Creato da PiEra_AngeIa il 27/10/2008

vedrai vedrai

vedremo

 

 

Adesso piangi molto dopo io mi dispero con ritardo...

Post n°266 pubblicato il 15 Luglio 2010 da Meteora_MI

 
 
 

siamo soli

Post n°265 pubblicato il 18 Giugno 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

de gregori - caldo e scuro

Post n°264 pubblicato il 18 Giugno 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

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Post n°263 pubblicato il 16 Giugno 2010 da PiEra_AngeIa
Foto di PiEra_AngeIa

i cadaveri puzzano. bisogna disfarsne.

 
 
 

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Post n°262 pubblicato il 25 Maggio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

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Post n°260 pubblicato il 25 Maggio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

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Post n°259 pubblicato il 09 Maggio 2010 da PiEra_AngeIa
Foto di PiEra_AngeIa

la ragazza proletaria che mi fa i piedi mi chiede perchè non parlo.

vorrei dirle di farsi i cazzi suoi,

sfoglio una rivista,

non alzo gli occhi.

 

 

 

gianni è un avvocato.

parla con compostezza professionale,

non vuole essere invadente,

vuole semplicemente darmi degli strumenti.

 

non mi servono i suoi strumenti.

capisco tutto il percorso

 

ha le braccia pelose.

credo gli piacciano i bassotti

me lo immagino mentre si fa leccare la faccia ,

lucido come una scarpa di vernice.

da quel verme nero.

 

sono attratta da gianni

parla poco

mi guarda poco.

si lecca continuamente le labbra.

 

 

nessuna bontà mi spinge.

vorrei agganciarlo a me

èquesto che voglio.

 

voglio un lucchetto di carne.

 

mi mostro sicura

vorrei strappargli la camicia

tirargli i capelli.

mi è passato accanto 

senza dire nulla

poi ha annuito salutando

come i cani finti dietro le macchine di una volta

 

cammino con paola

non so dove andiamo

in un bar alla moda

qui un tempo c'era un divano in similpelle dove  ho fatto l'amore

parliamo di niente

guardo il fiume fuori

il viale spopolato

l'albero spelacchiato con il tronco magro,

piegato come una canna da pesca.

 

paola mi guarda e sorride

 

 

 

 

 

sarò un amante tutta la vita.

una creatura adatta a un sesso senza conseguenze.

 
 
 

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Post n°255 pubblicato il 18 Marzo 2010 da PiEra_AngeIa
Foto di PiEra_AngeIa

l'abbronzatura mi evidenzia le rughe d'espressione.

ceno in piccoli ristoranti 

pesce.

 

l'isola è ricamata da vigneti che arrivano a ridosso delle tortuose insenature della costa.

dormo in un albergo di poche camere,

in stile veneziano.

 

i pesci si avvicinano ai miei piedi  in questo mare trasparente come il vetro.

 

 

il mio vicino  somiglia a quei piccoli granchi rimasti all'asciutto che si affannano sugli scogli,

come bambini rimasti senza coperta

una sera seccata da quelle sue risate che risuonavano troppo forti  nei corridoi dell' albergo 

gli dissi,

senza pensarci,sei uno stupido.

più tardi , in mano l'ultimo bicchiere di vino, nella hall deserta  dell'albergo entrò con i suoi mocassini dior in quella fontana mogia al centro,

ricoperta di piastrelle come un bagno turco, e si mise a urlare.

"è vero sono uno stupido. i poeti sono stupidi come mosche contro a un vetro. sbattono contro l'invisibile"

 

poi il mattino dopo mangiava una di quelle frittelle dolci imbevute di miele e formaggio

 

 

mi fingo contenta ma

questa natura mi buca,

.

mi restituisce a me stessa.

 

 

le cose sembrano finte

una copia lucente del reale

le isole sono letteralmente posate sull'acqua

 

 

 

il tipo mi tiene d'occhio

sotto gli occhiali da sole sento il suo sguardo che si allunga su di me

e attraversandomi con quello sguardo unto,

ebete di intelligenza .

accenna un sorriso.

annuisce.

le mascelle tese nel vento.

 

mi guarda con la bocca leggermente aperta,

come si guarda qualcuno che ci sta a cuore

e che può sbagliare

 

mi guardava e mi sfuggiva,

come una farfalla contro una luce

aveva la camicia aperta

i  capelli incollati sulla fronte,

le labbra screpolate

 

 

i suoi occhi erano nervosi e le ciglia parevano zampettedi insetti in fuga.

 

mi ricorda uno di quei bambolotti che da piccola  rovinavo con il pennarello,

con le forbici.

ha un odore di latte e cioccolata

 

 
 
 

INQUIÉTUDE...

Post n°253 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

Post N° 251

Post n°251 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da PiEra_AngeIa
Foto di PiEra_AngeIa

bentornato banner. sei mancato. molto.

 
 
 

io cammino di notte da sola

Post n°248 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

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Post n°247 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

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Post n°245 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

Distanze

Post n°244 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da Meteora_MI

 

Ci sono distanze che mordono.

Non sono sulla carta, ma nella scelta di chi non fa scelte.

Appaiono come labirinti confusi, incroci senza mistero né arte.

Richiusi in mani inerti o in occhi nemmeno appoggiati.

E' in quelle distanze che si scappa o si affonda.

Limbi assordanti di silenzio, raccolte umide di labbra

che possono solo essere ricordate.

 
 
 

De Andre -

Post n°242 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa

 
 
 

Post n°232 pubblicato il 17 Settembre 2009 da La.Lussuria

 
 
 

DEDICATO A PIERANGELA

Post n°230 pubblicato il 01 Settembre 2009 da limbo60

Con le donne intelligenti è molto difficile percorrere la distanza che separa dal corpo, come se lo spirito sempre vivo le dotasse d'una cintura che fa naufragare ogni desiderio. C'è troppa luce intorno a loro.

 
 
 

o

Post n°228 pubblicato il 29 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa
Foto di PiEra_AngeIa

tempo fa mi hai fatto

una promessa

e io so

che le mantieni

le promesse

 
 
 

Because the Night

Post n°225 pubblicato il 14 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa

nell'appartamento  accanto al mio c'è una porta bianca come il muro . chiusa a chiave. è da lì che arrivano i rumori

è notte fonda.

i bambini dormono

la madre gli ha sciacquato i piedi,

li ha messi a letto.

io torno spesso tardi

quando nella stanza accanto c'è silenzio.

ma stanotte hanno voglia di fare l'amore,

di unire quei  due corpi sgraziati,

che pure si cercano.

ascolto quei rumori..

il rumore inconfondibile degli approcci sessuali

 

dal ventre mi sale un reflusso acido che mi corrode la gola.

il brodet di pesce stasera era troppo speziato.

 

mi sale la nausea per quel cibo,

per quei  due corpi brutti che nelll'appartamento a finaco si strofinano

 

mi prende uno schifo per tutto il sesso del mondo,

per quel ficcare e ficcare fino alla morte,

per quel cercare buchi

 

immagino quell'uomo

quel panzone nudo,

lui e la sua borsa di grasso  sul ventre

..e la donna,

il sesso grande e sfatto come le gambe,

come il resto del suo corpo

 

rimango a sentire quel rumore di letto,

di vecchie molle che cigolano

 

stanotte si fotte, è ferragosto.

si sfonda questo letto già sfondato.

hanno mangiato

camminato mano nella mano per i viottoli di pietre levigate,

comprato un gioco per i figli

sono tornati a casa di buonumore,

hanno messo a letto i marmocchi,

quei due cherubini che ora dormono coi boccoli biondi su fronti sudate

 

hanno ammazzato qualche zanzara poi sono scivolati verso il loro letto

sono una coppia affiatata

sanno come trarre piacere uno dall'altra senza fare buriana

 

i rumori sono solo quelli minimi,

del vecchio letto

dei fiati..

non ci sono nè grida

nè parole oscene

 

voglio alzarmi perche fa caldo

perchè non ho digerito

 

poi sento un urlo improvviso,

l'urlo degli uccelli marini quando sfidano l'acqua,

quando riaffiorano con il capo bagnato dopo aver attraversato per un attimo la lastra del mare

 

è uno dei bambini a urlare

ora singhiozza

 

sento la voce della madre

i suoi muggiti amorosi

 

non scopa più quel cesso di donna

ha sfilato le sue chiappe dall'arnese del panzone ed è scesa dal letto,

per chinarsi sul marmocchio e rassicurarlo

con il suo fiato,

che adesso è quello caldo di una mucca

 

è così che si fa l'amore quando si hanno dei figli

si lascia la foia e in fretta e furia,

ciancicati di umori ci si china sul propio piccolo per consolarlo,

per assisterlo nei suoi incubi.

le signora è una buona madre

è una donna poco attraente,

giovane ma sfatta

non c'è niente di bello in lei

ma suo figlio la ama,

come uno scudo di carne,

una torre di amore.

suo figlio la crede bellissima

affonda il naso in quel profumo greve di capelli,

di cute che ha sudato e riconosce l'odore del ventre,

del fango avorio della nascita.

 

 

 

sono alla finestra adesso,

non dormo più

l'aria è più fresca

di un cobalto intenso

sono stata aggredita da un odio,

prima singhiozzante

e indeciso,

poi sempre più consapevole

 

ho odiato quel bambino gnaulante,

quella donna.

ho odiato soprattutto me stessa,

e

questo sentimento mi ha consolata

 
 
 

Mina - Il Pazzo

Post n°221 pubblicato il 08 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa

 
 
 

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