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Che bel parere

Post n°20 pubblicato il 11 Maggio 2007 da verdilecco
 
Tag: porto
Foto di verdilecco

La pubblicazione dell’inusuale documento politico sull’intervento portual –residenziale – alberghiero alle Caviate ci ha spinti a confrontarlo col parere tecnico rilasciato dall’Ufficio Urbanistica del Comune di Lecco guidato dal dirigente arch. Marco Cassin. La lettura è stata foriera di non poche sorprese. Infatti, il documento politico lasciava pensare ad un parere compiacente verso il progetto: in realtà, gli esperti comunali non sono stati più morbidi dei colleghi della Provincia, del Consorzio del Lario e della Sovrintendenza nelle  loro valutazioni. In particolare le richieste di modifiche ed integrazioni avanzate vanno ben oltre la semplicistica e inadeguata soluzione di abbassare di due piani l’edificato come ipotizzato dai firmatari del documento politico.

Col presente comunicato si vorrebbe far conoscere ai lettori (seppur in estrema sintesi) il parere tecnico, che poi è quello che dovrebbe rilevare nel procedimento di valutazione in corso in Regione, lasciando ai più volenterosi la lettura integrale del testo disponibile a Palazzo Bovara come allegato alla delibera di giunta n° 35 del 26/04/07.

 

Ecco alcuni significativi passaggi dell’articolata relazione:

“Il progetto è privo dell’individuazione di tutte le fattispecie di variante al Prg connesse alla realizzabilità dell’intervento. Mancano completamente i dati quantitativi e qualitativi relativi agli standard…..

L’Agenzia del Demanio quale Ente proprietario di aree comprese all’interno del piano attuativo  non è stata ancora informata circa la realizzazione delle nuove opere saldamente ancorate al suolo all’interno delle stesse aree demaniali lacuali…..

Le aree per manutenzione, servizi igienici, ristorazione, aree didattiche, sedi club, uffici gestore ecc. risultano di soli 650 mq a fronte di una superficie lorda di pavimento di 18.300 mq. (ndr Ciò a dimostrazione dell’alto conto in cui sono tenute le attrezzature a valenza turistica!!!).

Occorre la predisposizione di adeguate soluzioni finalizzate alla realizzazione della pista ciclabile e alla individuazione dei criteri e regole di integrazione con gli itinerari pedonali……

Sicuramente l’ipotesi di spezzare l’attraversamento ferroviario pedonale esistente non è previsione coerente….

La verifica dei dati quantitativi di progetto risulta difficoltosa, si ritiene basilare chiarire alcuni aspetti tecnici finalizzati a modificare il progetto dove necessario in base alle vigenti disposizioni normative…..  (ndr E’ quindi necessaria  una variante di Prg anche per eliminare dalla superficie territoriale l’area demaniale lacuale).

Si ritiene non condivisa l’interpretazione riguardante il parametro delle distanze dalle strade e dai confini, dalla zona ferroviaria in più punti, né è condivisa la deroga a tali parametri…..

Si chiede di integrare lo studio geologico a supporto della progettazione in tutta l’area interessata dall’intervento compresa soprattutto la parte lacuale a ridosso della classe 4 nella Carta della fattibilità geologica….

Dovranno essere apportate modifiche progettuali che comporteranno un arretramento e un auspicabile abbassamento delle quote degli edifici introducento soluzioni più rispettose dell’assetto dei luoghi…..

L’impianto edilizio si basa sul rilascio di deroga alla distanza ferroviaria, ipotesi al momento non convalidata in alcun modo dall’Ente competente…..

L’imponente impianto volumetrico ininterrotto per una considerevole estensione, non risultando attenuato da alcun accorgimento significativo,  incombe prepotentemente sul territorio……

Gli aspetti dell’arredo urbano non sono oggetto di adeguata attenzione e valorizzazione progettuale, rispetto ad una trasformazione del territorio di tale rilievo…..

La quantità, peraltro incerta, delle aree standard (ndr Quelle ad uso pubblico) effettivamente reperita nella proposta progettuale risulta insufficiente….

Le incidenze dell’intervento devono essere analizzate anche sotto il profilo del traffico veicolare indotto…..

Le aree a verde, il raccordo con la pista ciclo-pedonale, la passeggiata, gli spazi, i luoghi dello scambio lungolago, le soluzioni per mitigare gli insediament, la previsione di schermature verdi fattibili non solo su piccole aiuole spartitraffico ecc. non sono oggetto di adeguata attenzione e valorizzazione progettuale rispetto ad una trasformazione del teritorio di tale rilievo…”

Saltando tante significative pagine dell’approfondito parere, le considerazioni conclusive così esordiscono: “Per risultare maggiormente aderente ai caratteri dei luoghi il progetto dovrà contemperarsi con la qualità e la protezione dell’ambiente urbano e con la compatibilità sociale che riconosce parità di diritti tra generazioni presenti e future”.

E così continuano: “Il progetto non ha recepito le prescrizioni già espresse nella Relazione istruttoria della proposta progettuale di Piano Particolareggiato di attuazione dell’ATS 1”. Effettivamente, con lettera spedita al proponente e al progettista il 28/12/05, il Responsabile del procedimento e il Direttore del servizio urbanistica chiedevano un lunga serie di modifiche ed integrazioni al progetto che, evidentemente, sono rimaste lettera morta.

 

Manifestamente i nodi vengono al pettine e così i Tecnici del Comune di Lecco, inviano in Regione uno scrupoloso parere dai contenuti critici che  si aggiunge a quelli degli altri Enti che finora si sono espressi, in attesa che anche le Ferrovie e l’Autorità di Bacino del fiume Po vengano interpellate dalla Regione. 

Ci si augura che il decreto della Regione sulla VIA tenga conto dei pareri e faccia rispettare le norme di legge disattese. Per citarne solo una, la DGR 49233/94, fatta inserire dalla Regione nel Prg, che indica in 50 i posti barca possibili contro i 325, di cui 220 a motore, del progetto.

 
 
 
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Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.

 

LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO

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Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.

 
 
 
 

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