Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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FESTINA LENTE

Post n°73 pubblicato il 08 Giugno 2011 da veuve_cliquot

Yvoire: Il chiostro (foto personale)

 

Un luogo che mi ha particolarmente colpito perché esce dagli schemi di ciò che si visita quando si fa un viaggio, è il giardino dei cinque sensi a Yvoire, sul lago di Ginevra. All’ingresso del giardino c’è un’iscrizione: “Festina lente” (affrettati lentamente), un modo per invitare il visitatore a concepire il tempo in modo diverso perché è la natura che impone il proprio ritmo: il tempo non si ferma ma diventa diverso

 

Questo giardino che fa parte delle proprietà  del castello omonimo è stato restaurato secondo l’arte e il simbolismo dei giardini medioevali. A quell’epoca i giardini servivano principalmente per nutrirsi e curarsi con le piante medicinali che lì venivano coltivate, ma lentamente si trasformano anche in luoghi di piacere e di gioco, simboli di raffinatezza e di amore cortese con temi religiosi e mitologici, in particolare quello del labirinto.

Il giardino è costituito da diversi spazi ognuno con piante che cercano di esprimere il senso che si dà a ognuno di questi spazi: il giardino alpino, il sottobosco, la tessitura, il chiostro con le piante medicinali.

Infine il giardino dei cinque sensi, la parte senza dubbio più interessante: il giardino del gusto con legumi e frutti commestibili e fiori da gustare con gli occhi; il giardino dell’odorato con piante profumate, il giardino del tatto con piante il cui fogliame al tocco risveglia sensazioni tattili; il giardino dei colori con fiori dai mille colori e infine il giardino dell’udito con una voliera e una fontana. 

 

E’ un universo di colori, profumi, suoni e sensibilità che cambiano in ogni stagione, un luogo da attraversare con calma e con i sensi tesi alla ricerca del bello, in cui il passare del tempo si trasforma in tempo per osservare, sentire, toccare, risvegliare la nostra sensibilità davanti a una natura che se si osservasse con più calma ci darebbe sensazioni che ormai abbiamo dimenticato.

 
 
 
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.

Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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