Un tempo i vecchi carnici ritenevano che le lacrime degli uomini si trasformassero in gocce di rugiada destinate ad abbellire i pensieri più nobili e, successivamente, venissero sublimate in cielo dall'amore divino così, una volta diventate iridescenti nella sua luce, da formare lo splendido spettacolo dell'arcobaleno che ancor oggi appare intento a rispecchiarsi nel lago di Cavazzo.
Altri credevano invece che le lacrime dal cielo scendessero con la pioggia e venissero convogliate in un lago dal colore di giada (simile a quello di "quella pietra morbida, liscia e lucente come la benevolenza, forte, compatta e bella come l'intelligenza, affilata ai bordi senza essere tagliente come la giustizia") voluto dagli uomini per trarne non solo energia fisica, ma nuova forza morale e propiziare così la rigenerazione di un popolo che aveva troppo sofferto.
Ora è affascinante ritrovare in quell'ansa che il fiume Tagliamento forma per scendere al mare un lago a forma di lacrima di quello stesso colore, quasi che qualcuno avesse voluto porlo proprio lì affinché la bellezza del dolore potesse almeno per un po' essere a disposizione di tutti, capace di immettere in chi l'ammira speranze più valide di quelle delle effimere apparenze del tempo.
Verdi le acque del lago di Cavazzo e verdi le pareti delle montagne che lo abbracciano tanto da invogliare chiunque ad abbandonare le ansie del mondo ed ad alzare gli occhi verso l'azzurro di un cielo che lì appare vicino.
Ed è il cuore di chi frequenta quest'oasi discreta della Carnia a trarne il maggior beneficio dal punto di vista fisico.
Infatti i grandi silenzi, interrotti solamente dal canto degli alati che il vento espande con rara dolcezza, le innumerevoli tonalità di verdi della sua flora ed il canto delle sue acque formano uno scudo protettivo di rara efficacia contro lo stress cui siamo quotidianamente sottoposti, mentre sul piano spirituale stimolano l'ottimismo
facendo riconquistare equilibrio e serenità.
Particolare è pure la funzione climatica del lago che rende la temperatura meno severa e più favorevole per ogni attività umana sul territorio.
Vivere l'ambiente lago quindi, sapendo cogliere gli aspetti caratterizzanti e penetrando nei segreti più reconditi che conserva, è la via maestra per riacquistare saggezza e coraggio: elementi essenziali per il conseguimento di fini altrimenti irraggiungibili.
Nei silenzi verdi di Cavazzo dunque è la coscienza che s'illumina e dalla conoscenza dell'umiltà del suo popolo scaturisce un diverso atteggiamento verso l’umanità che ci è vicina.
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