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« Ancora con il sindaco ... Sindacato degli insegnati »

Hasankeyf

Post n°70 pubblicato il 28 Marzo 2006 da gaibo

La leggenda narra di un prigioniero arabo di nome Hasan. Hasan, che era stato condannato a morte, chiese un ultimo favore: poter cavalcare, per un'ultima volta, il suo amato cavallo nel cortile del forte, che si trovava proprio sopra le acque del fiume Tigri, dove era stato incarcerato. La sua ultima richiesta fu esaudita e durante la cavalcata il prigioniero riuscì a saltare le mura del forte e cadde nel Tigri, con un formidabile salto nel vuoto di 150 metri. Il suo cavallo morì nell'impatto con l'acqua, ma il prigioniero riuscì a scappare con grande meraviglia dei testimoni. Secondo la leggenda gli spettatori esclamarono: "Hasan Keif?" (Hasan, come?) e dal quel giorno il forte ha conservato il nome di Hasankeyf.
Oggi rimane la vecchia cittadella, costruita nel 1300 e piu' tardi occupata da diverse popolazioni kurde, in cima ad un promotorio roccioso che si innalza verticalmante sulle rive del Tigri. E' rimasta anche la vechhia città di Hasankeyf costruita attorno alla vecchia moschea in cui abitano piu' di 4.000 persone, quasi tutte di origine kurda.  Alcune famiglie, poi, continuano a vivere nelle grotte scavate nella roccia.
Le origini di Hasankeyf risalgono a 10.000 anni fa. Qui, nell'alta mesotopotamia, ci fu un fiorire di culture: l'antica città di Hasankeyf fu abitata da nove grandi civiltà, a partire dagli Assiri fino agli Ottomani.
Ma questo luogo straordinario oggi rischia letteralmente di finire sott'acqua per la costruzione di una grande diga, la diga Ilisu, che dovrebbe fornire energia eletrrica ed acqua per l'irrigazione dei campi. Questa opera fa parte di un più grande progetto, chiamato GAP (Progetto per il Sud Est dell'Anatolia). In Europa già esiste una forte opposizione a questa opera ma è interessante capire come questo progetto viene visto dal popolo kurdo.  Il sindaco di Nusaybin è in prma fila  nella opposizione alla diga di Ilisu.  Ci spiega che il GAP  è un progetto del governo turco concordato con l'Unione Europea, che contribuisce con un consistente sostegno finanziario. In cambio di tale sostegno, molte  imprese europee parteciperanno allla realizzazione dell'opera: tra queste la società piu' grande e importante è Siemens.
Il GAP, secondo il sindaco, è un progetto che non ha finalità solo economiche, ma soprattutto politiche. In primo luogo il controllo delle acque del Tigri fornirà un grande potere strategico alla Turchia nei confronti dei paesi vicini, in particolare l'Iraq.
In secondo luogo questo progetto è un attacco diretto al popolo kurdo e alle sue radici storiche. Piu' di 35.000 persone (alcune stime arrivano a 70.000) saranno sfollate ed oltre 7.000 siti di interesse archeologico verranno sommersi dalle acque.
Hasankeyf è un simolo della storia e della cultura kurda: distruggere Hasankeyf significa ancora una volta negare la antichissima storia di un popolo, e questo è inaccettabile. "Non staremo fermi a guardare Hasankeyf e la sua storia finire sott'acqua - dice il sindaco di Nusaybin - faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per impedirlo". Per questo è stata creata una organizzazione, "Iniziativa per tenere in vita Hasankeyf", che raccoglie molte municipalità kurde, ma anche asscociazioni della società civile kurda, e attivisti internazionali.
Il sindaco di Diyarnakir e quello di Nusaybin saranno a capo di una delegazione che toccherà molti paesi europei e che racconterà ai governanti , ai parlamantari ma soprattutto alla società civile ciò che sta succedendo ad Hasankeyf. "Difenderomo con tutte le nsotre forze Hasankeyf, perchè un pezzo importante non solo della storia kurda ma di tutta l'umanità".

 
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