Creato da ellaessa il 17/10/2009

Patrizia

Parole e foto in libertà

 Ono No Komaki

Per il sentiero del sogno
senza allentare il passo
sempre vengo a trovarti;
eppure mai è eguale
allo scambio fuggevole
di sguardi a occhi aperti.
 

 

 

AREA PERSONALE

 

 Dedicata

Agua de mar se convertirà en
para refrescar tu cara.
entonces voy a cambiar en el viento
Para acariciar el cabello
podràn salir de los colores
de la puesta del sol un beso
porque una estrella
se hallaba en la mejillas
 

 

 

 

« Cartolina notturna..."Non sono un peluche" »

Treni

Post n°157 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da ellaessa
 

 

  

                                 Treni carichi di coloro
                                 non considerati esseri umani,
                                 ma carne da macello
                                 senza più nome, senza più identità.

                                 Umanità dolente
                                 caricata su carri bestiame
                                 con un biglietto di sola andata
                                 fatto di urla, percosse e paura,
                                 per un viaggio di ignota destinazione,
                                 che porterà solo orrore e dolore

                                 Treni che non danno possibilità
                                 di gioire dello scorrere di un paesaggio,
                                 che sono solo ammasso di persone
                                 unite da un unico destino.

                                 Percorsi interminabili
                                 su binari che hanno un solo capolinea,
                                 una sola fermata in questo viaggio
                                 che è la perdita dei diritti umani
                                 per gente accomunata da una sola colpa...

                                 non avere colpe

                                                            Patrizia M. (2008)

 

(nell'immagine Olocausto di Mikhail Onanov)

 

Giorno della Memoria, istituita come giornata commemorativa per non dimenticare  le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e anche coloro che diedero la vita per salvare i perseguitati. Atrocità che in molti stanno cercando di occultare, di smentire, addirittura vietando nelle scuole libri e testimonianze.  Ma non scordiamoci che oltre all'Olocausto altre stragi non devono essere sepolte dalla polvere: la strage degli Armeni, dei Curdi, i tanti desaparecidos in Argentina, le Foibe, le tante Guerre dell'Africa con stragi tra varie etnie, il Vietnam, la boma atomica e altre ancora. Non sminuiamo nulla,  ricordiamoci di tutti indistintamente, perché l'uomo ha perpetrato tante stragi, molte, troppe...

 

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Commenti al Post:
recreativeminds
recreativeminds il 27/01/11 alle 15:15 via WEB
C'era nel nostro vagone un amico di mio padre, Meir Katz. Aveva lavorato a Buna come giardiniere e ogni tanto ci portava qualche ortaggio. Lui stesso, meno malnutrito, aveva sopportato meglio la detenzione, e grazie al suo relativo vigorel'avevano nominato responsabile del nostro vagone. La terza notte del nostro viaggio mi svegliai improvvisamente, sentendo due mani intorno all gola che cercavano di strozzarmi. Ebbi appena il tempo di di gridare: -Papà, papà!-. Solo qesta parola. Mi sentivo soffocare. Ma mio padre si era svegliato e aveva afferrato il mio aggressore. Troppo debole per vincerlo, ebbe l'idea di chiamare Mein Katz: -Vieni, vieni presto! Stanno strangolando mio figlio!- Qualche istante dopo ero libero. ho sempre ignorato per quale ragione quell'uomo aveva voluto strangolarmi. Ma qualche giorno più tardi Meir Katz si rivolse a mio padre- Shlomo, mi sento debole. Sto perdendo le forze. Non ce la farò...- Non ti lasciare andare!- cercò di incoraggiarlo mio padre. - Bisogna resistere! Non perdere la fiducia in te stesso!- Ma Meir Katz invece di rispondere gemeva sordamente. -Non ne posso più Shlomo!.. Che ci posso fare?... Non ne posso più..- Mio padre lo prese per un braccio. E Meri Katz, lui, l'uomo forte, il più solido di tutti noi, piangeva. Suo figlio glie era stato sottratto alla prima selezione esolo adesso lo piangeva. Solo adesso crollava. Non ne poteva più. Senza più risorse. L'ultimo giorno del nostro viaggio si alzò un vento terribile e la neva non smetteva di cadere. Sentivamo che la fine era vicina, la vera fine. Non avremmo resistito a lungo con quel vento gelido, in quella bufera. Qualcuno si alzò ed esclamò: - Non dobbiamo restare seduti per tutto questo tempo, creperemo congelati! Alziamoci tutti, muoviamoci un pò... Ci siamo alzati tutti. Ognuno stringeva più forte la sua coperta fradicia. E ci siamo sforzati difare qualche passo, di muoverci sul posto. Improvvisamente un grido si alzò nel vagone, il grido di un animale ferito: qualcuno era appena morto. Altri, che si sentivano sul punto di morire imitarono il suo grido, e le grida sembravano venire d'oltretomba. In poco tempo tutti gridavano. Pianti , gemiti. Grida di disperazione lanciate attravserso al vento e la neve. altri vagoni ne furono contagiati, e centinaia di di grida si levarono contemporaneamente. Senza sapere contro chi, senza sapere perchè: il rantolo di tutto un convoglio che sentiva avvicinarsi la fine. tutti stavamo per morire, tutti i limiti erano già stati superati. Nessuno aveva più la forza, e la notte sarebbe stata ancora lunga. Meir Katz gemeva: -Perchè non ci fucilano subito? - La sera stessa arrivammo a destinazione. Era notte fonda. dei guardiani vennero a scaricarci. I morti furono abbandonati nei vagoni. Soltanto coloro che potevano ancora tenersi sulle gambe furono fatti scendere. Meir Katz rimase sul treno. L'ultimo giorno era stato il più micidiale: eravamo saliti in cento in quel vagone e scendemmo in dodici, fra cui io e mio padre. Eravamo arrivati a Buchelwald.
 
 
recreativeminds
recreativeminds il 27/01/11 alle 15:17 via WEB
Il brano è estratto dal libro che oggi apriamo di continuo, lady Ellaessa. "La notte" di Elie Wiesel.
 
   
ellaessa
ellaessa il 27/01/11 alle 20:58 via WEB
Grazie di cuore Messere
 
zanna1999
zanna1999 il 28/01/11 alle 08:39 via WEB
Non ho letto questo libro ancora..è straziante..mi ha fatto venire le lacrime nei occhi perche mi sono identificata con quelle persone mentre leggevo..loro erano consci da quel momento(quando sono scesi da treno) che stavano per andare a morire..avevano guadagnato quel giorno,due di viaggio ma sapevano che andavano a morire.. Credo che è una sensazione terrificante..e loro la vivevano tutti i giorni..noi possiamo a dimenticare ciò che è successo?Mai..
 
 
ellaessa
ellaessa il 28/01/11 alle 08:46 via WEB
Tanti di loro non sapevano a cosa andavano incontro, soprattutto i primi che sono stati inviati ai campi di concentramento, ma poi le voci hanno iniziato a circolare e chi intraprendeva quel viaggio sapeva che sarebbe stato l'ultimo. No, non si può e non si deve dimenticare, perché purtroppo tante situazioni di questo tipo ancora oggi sussistono in tanti luoghi, anche se non se ne parla e nessuno fa niente per farle cessare. Nonostante tutto, molte cose non sono affatto cambiate. Ciao
 
TuttoeNiente.it
TuttoeNiente.it il 28/01/11 alle 16:14 via WEB
Certo che non si deve dimenticare perchè carnefici siamo stati e se devo dire nel mio piccolo lo siamo ancora con i poveri animali di cui amiamo le pellicce. NON SI DEVE DIMENTICARE L'UOMO DI ESSERE DI PASSAGGIO. volo che ho fatto dannoooo ciao
 
 
ellaessa
ellaessa il 29/01/11 alle 09:52 via WEB
Lo siamo con gli animali, come c'è chi lo è ancora oggi con gli uomini, più di quanto si pensi. Ciao
 
un.lupo.nella.notte
un.lupo.nella.notte il 28/01/11 alle 22:21 via WEB
purtroppo a volte l'essere umano sa dare il peggio di se...nella sua cattiveria è malvagità,verso la ricerca del potere o di prevaricare sugli altri..non si può dimenticare quanta sofferenza è stata fatta subire a persone la cui unica colpa era di "non avere colpe" ..e quante persone ancora oggi soffrono per la mania di guerra e soprusi della malvagità umana....serena notte Pat....
 
 
ellaessa
ellaessa il 29/01/11 alle 09:54 via WEB
Proprio così Lupotto, ancora oggi l'uomo continua nella sua malvagità. Buona giornata, Pat
 
savino.metta
savino.metta il 29/01/11 alle 15:16 via WEB
..e nella memoria mi associo..per non dimenticare.... che dormienti sono in ogni coscenza le mostruosità, che ogni momento può essere il momento del risveglio non si possono chiudere gli occhi, per non vederle... quelle orripilanti visioni non sono solo quelle apparenti ma sono sopratutto la negazione delle evidenze...salutissimo...
 
 
ellaessa
ellaessa il 31/01/11 alle 11:15 via WEB
Grazie Savino, salutissimo a te. Pat
 
woodenship
woodenship il 29/01/11 alle 22:26 via WEB
Hanna Arendt,e più ancora vicino a noi,l'autore di"i volenterosi carnefici di Hitler",hanno messo l'accento su quella che è detta la"banalità del male". La banalità è quella semplificazione che fa sì che noi riusciamo ad accogliere le cose più mostruose,a giustificarcele e ad autoassolverci...un esempio a noi vicino è stato con quanto è successo di recente nella ex Yuogoslavia:vicini di casa ,imparentati e pacifici,fino a poche ore prima,si scatenarono....... ..............W....................
 
 
ellaessa
ellaessa il 31/01/11 alle 11:13 via WEB
I volenterosi carnefici di Hitler è un libro di quelli che ho letto e concordo con quanto hai scritto. Grazie, Pat
 
ibisco9
ibisco9 il 30/01/11 alle 00:46 via WEB
Complimenti Patrizia...spero che tu abbia visto AUSMERZEN di Paolini. Sono rimasto due ore col cuore in gola. A scuola io avevo avuto l'impressione che la civiltà avesse preso finalmente piede. Da Gengiz Khan in poi sembrava che la gente fosse rinsavita, almeno a livello individuale...Non è così...e tra mille anni descriveranno la fine dell'Europa come continente guida. Massacri sono accaduti in tutti i tempi e in tutti i luoghi del mondo, ma la scientificità dei processi nei lager, ha avuto un salto di qualità...il concetto della catena di montaggio applicata agli esseri umani ha superato ogni limite...anche perchè a differenza di altri, gli ebrei erano innocenti e indifesi. Eppure c'è gente che nega tutto...incredibile... Anche altri, direi tutti, hanno grandi colpe sulla coscienza, ma di questo olocausto sappiamo tutto, perchè avevamo della gente che è tornata e ha raccontato. Buona notte Patty!
 
 
ellaessa
ellaessa il 31/01/11 alle 11:16 via WEB
Il film di Pasolini non l'ho mai visto, ne ho sentito parlare però, ma non è la stessa cosa, cercherò di procurarmelo. Grazie, Pat
 
ibisco9
ibisco9 il 30/01/11 alle 11:30 via WEB
Uno splendido libro biografico di un superstite è L'ULTIMO DEI GIUSTI...che descrive il viaggio allucinante da Parigi ad Auschwitz (almeno mi sembra)...l'ho leto tanti anni fa e non ricordo l'editore.
 
 
ellaessa
ellaessa il 31/01/11 alle 11:12 via WEB
Grazie Eugenio per queste indicazioni, ho preso nota. Ciao, Pat
 
zanna1999
zanna1999 il 30/01/11 alle 12:11 via WEB
Buona domenica..
 
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