Creato da amnesty208 il 10/03/2007
Viaggio nel Kurdistan turco, Newroz 2007

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Oggi elezioni in Turchia : incrociamo le dita per il DTP!!!!

Post n°180 pubblicato il 29 Marzo 2009 da gaibo

Amministrative, per i kurdi saranno un referendum sulla paceNel voto di domani l'Akp al governo mira alla conquista della regione del sud-est, ma per Erdogan s'annuncia una sconfittaLe celebrazioni del Newroz, sabato scorso, hanno certamente avuto un effetto benefico per il Dtp, il partito della società democratica. Nel festeggiare il loro capodanno, due milioni di kurdi sono scesi in piazza, da Diyarbakir a Urfa a Istanbul, per chiedere pace e democrazia: per il partito che da anni si batte per una soluzione pacifica del conflitto kurdo-turco una conferma che le elezioni amministrative di domani saranno anche per molti versi un referendum sulla pace.E i media turchi hanno cominciato ad addolcire la pillola scrivendo che «molto probabilmente» il Dtp manterrà le sue roccaforti nel sud est del paese. In altre parole, gli islamisti dell'Akp, al governo ad Ankara, sono costretti ad ammettere, anche se non apertamente, che non riusciranno a strappare al partito kurdo le città che già governano. Quindi niente Diyarbakir, per esempio, che per Erdogan era diventata una sorta di sfida personale: in campagna elettorale il primo ministro si è recato nella città kurda due volte. E i militanti dell'Akp hanno fatto una campagna porta a porta non risparmiandosi regali e promesse.Ma a Diyarbakir, il sindaco uscente Osman Baydemir, avvocato, è molto amato dalla gente. In questa campagna elettorale si è speso molto e non soltanto a Diyarbakir. Del resto nel suo mandato Baydemir è riuscito letteralmente a cambiare il volto della città, costruendo fognature e rimettendo in sesto il bellissimo centro storico e puntando sulle politiche sociali in una città dove povertà e disoccupazione sono problemi notevoli. Quanto all'Akp, già si parla degli errori commessi da Erdogan. In particolare quello di aver pronunciato, in un discorso a Diyarbakir le ormai famose parole, riferite ai kurdi: «In questo paese (la Turchia) c'è posto per tutti. O lo amate o ve ne potete andare».Domani alle urne sono chiamati circa quarantotto milioni di elettori: 19 partiti si contenderanno quasi 3.000 posti di sindaco, 37.000 seggi di consigliere comunale. La sola Istanbul conta poco meno di nove milioni di elettori. Qui il Dtp ha scelto di candidare Akin Birdal, ex presidente dell'associazione per i diritti umani e attuale parlamentare. Alle ultime elezioni amministrative il partito di governo, l'Akp aveva ottenuto il 41% dei consensi, un voto che alle politiche del 2007 era aumentato fino a raggiungere il 46.6%. La Turchia al voto domani ha di fronte una serie di problemi. Dalla crisi economica (che si fa sentire già pesantemente) alla guerra che continua nel sud est del paese.La questione kurda è nuovamente al centro dell'agenda politica e non soltanto turca. Infatti da settimane si parla di una possibile conferenza di pace da svolgersi nel Kurdistan iracheno (ma sono state anche avanzate ipotesi di paesi europei). Attorno al tavolo dovrebbero sedersi non soltanto i turchi e i kurdi, ma i rappresentanti dei quattro paesi in cui il Kurdistan è diviso, Iran, Siria, Turchia e Iraq. Naturalmente al tavolo delle trattative si chiede che ci sia anche il Pkk, ma la Turchia pone delle precondizioni. Prima fra tutte la deposizione delle armi. Nei giorni scorsi ci sono stati contatti tra turchi e kurdi iracheni. Il presidente iracheno Talabani era in Turchia per il forum mondiale dell'acqua.Visita ricambiata dal presidente della repubblica turca, Abdullah Gul. Polemiche sul fatto che forse Gul avrebbe pronunciato la parola «Kurdistan» riferendosi al governo regionale ma il presidente ha smentito. E Trt6, la televisione statale in kurdo, ha imposto a un ministro del governo regionale che partecipava a una trasmissione di non usare Kurdistan ma soltanto governo kurdo iracheno. ( Orsola casagrande)............ ......... ......... ......... ......... .......

 
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