Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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OZIO

Post n°88 pubblicato il 15 Agosto 2011 da veuve_cliquot

J-A Watteau: Le gioie della vita

Piccolo post dedicato a chi, in questo pomeriggio di ferragosto, ha preferito restarsene a casa.

La vita di tutti i giorni ci chiede di produrre a ritmi sempre più accelerati, si vive assillati dall'orologio, come se la vita fosse una serie di tappe al cronometro. E anche le vacanze vengono spesso programmate come tappe da raggiungere e il "tempo libero" deve essere travolto da frenetici tentativi di divertirsi a tutti i costi. E guai a non avere a portata di mano un cellulare o un p.c. (o qualsiasi altra diavoleria che ci tiene sempre collegati) per essere sempre raggiungibili. (Ai fanatici della raggiungibilità vorrei ricordare una frase detta da Gianni Agnelli quando un giornalista gli chiese come mai non aveva un cellulare: Solo gli schiavi sono sempre raggiungibili!). Senza questa rincorsa al divertimento o alla connessione, non si sa come riempire i momenti vuoti della nostra esistenza, si ha il terrore della solitudine.

Invece bisognerebbe dare valore a quei momenti della nostra esistenza che non dedichiamo al lavoro, ad attività produttive, riscoprendo il gusto di riflettere e di guardare in prospettiva la nostra vita: riscoprire cioé il valore dell'ozio. Ormai si percepisce l'ozio come noia, se non con un significato negativo, mentre è esattamente il contrario: l'ozio non è un vizio, ma un lusso, è tempo per noi stessi e non avere tempo è la vera povertà, possederne è veramente un lusso.

Bisognerebbe ricominciare ad apprezzare l'ozio come momento per rimettersi al servizio di se stessi e non degli altri, come momento per apprendere e come tempo per godere: della lettura, della conversazione, del sogno, e anche dell'amore. Come tempo per fermarsi e guardarsi intorno, non più ossessionati dalle lancette dell'orologio, per scoprire cose che non abbiamo mai visto, fuori e dentro di noi. E dovremmo imparare a non sentirci in colpa dei nostri momenti di ozio, la maggior parte delle cose per cui ci affrettiamo sono spesso inutili, servono solo a riempire inutilmente il tempo o forse a farci sentire importanti.

Recuperiamo quindi un po' di ozio, per riappropriarci del nostro tempo e della nostra vita.

 
 
 
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.

Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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