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« Messaggio #13  »

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 21 Dicembre 2005 da ventanas

oggi la femmina non esiste. proviamo ad immaginare un giorno e una notte senza di essa.

Prime ore del mattino.
Il cadetto geog juri romanov,sollevò il calice brindando con il mendicante che aveva di fronte e contemporaneamente sollevò il bavero nero, lanciandogli un'occhiata.
Il vecchio volle trattenerlo per un braccio ma non riuscì.
Il cadetto ora russo uscì nella tormenta. Sfidava la morte, desideroso di incontrarla. Ma il vecchio mendicante, un tempo anch'egli cadetto dello zar sapeva in cuor suo che la morte non avrebbe sfiorato il giovane perchè nessuno prima di lui aveva osato brindare con un mendicante (ad eccezione forse del frate di Assisi).

Mezzogiorno.
un uomo ricco e imbecille; un uomo saggio e povero. Se al ricco togli la sua ricchezza rimane un povero imbecille. Se al saggio lasci la sua povertà rimane un uomo libero. Così morte che ci accomuna ad uno dona il terrore ,all'altro la felicità.

Una toccata di Buxtehude, come una partita a scacchi eseguita in una chiesa vuota rappresenta il sommo elevarsi sulle umane miserie e al tempo stesso un alito di felicità. Qui la morte assiste alla propria sconfitta ad opera dell'arte e dello spirito libero che la ridicolizza per il breve lasso di tempo della mera esecuzione. L'arte e la morte ci avvicinano a dio, quindi al miraggio dell'immortalità.

Pomeriggio inoltrato.
Il cadetto Georg pensa:" tutto il tempo che ho vissuto aveva un unica direzione: la morte.Ogni nota di Beethoven o di Bach, ogni san giorgio di Tintoretto mi ha dato come risposta la morte.Ma ogni colore di Gauguin o Leonardo l'hanno imprigionata ed esiliata ed ogni verso di Byron o Dante le hanno dato vita, cosa impossibile al pensiero eppure vera dacchè ogni  frase scolpita nel granito da Wittgenstein ci ha sospinto oltre la morte.

Se nella vita siamo circondati dalla morte, così anche nella salute dell'intelletto siamo circondati dalla follia.
Gli animali si avvicinano se li chiamiamo per nome, esattamente come gli uomini.Per i filosofi c'è comunque più erba nelle valli della stupidità che sulle nude alture dell'intelligenza. 

Notte.
Scenda il riposo
scenda la notte
a ristorare lo spirito ed il corpo.
perchè domani sia un altro
magnifico giorno.

 
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