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Post n°266 pubblicato il 15 Luglio 2010 da Meteora_MI
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Post n°265 pubblicato il 18 Giugno 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°264 pubblicato il 18 Giugno 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°263 pubblicato il 16 Giugno 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°262 pubblicato il 25 Maggio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°260 pubblicato il 25 Maggio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°259 pubblicato il 09 Maggio 2010 da PiEra_AngeIa
la ragazza proletaria che mi fa i piedi mi chiede perchè non parlo. vorrei dirle di farsi i cazzi suoi, sfoglio una rivista, non alzo gli occhi.
gianni è un avvocato. parla con compostezza professionale, non vuole essere invadente, vuole semplicemente darmi degli strumenti.
non mi servono i suoi strumenti. capisco tutto il percorso
ha le braccia pelose. credo gli piacciano i bassotti me lo immagino mentre si fa leccare la faccia , lucido come una scarpa di vernice. da quel verme nero.
sono attratta da gianni parla poco mi guarda poco. si lecca continuamente le labbra.
nessuna bontà mi spinge. vorrei agganciarlo a me èquesto che voglio.
voglio un lucchetto di carne.
mi mostro sicura vorrei strappargli la camicia tirargli i capelli. mi è passato accanto senza dire nulla poi ha annuito salutando come i cani finti dietro le macchine di una volta
cammino con paola non so dove andiamo in un bar alla moda qui un tempo c'era un divano in similpelle dove ho fatto l'amore parliamo di niente guardo il fiume fuori il viale spopolato l'albero spelacchiato con il tronco magro, piegato come una canna da pesca.
paola mi guarda e sorride
sarò un amante tutta la vita. una creatura adatta a un sesso senza conseguenze. |
Post n°255 pubblicato il 18 Marzo 2010 da PiEra_AngeIa
l'abbronzatura mi evidenzia le rughe d'espressione. ceno in piccoli ristoranti pesce.
l'isola è ricamata da vigneti che arrivano a ridosso delle tortuose insenature della costa. dormo in un albergo di poche camere, in stile veneziano.
i pesci si avvicinano ai miei piedi in questo mare trasparente come il vetro.
il mio vicino somiglia a quei piccoli granchi rimasti all'asciutto che si affannano sugli scogli, come bambini rimasti senza coperta una sera seccata da quelle sue risate che risuonavano troppo forti nei corridoi dell' albergo gli dissi, senza pensarci,sei uno stupido. più tardi , in mano l'ultimo bicchiere di vino, nella hall deserta dell'albergo entrò con i suoi mocassini dior in quella fontana mogia al centro, ricoperta di piastrelle come un bagno turco, e si mise a urlare. "è vero sono uno stupido. i poeti sono stupidi come mosche contro a un vetro. sbattono contro l'invisibile"
poi il mattino dopo mangiava una di quelle frittelle dolci imbevute di miele e formaggio
mi fingo contenta ma questa natura mi buca, . mi restituisce a me stessa.
le cose sembrano finte una copia lucente del reale le isole sono letteralmente posate sull'acqua
il tipo mi tiene d'occhio sotto gli occhiali da sole sento il suo sguardo che si allunga su di me e attraversandomi con quello sguardo unto, ebete di intelligenza . accenna un sorriso. annuisce. le mascelle tese nel vento.
mi guarda con la bocca leggermente aperta, come si guarda qualcuno che ci sta a cuore e che può sbagliare
mi guardava e mi sfuggiva, come una farfalla contro una luce aveva la camicia aperta i capelli incollati sulla fronte, le labbra screpolate
i suoi occhi erano nervosi e le ciglia parevano zampettedi insetti in fuga.
mi ricorda uno di quei bambolotti che da piccola rovinavo con il pennarello, con le forbici. ha un odore di latte e cioccolata
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Post n°253 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°251 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°248 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°247 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°245 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°244 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da Meteora_MI
Ci sono distanze che mordono. Non sono sulla carta, ma nella scelta di chi non fa scelte. Appaiono come labirinti confusi, incroci senza mistero né arte. Richiusi in mani inerti o in occhi nemmeno appoggiati. E' in quelle distanze che si scappa o si affonda. Limbi assordanti di silenzio, raccolte umide di labbra che possono solo essere ricordate. |
Post n°242 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da PiEra_AngeIa
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Post n°232 pubblicato il 17 Settembre 2009 da La.Lussuria
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Post n°230 pubblicato il 01 Settembre 2009 da limbo60
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Post n°228 pubblicato il 29 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa
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Post n°225 pubblicato il 14 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa
nell'appartamento accanto al mio c'è una porta bianca come il muro . chiusa a chiave. è da lì che arrivano i rumori è notte fonda. i bambini dormono la madre gli ha sciacquato i piedi, li ha messi a letto. io torno spesso tardi quando nella stanza accanto c'è silenzio. ma stanotte hanno voglia di fare l'amore, di unire quei due corpi sgraziati, che pure si cercano. ascolto quei rumori.. il rumore inconfondibile degli approcci sessuali
dal ventre mi sale un reflusso acido che mi corrode la gola. il brodet di pesce stasera era troppo speziato.
mi sale la nausea per quel cibo, per quei due corpi brutti che nelll'appartamento a finaco si strofinano
mi prende uno schifo per tutto il sesso del mondo, per quel ficcare e ficcare fino alla morte, per quel cercare buchi
immagino quell'uomo quel panzone nudo, lui e la sua borsa di grasso sul ventre ..e la donna, il sesso grande e sfatto come le gambe, come il resto del suo corpo
rimango a sentire quel rumore di letto, di vecchie molle che cigolano
stanotte si fotte, è ferragosto. si sfonda questo letto già sfondato. hanno mangiato camminato mano nella mano per i viottoli di pietre levigate, comprato un gioco per i figli sono tornati a casa di buonumore, hanno messo a letto i marmocchi, quei due cherubini che ora dormono coi boccoli biondi su fronti sudate
hanno ammazzato qualche zanzara poi sono scivolati verso il loro letto sono una coppia affiatata sanno come trarre piacere uno dall'altra senza fare buriana
i rumori sono solo quelli minimi, del vecchio letto dei fiati.. non ci sono nè grida nè parole oscene
voglio alzarmi perche fa caldo perchè non ho digerito
poi sento un urlo improvviso, l'urlo degli uccelli marini quando sfidano l'acqua, quando riaffiorano con il capo bagnato dopo aver attraversato per un attimo la lastra del mare
è uno dei bambini a urlare ora singhiozza
sento la voce della madre i suoi muggiti amorosi
non scopa più quel cesso di donna ha sfilato le sue chiappe dall'arnese del panzone ed è scesa dal letto, per chinarsi sul marmocchio e rassicurarlo con il suo fiato, che adesso è quello caldo di una mucca
è così che si fa l'amore quando si hanno dei figli si lascia la foia e in fretta e furia, ciancicati di umori ci si china sul propio piccolo per consolarlo, per assisterlo nei suoi incubi. le signora è una buona madre è una donna poco attraente, giovane ma sfatta non c'è niente di bello in lei ma suo figlio la ama, come uno scudo di carne, una torre di amore. suo figlio la crede bellissima affonda il naso in quel profumo greve di capelli, di cute che ha sudato e riconosce l'odore del ventre, del fango avorio della nascita.
sono alla finestra adesso, non dormo più l'aria è più fresca di un cobalto intenso sono stata aggredita da un odio, prima singhiozzante e indeciso, poi sempre più consapevole
ho odiato quel bambino gnaulante, quella donna. ho odiato soprattutto me stessa, e questo sentimento mi ha consolata |
Post n°221 pubblicato il 08 Agosto 2009 da PiEra_AngeIa
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