Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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Post n°71 pubblicato il 03 Giugno 2011 da veuve_cliquot

F. Botero: Il bagno

 

 

 

Ho letto la notizia della ragazza sedicenne di Treviso che ha tentato il suicidio dopo essersi ubriacata per essere stata esclusa dalla sfilata di fine anno indetta dalla sua scuola di moda perché non ha raggiunto il peso indicato dall'insegnante per poter indossare gli abiti.

Questo episodio mi ha fatto pensare a due cose.

La prima: concedere a una ragazza un po' in sovrappeso di poter sfilare, sarebbe stato così terribile? In un periodo in cui l'anoressia è ormai una malattia che colpisce tante giovani vite inserendosi in un contesto sociale in cui l'aspetto fisico viene considerato un requisito indispensabile per aver accesso alla “felicità”, in cui i modelli imposti dai mass media e dalle riviste sono spesso irraggiungibili creando grossi problemi a livello psicologico, forse il far sfilare anche ragazzine non proprio filiformi poteva essere un modo per far vedere che anche con qualche chilo in più si può fare una sfilata di moda.

La seconda: abbiamo creato ragazzi così fragili che il primo rifiuto che si ritrovano a dover affrontare viene risolto con l'alcol e il tentativo di suicidio? Nessuno riesce a insegnare che la vita è fatta anche di rifiuti e bisogna imparare ad affrontarli?

Non conosco il contesto sociale e affettivo di questa ragazza, ma pensare che una ragazzina di appena sedici anni non abbia trovato altre soluzioni se non quella di morire per affrontare un evento che senza dubbio ha ritenuto negativo dal suo punto di vista, mi inquieta molto.

Da un lato il credere troppo ai modelli che ci propinano i mass media, dall'altra una fragilità che non trova nulla a cui appigliarsi, mi fa veramente pensare che forse è giunto il momento di fermarsi un attimo a riflettere su quello che noi adulti stiamo facendo per queste giovani vite.

Forse bisognerebbe insegnare che i modelli proposti sono esattamente dei “modelli” e non obbligatoriamente devono essere seguiti o essere l'unica realtà esistente. Ma anche insegnare che nella vita ci sarà sempre chi ci rifiuterà, che la frustrazione davanti alle cose negative della vita deve essere affrontata per poterla superare e non cedere e fuggire. Perché il tentativo di suicidio della giovane ragazza è stato proprio questo: una fuga.

 
 
 
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.

Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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