Creato da vudej il 08/09/2007

V-day, l'inizio...

::: Quasi un MEETUP su Libero::: Racconta il tuo V day e cosa faresti per cambiare l'Italia... ma non cazzate per favore!

 

 

Una curiosità sui moduli.

Post n°37 pubblicato il 12 Settembre 2007 da amelie_poulaine

Da sabato sono rimasta con un piccolo interrogativo cui non riesco ad avere risposta.
Io ho firmato a Milano verso le 15:00 in largo Beltrami. Ho sentito dire dai ragazzi che raccoglievano le firme che i moduli vidimati stavano finendo. Sarei curiosa di sapere se qualcuno è dovuto andar via senza poter firmare sia tra i residenti che fra quelli provenienti da fuori provincia, e se magari è successa la stessa cosa in altre città.
Semplicemente per capire se il risultato ottenuto poteva essere superiore, se sono stati rilasciati solo tot moduli per impedire che la cosa assumesse proporzioni troppo preoccupanti ed imbarazzanti, oppure se ne sono stati richiesti tot perchè gli stessi promotori dell'iniziativa non si aspettavano una tale risposta di massa. Ne sapete niente?

 
 
 

Interessantissimo!

Post n°36 pubblicato il 12 Settembre 2007 da vi_di

Andate a vedere questo blog on line:

http://vday.wordpress.com/

Ci sono filmati, foto, link ad articoli della stampa estera: un blog ricco di notizie, consiglierei la redazione se possibile di contattarlo, magari proponiamo un gemellaggio: l'unione ( con la u piccola!) fa la forza!

 
 
 

Che alternative abbiamo

Post n°35 pubblicato il 12 Settembre 2007 da vudej
 

Messaggio di Milena nel forum di Report del 15 06 2007 (in linea con lo spirito del V Day di Grillo) (Ho evidenziato in blu le parti che coincidono conle intenzioni del V Day)
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Cari frequentatori del forum, con un po’ più di tempo per pensare, rispondo ai molti di voi che si chiedono e mi chiedono: “Che alternative abbiamo?”. E’ una domanda che mi pongo ogni volta che raccontiamo una storia che smaschera azioni criminose, comportamenti non responsabili da parte dei rappresentati delle istituzioni, la pervasività del malaffare. Nella migliore delle ipotesi parte un’indagine della magistratura che qualche impressione lì per lì provoca, qualche volta una sentenza arriva, ma spesso si perde nel porto delle nebbie. Una qualche interpellanza parlamentare a cui segue risposta oppure no, un po’ di indignazione collettiva, ma nessuna azione concreta che manifesti la volontà di rimuovere il marcio.
Il nostro paese è da tanti anni nelle mani delle stesse persone, che hanno dimostrato di non avere a cuore il destino del paese, ma in ordine
1) il loro personale interesse,
2) quello dei loro sponsor.

Per volontà, per inadeguatezza e anche per colpa nostra. Se non vogliamo essere buttati fuori dall’Europa e tornare alla lira (o più semplicemente desideriamo per i nostri figli una vita dove le regole abbiano un senso), bisogna interrompere questa catena di indifferenza. Cambiando i comportamenti e prendendo qualche decisione. Non so voi, ma io da almeno 20 anni voto contro qualcuno, adesso vorrei votare per qualcuno. Chi? Non più quelle facce che sono sempre le stesse e che, nel migliore dei casi, hanno dimostrato di non essere all’altezza dell’emolumento. Nel peggiore, hanno svenduto il paese. Una onorevole parte ha condanne alle spalle, un’altra è inquisita. Complessivamente incompetenti, non hanno il coraggio di fare quello che dicono, spesso parlano e decidono di una cosa senza conoscerla. E sono lì votati con il naso turato... o con voti di scambio. So di essere ingiusta verso quei pochi che si sbattono, che sono bravi e onesti. Ma anche loro non hanno saputo interferire e sono rimasti lì protetti dal generale senso di impotenza.

Un pessimo politico non sceglie in base a criteri di merito e si circonda di consulenti mediocri, che a loro volta vareranno leggi inapplicabili o ad personam o per favorire questa o quella categoria, anche quando vanno contro l’interesse della collettività. Nominerà i manager della pubblica amministrazione e delle aziende pubbliche e partecipate (Eni, Enel, Ferrovie, Alitalia ecc) secondo valutazioni che prescindono dal risultato. Certamente ricorderete che Elio Catania è stato costretto ad andarsene l’anno scorso da Ferrovie, ha lasciato un buco da 3 miliardi di euro e si è portato a casa una buonuscita di 5 milioni di euro (per 2 anni e mezzi di lavoro – lavoro??). E’ stato incapace. Un mese fa gli è stata affidata la dirigenza della terza azienda di trasporti del paese, l’ATM! Un pessimo politico provoca una effetto domino su tutto il paese. Senza contare gli effetti che un simile modello di riferimento provoca sui comportamenti generali.

Credo che l’unica cosa possibile da fare sia, come sempre nell’esercizio del diritto di voto. In questo caso: scheda bianca. E’ una scelta da non confondere con l’astensione (la gente si è disaffezionata) o l’annullamento della scheda (è un popolo di vecchi e i vecchi sbagliano). Il messaggio è : non vi vogliamo più, nessuno di voi! Io sono certa che dentro a tutti i i partiti ci sono persone preparate e per bene, alle quali viene impedito di emergere perché i soliti noti, forti della propria clientela, non ci pensano proprio a mollare la poltrona. Che rischio corriamo se i voti andranno dispersi? Nessuno, ci terremo la stessa situazione di oggi, ma almeno avremo fatto un test. E se invece si arrivasse ad un numero interessante? Credo non occorra avere fretta, ma puntare su una tappa per volta. E non fare nemmeno troppo clamore (i partiti nuovi nascono come funghi e in pancia hanno la solita compagnia di giro). Basta il passaparola. Cosa potrebbe succedere di fronte ad un 20% di persone che non si sentono rappresentate e lo hanno anche detto? Se ne dovrà discutere in sede europea. La partita è lunga e anche la strada, ma io credo che l’unica alternativa che abbiamo sia cominciare da qui. La situazione è tale da non permetterci più discorsi tipo “il meno peggio”. Discutiamone.
Tanto per evitare fraintendimenti: io voglio continuare a fare il mio mestiere.
Avete chiesto il mio parere…l’ho espresso.

Milena Gabanelli

 
 
 

L'ARIA è CAMBIATA...

Post n°34 pubblicato il 12 Settembre 2007 da scimmiaelettrica
 

Stasera in seconda serata su rai3 TRAVAGLIO e un'altro (onestamente non lo conosco!)

ospiti
della trasmissione PRIMOPIANO...si,l'aria nel mono dei media sta
cambiando! Hanno fiutato che ci eravamo mossi per conto
nostro....facile salire sul carro dei vincitori!!
Bene bene..
ma attenzione STAMPA ...i prossimi a prendere un sonoro vaffa.. sembra che sarete voi!!

clicca sull'immagine per ingrandire


visitatelo per rimanere aggiornati

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 11 Settembre 2007 da OmisOne
 

Riporto dal Blog di Beppe Grillo questo breve passaggio:

"Ci sono più di cinque milioni di precari in Italia, vogliamo fare finta
di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni, venti milioni? C’è
una verità che nessuno vuole dire:
manca il lavoro. E se manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato."

Il precariato (uno degli aspetti discussi nel V-Day) è un dato di fatto evidente e tangibile, ma non credo che il lavoro manchi, il centinaio di sbarchi dei gommoni sulle coste italiane non sono un caso e non sono tutta manovalanza della mafia, le spedizioni dei disperati sono organizzate dagli stessi imprenditori qui in Italia per avere manovalanza a basso costo, e sono gli stessi imprenditori che hanno votato e finanziato la campagna politica degli esponenti di governo che dovrebbero controllare, ma che di fatto "regalano" le loro "sviste" come contropartita.
E i precari non fanno altro che parte di questo esercito di nuovi schiavi, venuti al mondo grazie ad una legge che dovrebbe favorire l'ingresso al lavoro ma che a tutti gli effetti (già preventivati e conosciuti da chi ha legiferato) legalizza una nuova forma di schiavitù. E' già stato più volte detto dalla scatole delle bugie (leggi televisore) che gli italiani certi lavori non li vogliono più fare... questo è un luogo comune falso e vergognoso perchè oggi, come un tempo un padre di famiglia farebbe di tutto per sbarcare il lunario, il lavoro c'è ma i nuovi contratti non permettono ad un nucleo familiare moderno italiano (tre al massimo quattro componenti) di sopravvivere.

 
 
 

Dalla voce di Grillo prospettive e conclusioni del V Day

Post n°32 pubblicato il 11 Settembre 2007 da vi_di

Molto interessante, apritelo e ascoltatelo!

GRILLO SU ARCOIRIS

 
 
 

Milena c'era

Post n°31 pubblicato il 11 Settembre 2007 da vudej
 


"Caro Beppe,
sabato sono arrivata tardi in piazza, ma abbastanza per godere di un avvenimento di cui avevo perso memoria. Così tanti giovani, e così partecipi di fatti che riguardano il disgraziato paese, non li vedevo da quando, proprio in questa città, ero studente, cioè dagli anni 70. Per me l'avvenimento era questo, la possibilità di coinvolgere generazioni che sembravano indifferenti a tutto, e che evidentemente non è vero. Li ho guardati farsi 40 minuti di coda per mettere la loro firma su un pezzo di carta che chiede a gente non più degna di rappresentarci di andarsene. Amo questa città, nonostante sia diventata vecchia e incapace, la amo perchè in un momento cruciale, ha aperto le porte e ha ospitato un evento scomodo e fastidioso. Per un giorno è tornata ad essere viva e ha saputo esporre il dissenso in modo pacifico e coinvolgente. Lo sanno tutti quelli che c'erano. Do atto a Cofferati (che non amo e ho sempre criticato) di aver capito che era giusto così. Avrei dovuto salire sul palco, ma non l'ho fatto perchè non è il mio posto,o forse anche per timidezza. La battaglia io la conduco in altro luogo, e con altre parole, ma è la stessa.
Vorrei che chi oggi polemizza cominciasse a riflettere sull'eventualità che un giorno a trascinare centinaia di migliaia di persone in piazza potrebbe esserci qualcuno di diverso da un comico. L'allarme è partito. Sarebbe meglio prenderlo sul serio e cominciare a porre rimedio sulle cause che esaltano gli animi e uniscono così tante persone...prima che sia troppo tardi".
Milena Gabanelli

Dal Blog di Beppe

 
 
 

Legge Grillo sul Sole 24 Ore

Post n°30 pubblicato il 11 Settembre 2007 da vudej
 

S'iniziano a fre ipotesi, analisi...atteggiamento più positivo

Un parlamentare su tre fuori dall'Aula. E, soprattutto, tutti i big della politica italiana. Questo il quadro che si avrebbe se l'iniziativa popolare promossa da Beppe Grillo fosse già legge.
A perdere il seggio sarebbero 300 eletti: 119 senatori e 181 deputati. Tutti con lo stesso limite: aver già compiuto più di due mandati in Parlamento. La soglia massima consentita dalla proposta legislativa del blogger genovese. I maggiori cambiamenti riguardano Palazzo Madama, dove ben il 37,4% degli attuali senatori può vantare una lunga militanza in Aula. Il partito con la più alta anzianità parlamentare è Alleanza Nazionale. Dei 38 componenti del gruppo più della metà (20), secondo la simulazione, è costretta a lasciare l'emiciclo. A ruota c'è Forza Italia, che vede ridursi a 38 il numero dei suoi rappresentati: circa il 47 per cento in meno dei 72 attuali. Leggermente migliore la situazione dell'Ulivo: solo 31 i senatori che, nell'ipotesi Grillo, perdono il posto. Quelli che lo mantengono sono 58, pari al 65,2 per cento degli afferenti al gruppo. Da segnalare, tra i partiti più piccoli, il caso Prc, che è la forza politica con il più spiccato ricambio generazionale: soltanto il 15 per cento dei suoi senatori ha già svolto due mandati.
Meno evidenti le novità a Mon-tecitorio, che conserva quasi 450 deputati. A lasciare l'Aula sono solo in 181. Anche in questo caso è An a possedere il corpo politico con il minor ricambio: 32 dei 69 deputati del gruppo hanno superato il limite delle due legislature. A seguire ancora una volta Fi: i deputati azzurri sono 133, più di un terzo dei quali verrebbe "sfrattato" dall'Aula. L'Ulivo, invece, conferma la spinta al ricambio promossa nelle ultime elezioni ( soprattutto dai Ds) con un tasso di rinnovamento intorno all'80 per cento.
Tra i leader non ne rimane quasi nessuno. Silvio Berlusconi e Walter Veltroni restano al palo con i loro quattro e cinque ingressi in Parlamento. Si salva invece il premier, Romano Prodi, eletto nel 1996 e poi nel 2006.L'altra eccezione è Enrico Letta, attualmente al secondo mandato. Il più navigato tra i segretari di partito è Clemente Mastella (Udeur) con ben nove conferme. Subito dopo, Gianfranco Fini (An) con sette. Caso a sè quello di Lorenzo Cesa, guida dell'Udc,che nel 2006 si è seduto per la prima volta a Montecitorio. Con la "legge Grillo", gli stessi presidenti delle Camere sono esclusi: Franco Marini, infatti, è già a quota cinque, Fausto Bertinotti "solo" a quattro.
Il veterano del Parlamento, escludendo i senatori a vita (Giulio Andreotti, sempre presente dalla Costituente, ed Emilio Colombo che ha mancato solo due mandati), è l'ex segretario della Dc, Ciriaco De Mita che può vantare 11 elezioni. Trai
recordmen del Palazzo vanno ricordati il senatore Armando Cossutta (Pcdi), Mirko Tremaglia (An) e Angelo Sanza (Fi), tutti a quota dieci.
Non si placano intanto le polemiche politiche dopo il V-Day di sabato scorso. Da rilevare la tenue apertura di Bertinotti verso la manifestazione organizzata da Grillo che, secondo il presidente della Camera, «ha riempito un vuoto». Certo, ha osservato la terza carica dello Stato, «non sempre i materiali che riempono il vuoto sono eccellenti, ma non possiamo prendercela con chi li riempie». Presa d'atto dell'ondata di antipolitica dal leader Ds, Piero Fassino, che invita tutti alla riflessione. Molte dure sono state invece le parole di Pier Ferdinando Casini (Udc): «Solo una classe politica senza ideali e priva di serie motivazioni può scodinzolare dietro Beppe Grillo». Differente è l'analisi di Fabrizio Cicchitto (Fi), che vede nella riduzione dei privilegi dei politici la risposta alla disillusione della piazza: «Per togliere pretesti ad una campagna dai contenuti assai inquietanti, i costi della politica vanno ridotti».

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La comunicazione trasversale

Post n°29 pubblicato il 11 Settembre 2007 da paoloaresmorelli
 

La cosa importante in questo momento è cercare di alimentare la comunicazione trasversale, quella tra i blogger e tra gli utenti della rete. Il potere centralizzato trae vantaggio dalla mancanza di comunicazione trasversale, specialmente quando, come accade in Italia, detiene il monopolio dei mezzi di informazione. La maggior parte di noi non contesta lo status quo per un generico anticonoformismo, non coltiva velleità rivoluzionarie, non contesta per il gusto di contestare. Al contrario, la maggior parte di noi sta diventando consapevole dei mali della democrazia italiana (se così si può continuare a chiamare), del fatto che esiste un gruppo di privilegiati che pur di mantenere i loro privilegi sono disposti a mandare a rotoli il nostro paese. Dobbiamo capire che la giustizia sociale non è solo una questione di etica ma anche di efficienza: chi ha interessi personali che confliggono con l'interesse pubblico finirà inevitabilmente per fare un danno alla comunità. La rivoluzione che potrebbe esserci se molti di noi ne comprendessero la portata, potrebbe essere molto più profonda, perché potrebbe essere una rivoluzione delle coscienze, un impegno nuovo. Questo tipo di trasformazione ha bisogno della comunicazione trasversale, ha bisogno del nostro continuo scambio di idee e di opinioni.

 
 
 

L'informazione si trasforma

Post n°28 pubblicato il 11 Settembre 2007 da vudej
 

Ho visto ieri il TG2, hanno fatto un servizio sul V Day alla fine ed ho notato un'evoluzione dell'informazione. Se all'inizio hanno cercato di mettere tutto a tacere non facendo passare la notizia e il giorno dopo l'hanno aggredito a causa delle falsità su Biagi ieri hanno cominciato a prendere un po' più seriamente l'evento. Il V Day ha trovato posto, si è iniziato a parlarne. C'è chi continua a eliminarlo a causa di questo o quel riferimento di Grillo (Radio 24) e chi continua a sviare l'attenzione dall'oggetto della manifestazione.

 In ogni caso il V Day sta iniziando a farsi strada. Non possono ignorarlo. Dopo lo shock iniziale, smarrimento e la malafede ora iniziano a parlarne, l'aria fresca si fa sentire sui culetti nudi dei diretti interessati e chi ne è fuori, quei politici che possono vantare di non essere dei delinquenti, quelli che fanno sul serio iniziano a sfruttare il V Day per farsi spazio. Bravo Beppe!

Notizie fresche dalla stampa
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Il V Day continua

Post n°27 pubblicato il 11 Settembre 2007 da vi_di
 

Ragazzi, hanno provato con la congiura del silenzio ( quel che non si dice non esiste) e non ci sono riusciti a far fallire il V Day, ora stanno provando a indignarsi, a minimizzare, a deridere.
MA NON CE LA FARANNO MANCO STAVOLTA: IL V DAY CONTINUA, E HA IMPARATO DA LORO A FREGARSENE: CE NE FREGHIAMO SE CERCANO DI SMINUIRCI, NOI ANDIAMO AVANTI!
Sul sito del V Day ci sono immagini, notizie, filmati, e soprattutto date entro cui ancora si può firmare:  si firma ancora a Roma, a Modena e così in altre piazze; fate passare la notizia!
Dobbiamo diventare sempre di più, a dispetto di chi fa finta che non ci siamo!

http://www.v-day.it/

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 11 Settembre 2007 da MrMephisto
 

Ieri guardavo UN telegiornale, inutile che io dica quale per fare pubblicità, tanto credo che lo sappiate tutti di quale parlo e se non lo sapete, ci vuol poca fantasia ad immaginarlo, ed ho notato quanto cercassero di minimizzare l'impatto del V-DAY, facendolo passare per null'altro che una forma di spettacolo satirico che già altri, prima di Beppe Grillo, avevano portato avanti, usando però termini meno "pesanti" (leggasi Vaffanculo) e mostrando ad esempio personaggi come Corrado Guzzanti e Benigni (che tra l'altro sono due grandi).

Evidentemente, anche in quel TG si crede che la gente sia tanto stupida da non capire invece che il Beppe nazionale a differenza dei suoi pur bravissimi colleghi, non si è limitato a dire la sua su come stiamo andando a fondo a causa dei politicanti che pretendono di governare il paese senza esserne capaci, ma ha dato uno scossone alle coscienze della gente, facendola uscire di casa per fare attivamente qualcosa per rimettere in sesto le cose. Non sarà la soluzione definitiva, forse, ma un primo passo è stato fatto sul serio.

Speriamo solo che non sia stato nient'altro che un fuoco di paglia.

 
 
 

Sul V-Day

Post n°25 pubblicato il 10 Settembre 2007 da OmisOne
 

Non voglio spendere parole riguardo alla curruzione nel mondo politico
perchè già ne sono state spese, e neppure voglio parlare del numero dei
politici indagati a vario titolo
che hanno avuto problemi con la legge e sono ancora presenti in parlamento a legiferare.
Vorrei invece parlare di un fatto ancor più grave che il V-Day ha messo in risalto ma che forse pochi hanno colto:
la libertà di scrivere di un individuo qui in Italia è inversamente porporzionale al numero di lettori che può avere.

Forse
un vantaggio di essere governati da un branco di politi ultra
settantenni è che ancora non hanno imparato a capire cos'è internet, ma
bisogna prepararsi al peggio...
Hanno già cominciato screditando il successo del giorno 8 Settembre, hanno già da anni chiuso le porte al Sig. Grillo ai media più importanti ora aspettiamoci la chiusura del suo e di altri Blog, credo sia solo questione di tempo...

 
 
 

Travaglio e Casini

Post n°24 pubblicato il 10 Settembre 2007 da vudej
 

Da La Repubblica una risposta a tono a Casini che si scandalizza delle mistificazioni di Grillo... il purista!
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"La manifestazione del V-day organizzata da Beppe Grillo è la più grande delle mistificazioni, una manifestazione di cui dovremmo vergognarci: è stato attaccato Marco Biagi, che invece andrebbe santificato"
(Pierferdinando Casini a proposito del mai avvenuto "attacco" al professor Marco Biagi, Ansa, 9 settembre 2007).

"Il Presidente della Camera, Pierferdinando Casini, ha telefonato oggi al senatore Marcello Dell'Utri a cui ha espresso i sensi più profondi di stima e amicizia. Lo ha reso noto un comunicato di Montecitorio"
(comunicato della Presidenza della Camera, in piena camera di consiglio del Tribunale di Palermo nel processo a carico di Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, dalla quale i giudici usciranno 10 giorni dopo con una condanna a 9 anni; Ansa, 1° dicembre 2004).

"Posso sbagliare ma, nella mia responsabilità politica, ritengo che Salvatore Cuffaro sia una persona perbene e dunque lo candideremo alle elezioni"
(Pierferdinando Casini, presidente della Camera, dopo il rinvio a giudizio di Cuffaro da parte del Tribunale di Palermo per favoreggiamento alla mafia, 7 febbraio 2006).

(10 settembre 2007)

 
 
 

Bertinotti sul V-Day

Post n°23 pubblicato il 10 Settembre 2007 da giovannacirciello
 

Vi riporto, pari pari, un pezzo da adn kronos. E' interessante leggere il parere di Fausto Bertinotti e Antonio Di Pietro.

                         

Venezia, 10 set. - (Adnkronos/Ign) - "Una vecchia regola della politica è che i vuoti si riempiono. Il problema per la politica è riempire essa medesima i vuoti. Quando non lo fa, non è detto che i materiali con cui si riempiono siano materiali eccellenti, cioè in grado di risolvere i problemi che drammaticamente il vuoto della politica ha scoperto". Lo ha affermato il presidente della Camera Fausto Bertinotti, a proposito delle polemiche suscitate dall'iniziatva di Beppe Grillo.

Sul V-day è tornato oggi anche il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che ha aderito alla manifestazione organizzata dal comico genovese. ''Nessuno da quel palco, né Grillo né Travaglio, ha mai attaccato, o si è mai sognato di attaccare Biagi'', ha chiarito Di Pietro dopo le polemiche scatenate sui presunti attacchi contro il giuslavorista ucciso dalle Br, Marco Biagi che sarebbero partiti dal palco del V-day.

''Se così fosse stato saremmo scesi tutti quanti dal palco''. ''Durante la manifestazione - ha aggiunto Di Pietro - tra centinaia di migliaia di manifestanti, forse nella piazza, non certamente dal palco, qualcuno avrà detto qualche parola di troppo, fuori luogo, sconsiderata; si guarda a questo particolare per distogliere l'attenzione dal problema'' sollevato dal V-Day.

''C'è stata - ha continuato il leader dell'Italia dei valori - una grande manifestazione di libertà e responsabilità collettiva della società civile. Centinaia di migliaia di persone si sono recate a sottoscrivere la proposta di legge di Iniziativa Popolare per cacciare dal Parlamento quelle persone condannate con sentenza penale passata in giudicato: persone che dovrebbero stare in galera e non dovrebbero stare in Parlamento''.

Di Pietro se l'è quindi presa con la Rai che avrebbe dato maggior spazio alle critiche di Pier Ferdinando Casini piuttosto che al risultato raggiunto dal V-Day. ''Questa è informazione criminale'', ha attaccato il ministro. ''Ha fatto più notizia la presa di posizione di Casini, che ha detto 'è vergognoso l'accaduto', piuttosto che la manifestazione, il V-Day, con 300 mila persone in piazza: sono stati dedicati 17 secondi a Casini contro i 7 del V-Day''.

Plauso a Beppe Grillo e alla sua iniziativa arriva poi da un altro comico, Maurizio Crozza: "Ho personalmente aderito all'iniziativa facendo un intervento da Genova. Come si fa a non aderire a un'iniziativa del genere in cui si dice che i politici non devono stare più di due legislature", ha osservato Crozza all'Adnkronos commentando il "V-Day".

"Prendiamo Andreotti - ha scherzato Crozza - che è 60 anni che è lì, è l'unico uomo che ha subito un processo per aver baciato un altro uomo ed è contro i Dico. Al tempo dei romani i senatori portavano la 'candida' in simbolo della loro purezza. I cittadini devono sapere chi stanno votando, se un politico è stato condannato, se ha subito processi o meno".

"Dovrebbero mettere un asterisco accanto ai nomi - ha proseguito Crozza - come nei menù dei ristoranti, dove si legge 'pesce congelato'. Poi, per carità c'è condanna e condanna. Qui, si parla di situazione strane. Prendiamo Gustavo Selva che chiamò l'ambulanza senza averne bisogno e poi non ha nemmeno dato le dimissioni dicendo che 'gli hanno chiesto di restare'. E io apro sempre i miei spettacoli chiedendo 'ma chi è che gli ha chiesto di restare ?" "Insomma - ha concluso il comico - l'iniziativa di Grillo è grande, un movimento partito dal basso, da internet, una sollevazione popolare mondiale, d'altronde non è un caso che il 'Times' lo definisca uno dei 35 uomini più potenti. La cosa agghiacciante è che i tg hanno totalmente ignorato la manifestazione, e questo è lampante di come l'informazione giunge a noi".

Stesso apprezzamento arriva da Andrea Rivera: "Beppe Grillo ha fatto una cosa grande perché ha dato libero sfogo al popolo, basta che, come ho letto in un articolo di Michele Serra, non cada tutto nel qualunquismo".

TRATTO DA ADN KRONOS

 
 
 

Sciopero della pastasciutta

Post n°22 pubblicato il 10 Settembre 2007 da vudej
 

Una giornata di “sciopero della pastasciutta” per protestare contro l’aumento eccessivo di prezzi dei beni di consumo, a cominciare da quelli di prima necessità quali appunto pane, pasta, latte. Aumenti che, denunciano le associazioni dei consumatori, vanno solo a vantaggio dei commercianti.

La protesta è stata indetta per giovedì 13 settembre dalle associazioni Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori.

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Ma quale antipolitica  di Marco Travaglio

Post n°21 pubblicato il 10 Settembre 2007 da vi_di

E' un bell'articolo, vi invito a leggerlo.



A vedere i telegiornali di regime, cioè praticamente tutti, sabato a Bologna e nelle altre piazze non è successo niente (molto spazio invece al matrimonio di Baldini, l'amico di Fiorello). A leggere i giornali di regime (molti), il V-Day è stato il trionfo dell’«antipolitica», del «populismo», del «giustizialismo» e del «qualunquismo». In un Paese che ha smarrito la memoria e abolito la logica, questa inversione del vocabolario ci sta tutta: la vera politica diventa antipolitica, la partecipazione popolare diventa populismo, la sete di giustizia diventa giustizialismo, fare i nomi dei ladri anziché urlare «tutti ladri» è qualunquismo.
E infatti, che il V-Day fosse antipolitico, populista, giustizialista e qualunquista, lorsignori l'avevano stabilito prim'ancora di vederlo, di sapere che cos'era. A prescindere. Non sapevano e non sanno (non c'erano) che per tutta la giornata, in 200 piazze d'Italia e all'estero, migliaia di giovani dei Meet-up grilleschi hanno raccolto 300 mila firme (ne bastavano 50 mila) in calce a una proposta di legge di iniziativa popolare che chiede il divieto per i condannati di entrare in Parlamento, il tetto massimo di due legislature per i parlamentari e la restituzione ai cittadini del diritto di scegliersi i propri rappresentanti sulla scheda elettorale. Cioè hanno esercitato un diritto previsto dalla Costituzione, quello di portare all'attenzione delle Camere tre questioni «politiche» quant'altre mai. E l'hanno fatto con l'arma più antica e genuina di ogni democrazia: la manifestazione di piazza.
Quella piazza che, quando la occupano Berlusconi e Bossi e Casini e Mastella per chiedere cose incostituzionali, tutti invitano ad «ascoltare». E quando la occupano un milione di persone senza etichette né bandiere (tante erano mal contate, sabato, da Bologna a New York, se alle 20 i firmatari della petizione erano 300 mila, altrettanti erano ancora in fila a mezzanotte e molti di più avevano desistito per fare ritorno a casa) diventa un obbrobrio da ignorare e rifuggire.
Mentre, nel V-Day after, riparto da Bologna per tornare a casa, chiamo Beppe Grillo per commentare a mente fredda: lui mi racconta, ridendo come un pazzo, che gli ha telefonato il suo vecchio manager, «Cencio» Marangoni, per dirgli che a Villanova di Bagnacavallo c’è ancora la fila ai banchetti. E a Villanova di Bagnacavallo sono quattro gatti, perlopiù di una certa età, e chissà come han fatto a sapere che c'erano i banchetti visto che non l'ha detto nessuna tv e quasi nessun giornale. Ma se a Villanova di Bagnacavallo si firma ancora, forse questa non è antipolitica: questa è superpolitica. È antipolitica difendere la dignità del Parlamento infangata dalla presenza di 24 pregiudicati e un'ottantina di indagati, imputati, condannati provvisori e prescritti? È antipolitica chiedere di restituire la sovranità al popolo con una legge elettorale qualsiasi, purchè a scegliere gli eletti siano gli elettori e non gli eletti medesimi? È antipolitica pretendere che la politica torni a essere un servizio che si presta per un limitato periodo di tempo (dieci anni al massimo), dopodichè si torna a lavorare o, se s’è mai fatta questa esperienza, si cerca un lavoro come tutti gli altri? È antipolitica chiedere rispetto per i magistrati e dire grazie a Clementina Forleo e ai giudici indipendenti come lei? Chi era a Bologna in piazza Maggiore, o in collegamento nel resto d'Italia e all'estero, ha visto decine di migliaia di persone restare in piedi da mezzogiorno a mezzanotte. Ha sentito Grillo chiedere il superamento «di questi» partiti, i partiti delle tessere gonfiate, dei congressi fasulli, delle primarie dimezzate (vedi esclusione di Furio Colombo, Di Pietro e Pannella), della legge uguale per gli altri; smentire di volerne creare uno nuovo; e rammentare che gli «abusivi» da cacciare non sono ambulanti e lavavetri, ma politici e banchieri corrotti o collusi. Un economista, Mauro Gallegati, spiegare i guasti del precariato in un mercato del lavoro senza mercato e senza lavoro. Un grande architetto come Majowiecki illustrare i crimini cementiferi che i suoi colleghi seminano per l'Italia e per l'Europa con la complicità di amministratori scriteriati, e le possibili alternative verso un modo «leggero» di pensare e costruire città e infrastrutture. Alessandro Bergonzoni spiegare la partecipazione democratica con una travolgente affabulazione («Chi è Stato? Io sono Stato»). Un esperto di energie alternative come Maurizio Pallante raccontare quel che si potrebbe fare nel settore ambientale ed energetico al posto di inceneritori, termovalorizzatori, centrali a carbone e treni ad alta velocità per le mozzarelle. I ragazzi di Locri lanciare l'ennesimo grido di dolore dalla Calabria della malavita e della malapolitica. Il giudice Norberto Lenzi rischiare il procedimento disciplinare per avvertire che il berlusconismo è vivo e lotta insieme a noi, anche a sinistra. Sabina Guzzanti prendere per i fondelli la deriva fuffista e conformista dell'informazione. I genitori familiari di Federico Aldovrandi raccontare, in un silenzio misto a lacrime, la tragedia del figlio morto due anni fa durante un «controllo di polizia». Massimo Fini tenere una lezione sul tramonto della democrazia rappresentativa citando Kelsen, Mosca e Pareto. Il giornalista Ferruccio Sansa sintetizzare la sua inchiesta sul «tesoretto» da 100 miliardi di euro che lo Stato non ha mai riscosso dai concessionari, spesso malavitosi, dei videopoker e altri giochi, una mega-evasione fiscale scoperta dal pm Woodcock e dalla Guardia di Finanza, ma coperta da incredibili silenzi governativi.
Alla fine ho parlato anch'io: ho ricordato Lirio Abbate minacciato dalla mafia; ho cercato di spiegare che la tolleranza zero deve cominciare, come nella New York di Giuliani, dai mafiosi e dai corrotti, non dai lavavetri e dagli ambulanti; e ho difeso Cofferati, che avrà tanti difetti, ma non quello di partire dai poveracci, visto che prima ha preteso legalità dagli imprenditori sullo Statuto dei lavoratori. Ho fatto parecchi nomi e cognomi, come tutti gli altri sul palco di piazza Maggiore. Ora scopro che fare i nomi sarebbe «qualunquismo»: e parlare in generale per non dire niente, allora, che cos’è?
P.S. Ho trascorso l'intero pomeriggio sotto il palco e sul palco, e mai ho sentito parlare non dico «contro» Marco Biagi, ma «di» Marco Biagi. Il nome «Marco Biagi» non è mai stato citato per esteso. S’è parlato un paio di volte della legge 30 che abusivamente il governo Berlusconi intestò al professore assassinato, che non poteva più ribellarsi, mentre un ministro di quel governo lo chiamava «rompicoglioni». E ne ha parlato Grillo per chiedere di riformarla, insieme alla legge Treu, aggiungendo che però «il vero problema non sono neppure le leggi: è che in Italia non c’è lavoro». Lo dico perché un amico, l'ex giudice ora assessore Libero Mancuso, che nessuno ha visto alla manifestazione, ha parlato di presunte «offese a Biagi». Posso assicurare che se qualcuno, dal palco, avesse davvero mancato di rispetto a Marco Biagi, su quel palco nessuno di noi, nemmeno Grillo, sarebbe rimasto un minuto di più.


(10 Settembre 2007)

 

 
 
 

Quanti sono i servi del potere?

Post n°20 pubblicato il 10 Settembre 2007 da paoloaresmorelli
 

Chiediamoci quanti sono i servi del potere. Libero pubblica in home page un articolo di una disonestà intellettuale disarmante. Il blog del giorno contiene un articolo infarcito di luoghi comuni in merito al V-Day.

Beh rispondo ad Alberto Fattori, autore dell'articolo posto in home page, rispondo punto per punto e mi auguro che ci sia  una rivoluzione soprattutto nei mezzi di informazione.

Il V-DAY è stato per fortuna un civile evento ma per quanto detto nel precedente post, solo una mobilitazione di piazza "all'Italiana". Se Grillo poi deciderà o meno di scendere in campo realmente, NON potrà comunque, secondo le stesse regole da lui stesso fatte sottoscivere a decine, forse centinaia di migliaia di italiani, presentarsi a nessuna elezione popolare per una semplicissima ragione: lui stesso è condannato in via definitiva.

Che vuol dire mobilitazione di piazza all'italiana? Alla luce del fatto che mai in precedenza erano state raccolte le firme necessarie per una legge di iniziativa popolare in un solo giorno? Grillo non ha mai affermato di voler scendere in campo, il fatto che proponga una legge che gli impedirebbe di essere candidato è un merito e non un demerito.

Tutto risale al 1980, quando Grillo fu processato e condannato, in via definitiva, perché era alla guida di un veicolo che ebbe un incidente in cui morirono alcuni dei passeggeri. Quindi, secondo il principio da lui stesso introdotto, NON potrà rappresentare NESSUN cittadino italiano, in nessuna assemblea popolare sia essa nazionale che europea.

Non potrà farlo solo se la legge venisse approvata dal parlamento, cosa altamente improbabile, adesso, con le leggi in vigore potrebbe candidarsi eccome. In ogni caso un reato automobilistico è cosa assai diversa dai reati per i quali sono stati condannati molti parlamentari, visto che si parla in questo caso di corruzzione, concussione e tutti reati connessi all'esercizio della funziona pubblica. Preferireste avere in Parlamento una persona ha avuto un incidente in macchina (anche per sua colpa) anche dall'epilogo tragico; oppure una persona che ha riscosso tangenti e rubato per anni? Bah, mi sembra che la disonestà intellettuale sia lampante.

Quindi il V-DAY ha dimostrato solo di essere stato un gran bel spettacolo di piazza, la dimostrazione che l'Italia VUOLE girare pagina, ma ad uso e consumo personale dello stesso Grillo che oggettivamente, alla luce della sua condanna, sta prendendo letteralmente in giro migliaia di italiani che in cuor loro, sotto sotto, sperano in una sua candidatura, allo stato attuale del tutto impossibile, sul piano delle stesse regole, sottoscritte ieri dai suoi potenziali elettori.

Grillo era il più importante comico italiano insieme a Benigni, se avesse voluto agire a proprio uso e consumo avrebbe potuto seguire le impronte del comico toscano, fare molti soldi, invece di occuparsi di problemi sociali, ricordiamoci che il suo impegno sociale gli è costato la radiazione da tutte le televisioni.  Inoltre non sta prendendo in giro nessuno, perché ha sempre detto di non volersi candidare. Solo tu, autore di questo articolo veramente assurdo, stai prendendo in giro (ovviamente in malafede) i tuoi lettori.



Cose Nostre/ Nuovi politici, il Grillo parlante
Guarda il videcomemnto di Affari Italiani

Peccato, veramente peccato. Vista dalla Cina, ancora una volta, solo una triste pagina della sempre più incredibile politica Italiana, ormai allo sfascio o alternativamente, un ottimo episodio di Commedia all'Italiana che ci ha reso famosi nel passato e rischia di renderci famosi anche per il futuro. Grillo, come da lui stesso sottolinea sempre, è un attore, solo un comico che oggettivamente con il tempo, apparirà per essere quello che migliaia di persone non hanno il coraggio di "vedere" : solo un "giullare" di corte.

Gli italiani hanno dimostrato una volta tanto di volersi interessare dei problemi della politica, di mostrare un impegno concreto, e non saranno questi banali tentativi di delegittimazione a togliere la dignità a coloro che stanno cercando di riprendersela.  I francesi scesero in piazza in un milione per protestare contro la precarietà, e vinsero la loro battaglia. Fino all'8 settembre gli italiani hanno sempre subito tutto senza reagire, ma adesso il vento sta cambiando e non basterà un articolo come questo a nascondere la verità.


Il video della polemica

L'Italia, quella vera, quella che deve competere con il mondo intero e che ci meritiamo per il futuro, non può essere solo quella degli inconcludenti "girotondi" di qualche tempo fa e ora di questi "scenografici" "V-DAY". Un Italia fatta di "uomini o donne" che si prendano la responsabilità di "guidare" il paese e NON di lanciare "sassi". Lasciando ad altri il compito poi di raccoglierne i cocci.

Per competere con il mondo intero l'Italia, quella vera, deve combattere la mafia che siede in Parlamento, combattere la corruzione, combattere i conflitti di interessi. Non sono stati lanciati sassi due giorni fa, sono state raccolte firme per una legge che mandi via i delinquenti che siedono in parlamento. Faccio parte della generazione che sta pagando gli errori del passato. Avete cercato in tutti i modi di tapparci la bocca, avete cercato di farci credere che la precarietà era per il nostro bene (perché allora non togliere i diritti da tutti i contratti lavorativi?), il fatto è che siete schiavi di un sistema economico gestito da pochi che non vogliono rinunciare ai loro privilegi e che sono molto preoccupati quando il popolo inizia a prendere coscienza di quello che è stato costretto a subire. Da chi è composta l'Italia vera secondo te? Da quelli che sono stati rincoglioniti dalla televisione? Che non si rendono conto che stiamo andando verso una società a caste, come quella indiana, in cui i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi? Una società che illude i poveri di potersi arricchire soltanto per avere il loro consenso. Quanti consensi ho letto di ragazzi illusi dal sogno americano. Ma perché non date un'occhiata alle statistiche, perché non aprite gli occhi e non capite che i posti dirigenziali, i posti politici, i posti di potere in genere sono occupati sempre da persone dello stesso giro e che voi non ne farete mai parte. Qui non si tratta di destra o di sinistra, si tratta di giustizia sociale. Loro hanno il potere id mandare messaggi che alterano la realtà, sono in grado di trasformare una raccolta di firma, l'impegno sociale, in girotondi e intanto ci propinano i loro girotondi, quelli della politica, quelli di coloro che cambiano i nomi ai loro partiti per illuderci di aver cambiato qualcosa. Non basta cambiare i nomi delle cose, bisogna cambiare la sostanza. Se comincio a chiamare la merda cioccolata non per questo smetterà di puzzare...

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 10 Settembre 2007 da giovannacirciello
 

Continua l'operazione dei media per sminuire il V-Day.
A quanto pare, Grillo e la sua manifestazione sono scomodi a qualcuno. Ma mi limiterò a riportare i fatti.
 
In un articolo pubblicato su Affari Italiani viene chiamato Giuda-Grillo, perchè pare che anche il comico sia stato condannato in via definitiva, e quindi, stando ai 3 punti del V-Day, non eleggibile.
L'autore dell'articolo sottolinea la non eleggibilità di Grillo più di una volta, arrivando a chiudere il pezzo ponendo una domanda "inquietante"ai lettori : vi fidate di Giuda-Grillo?

Avrei tante cose da chiedermi e da far osservare. Al momento mi limito solo ad una. E voglio girare una domanda a tutti voi e, soprattutto, alla persona che ha scritto quel pezzo: MA CHI HA DETTO CHE GRILLO VUOLE ANDARE AL PARLAMENTO? e poi CHI HA DETTO MAI CHE DAL V-DAY NASCERA' UN PARTITO POLITICO?

Mentre continuano a dare interpretazioni falsate della manifestazione dell'8 settembre, mentre si continua a dire che il V-Day è stata solo una "piazzata" del comico genovese...loro cosa fanno? Si sono resi conto che, in una sola giornata, sono state raccolte ben 300.000 firme? I nostri cari uomini politici si rendono conto che in Italia c'è un malessere diffuso, che va oltre gli schieramenti politici?
Grillo ha soltanto dato una mano a chi, come noi che animiamo questo blog, è stufo di gente come voi, di gente che fa politica parlando male dell'avversario.

Grazie per questo spazio.

 
 
 

Il qualunquismo dilaga

Post n°18 pubblicato il 10 Settembre 2007 da paoloaresmorelli
 

Ho appena letto nel blog del giorno (chissà perché poi è stato eletto blog del giorno), una lettera piena di luoghi comuni, che accusa di qualunquismo coloro che hanno partecipato al V-day. Il problema è che molte persone esprimono pareri, critiche, senza prendersi la briga di informarsi. Per questo il V-Day viene dipinto come una manifestazione folkloristica, e il punto principale, la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare che di fatto manderebbe a casa tutti i delinquenti che siedono in parlamenteo (la p minuscola è voluta), passa in secondo piano. Chi ripete certi pensieri non si rende conto che è stato condizionato in qualche modo da chi ha voluto trasmettere questo tipo di messaggio, crede di andare controcorrente e non  capisce che si sta adeguando al gregge. I blogger che scrivono cose del genere sono troppi, in considerazione del fatto che il V-Day rappresenta anche la vittoria della rete sui media tradizionali, l'incapacità della televisione di esercitare un controllo completo dei pensieri dei cittadini. Di proposte se ne potevano fare molte, certamente i punti scetli da Grillo sono il minimo comun denominatore per una democrazia che voglia definirsi tale. Il credo politico non c'entra niente, come ho detto, e come ripeto: soltanto i delinquenti possono aver piacere a farsi rappresentare da delinquenti. Il qualunquismo più terribile è quello di coloro che accusano gli altri di qualunquismo.

 
 
 

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