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Labirintite

Post n°26 pubblicato il 20 Settembre 2012 da curavaricella
 

La labirintite è un disturbo che colpisce il labirinto ovvero una parte dell’orecchio. Ad essere danneggiato è il sistema vestibolare, responsabile dell’equilibrio dell’organismo. I disagi che ne possono derivare sono infatti i problemi all’equilibrio e alla postura e, in alcuni casi, l’acufene e la riduzione dell’udito. La labirintite colpisce prevalentemente gli adulti tra i 30 e i 60 anni, raramente i bambini.

Il sintomo più evidente della labirintite è la vertigine. Il danneggiamento dell’apparato vestibolare crea infatti il nistagmo, cioè un movimento molto veloce dell’occhio. I problemi connessi all’equilibrio generano inoltre sensazioni di nausea e di ansia. Talvolta completano il quadro sintomatico anche lo stordimento, la sudorazione, la scialorrea, l’incremento di anidride carbonica nel sangue e, nella peggiore delle eventualità, la depressione.

Una volta che si presentano i sintomi, la presenza della labirintite può essere accertata attraverso una serie di esami, tra cui: l’elettroencefalogramma, l’esame audio metrico, la risonanza magnetica, la tac, la stimolazione calorica e la tomografia computerizzata del capo.

La terapia di cura della labirintite contempla l’assunzione di farmaci corticosteroidi e antivirali. Solitamente si consiglia di avvalersi del farmaco di proclorperazina che agisce per ridurre la nausea e le vertigini. Occorre curare immediatamente anche i sintomi concernenti l’ansia e il fattore depressivo perché interferiscono con l’equilibrio. Curando tali sintomi con prontezza si permette al cervello di compensare il danno vestibolare. Pertanto, l’ansia eccessiva può essere tenuta a bada nel breve periodo con le benzodiazepine. Tuttavia, si ricorda che si tratta di farmaci che generano dipendenza, quindi se ne sconsiglia un uso protratto. Relativamente all’assunzione degli antidepressivi nei casi di labirintite, è stato dimostrato che sono i più efficaci, in quanto non solo agiscono sull’ansia, ma possono anche incoraggiare la ricrescita neurale del labirinto, facilitando una compensazione vestibolare più veloce. Per aiutare il processo di guarigione possono essere messi in pratica rimedi naturali, come i trattamenti non invasivi che si avvalgono della medicina energetica. Tra questi ricordiamo la riflessologia: un trattamento che stimola l’orecchio interno attraverso la pressione esercitata in alcuni punti cruciali dei piedi. Il decorso della malattia in genere si estende da una a sei settimane, anche se può accadere che i sintomi come le vertigini o la perdita dell’equilibrio possano durare ancora per molto tempo se il danno provocato è permanente. Pertanto, si consiglia di iniziare il prima possibile la terapia al fine di evitare il verificarsi di danni irreversibili alla parte interna dell’orecchio.

 
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