OCCHI VERDI A LECCO

39.000 all’anno sono i morti in Italia solo per le famigerate polvere sottili. Se consideriamo poi le malattie che derivano dall’inquinamento dell’aria si comprende bene come lo smog sia un problema da affrontare e risolvere in tempi rapidissimi. Non credo che dire questo e contemporaneamente scrivere quali soluzioni possono essere adottate significa divenire un provocatore come l’assessore Tentori mi ha definito nel suo intervento su La Gazzetta di sabato scorso.

In realtà l’aver promosso sul tema e, assieme ad altri, sottoscritto un esposto alla Procura della Repubblica è una semplice richiesta di controllo di legalità, con la quale domandiamo se gli amministratori competenti hanno fatto tutto quanto dovuto a tutela della salute pubblica dei lecchesi oppure no. Per capire di cosa sto parlando invito i lettori a visionare personalmente l’esposto al seguente indirizzo web: blog.libero.it/verdilecchesi. E’ il messaggio n° 72, titolato “Eposto mal-aria”.

Comunque, al di là dell’ironia fuori luogo e delle inesattezze usate nei miei riguardi, la Tentori almeno si sente chiamata in causa in prima persona e non glissa sul problema come troppi fanno. Lei, seppur un po’ furbescamente, prova a rispondere. Tuttavia è evidente che le sue risposte sono del tutto inadeguate: i dati che provengono dalle due centraline dell’ARPA istallate in città continuano a gridare inascoltate: “soglia di allarme per la salute umana superata”. Basta comunque il naso per sentire i miasmi che migliaia di tubi di scappamento vomitano ogni giorno in città.

Ciò detto, non voglio assolutamente criticare le cose che la Tentori sta cercando di fare: sono del parere che chiunque tenti di intervenire per migliorare l’aria che respiriamo meriti rispetto e sostegno. Ma molto di più necessita ai nostri polmoni per poter tornare a respirare come Dio comanda.

La speranza è che il nostro esposto possa contribuire a smuovere un contesto (amministratori, partiti, industriali, artigiani, commercianti, sindacati, e cittadini in genere) generalmente poco propenso ad affrontare con risolutezza una questione che da troppo tempo ristagna nell’ambito del parlato, studiato, ma mai rimediato. Ma forse siamo in pochi a preoccuparci di questo. D’altra parte ieri ho imparato che la specie umana, come tutte le speci animali, è destinata ad estinguersi: tanto vale anticipare i tempi?

Alberto Valsecchi