è solo finita in due libri per bambini, ma ha anche stuzzicato l’interesse dei collezionisti di tutto il mondo, disposti a pagare oltre 740 euro per quei buffi naufraghi di plastica colorata. Al di là dell’aspetto ludico o commerciale, però, la storia di questo viaggio globale che dura da tre lustri ha permesso agli esperti di studiare i cambiamenti climatici del globo. Conferma Simon Boxall, del Centro nazionale Oceanografico di Southampton, al Times: «Seguendo le papere di gomma attorno al mondo, abbiamo tracciato il percorso delle correnti, che sono quelle che determinano poi il clima e visto che la plastica può durare 100 anni, la nostra speranza è che questa avventura possa continuare ancora a lungo. Per questo, invitiamo tutti i vacanzieri a tenere gli occhi bene aperti quando sono in mare». Eccone un altro...Dal mare olandese è stato pescato un enorme pupazzo sorridente, costruito con i celebri mattoncini "Lego". La sagoma raffigura un uomo alto due metri e mezzo e con un'ironica scritta sul petto "no real than you are" ("non piu' reale di quanto lo sei tu"). Ad avvistarlo era stata una signora che aveva avvertito le autorità marittime. Il pupazzo è stato ripescato da un gruppo di operai davanti a Zandvoort, nel nord dei Paesi Bassi. Secondo alcuni testimoni l'inusuale relitto stava galleggiando a una distanza non precisata dalla costa. Il gigante, con la testa gialla, calzoncini rossi e la maglietta blu, era stato avvistato da una signora, alla quale era sembrato che, provenendo dall'Inghilterra, l'enorme giocattolo stesse "nuotando" in direzione della spiaggia olandese. |
Inviato da: Pickles
il 24/08/2013 alle 09:30
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:04
Inviato da: Shiijn
il 04/02/2008 alle 01:12
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:03
Inviato da: BlindSte
il 25/11/2007 alle 11:25