Tu. Fata di frutta e latte. Se mi vedessi.Se mi vedessi adesso che muto.
Adesso che materia mi sformo.
Adesso che dispero di incubi. Di notte cattiva.
E cattiva digestione.
Balleresti tu quell'insensato walzer ancora del tuo pube, del tuo utero, di quel seme che scende e smania, scende e smania, quell'insania demente rosacea idea di natalità?
Torna.
Oggi ti insegnerei che l’amore è virale. Nevrotico.
E’ la paura del buio di un bambino molto piccolo.
Ma io lo posso giurare, Vostro Onore, che sono rimasto a sentire il mio tunnel addominale.
E per effetto del vento che soffia da occidente, tutt’oggi , è possibile ascoltare.
Plurisuicida con un incrollabile senso dell’umorismo.
Che qualcuno mi dica di smetterla.
E di scappare.
O scoppiare.
Anne Sexton scriveva: “Sono un’attrice nel proprio dramma autobiografico”.
Era il 4 ottobre del 1974. Indossò una vecchia pelliccia della madre e si chiuse in garage. Entrò in macchina. Accese la radio. Poi il motore. Chiuse gli occhi e si affidò al monossido di carbonio.
Fine di una storia.
“ Lei è tutta là. E’ sempre stata là.
Ed è molto di più.
Lei ti è dovuta.
E’ la somma di te e dei tuoi sogni.
Montala come un monumento, gradino per gradino.
Lei è solida.
Quanto a me, io sono un acquerello.
Mi dissolvo.”
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2020 alle 09:48
Inviato da: badessa.per.caso
il 26/03/2013 alle 21:54
Inviato da: beside_me
il 21/08/2012 alle 19:29
Inviato da: badessa.per.caso
il 27/07/2012 alle 02:21
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il 22/06/2012 alle 07:42