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I cinesi amano gli animali, freschi possibilmente
Post n°3 pubblicato il 14 Novembre 2009 da vanzaa
Carissimi, Il natale si avvicina e noi siamo ancora qua in Cina. L’avventura di sei mesi si sta trasformando in un anno e forse piu’. Oggi probabilmente siete tutti a sciare ed io progetto di dedicarmi all’unica alternativa possibile da queste parti: lo sci d’acqua; e’ un po’ pericoloso ma dicono che sia corroborante boh..?? L’alternativa nel fiume hangpu e’ stata proibito in quanto non si riesce piu’ a spaccare la coltre di alghe che lo ricopre. Per il resto abbiamo un tran tran quotidiano discreto e ci siamo creati un nido di emigranti italiani come noi coi quali ci incontriamo regolarmente e tra una bottiglia di chianti del Gualdong e l’altra, ci raccontiamo storie della madre patria in dialetto e consigli su come fare la pizza col tofu. I ragazzi sono uno spettacolo ma ho l’impressione che si stiano abituando male, quando sono stanchi di camminare alzano il braccio per fermare un taxi e pensano che comprare i rolex ed i vestiti firmati sia una cosa normale. Fanno anche fatica a capire che la zuppa di meduse e le zampe di gallina arrosto purtroppo quando torneranno in Italia non sara’ facile trovarli, come anche che le tartarughine che scorazzano per casa sono degli animali domestici e non delle riserve alimentari.
Le abitudini alimentari dei cinesi infatti sono abbastanza diverse dalle nostre. I cinesi amano infatti la natura e tutti gli esseri viventi. Amano circondarsi di deliziosi animaletti, oche, tartarughine, pescetti, volatili vari che curano amorevolmente fino al momento di coccolarli giocosamente nelle loro pentole di olio bollente. Ricordo ancora con piacere una volta che mi avevano fatto giocare con una aragosta viva e poi, proprio mentre mi ci stavo affezionando, me la strapparono di mano per riportarmela, ancora viva servita sul piatto ma senza il pesante guscio che la soffocava, agitava ancora le zampine per salutarmi prima che fossi costretto, insistentemente, ad assaggiare la sua fresca carne cruda. Ricordo anche con simpatia un altro pranzo di lavoro dove mi servirono delle spagnolette fritte mischiate a caviale, gustosissime, tranne accorgermi in un momento di relax che non si trattava di caviale bensi’ di formiche, nere. Niente viene scartato, tutto viene valorizzato: di una gallina si mangiano le zampe, ne vendono anche sacche tini sottovuoto da viaggio, i colli ecc ecc, mentre se servita intera, viene servita proprio intera, con testa, becco e tutto quanto. Altra delizia sono i peni animali, vera e propria leccornia, le meduse in agrodolce, le lingue di lucertola, con mascella per dare piu’ soddisfazione al loro senso estetico. Da notare che a fronte di questo coraggio gastronomico che sconfina in punte di elevato horror, il cinese medio abborrisce qualsiasi cibo di stile occidentale, non si capisce se per mancanza di curiosita', cosa possibile alla luce della solo recente apertura della Cina verso il mondo, o per sfiducia nel mangiare cibi che non ti "fissano" direttamente negli occhi prima di essere cucinati o dal loro triste piatto.
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