Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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APOCALISSE

Post n°102 pubblicato il 01 Novembre 2011 da veuve_cliquot

Durer: I cavalieri dell'Apocalisse

Dovrei scrivere un nuovo post, ma qualsiasi argomento mi sembra frivolo davanti a quello che sta succedendo intorno a noi. Ma la cosa che mi lascia più stupita è di non riuscire a capire come tutto questo sia potuto accadere e soprattutto l’impotenza a cui sembra siamo condannati mentre vediamo franare tutto il nostro mondo. Perché, almeno personalmente, il sentimento profondo che sento è proprio questo senso di impotenza, di incapacità di capire e spiegare cosa stia veramente accadendo. Quello che ci sta succedendo sembra sovvertire tutte le cose a cui abbiamo sempre creduto, che ci hanno insegnato per ritrovarci in balia di cose che non puoi assolutamente arginare ma che influenzeranno la tua vita e quella della tua nazione.

Ma come è possibile che uno stato come l’Italia che fino a qualche mese fa, pur avendo un debito molto elevato, non sembrava in così pessime condizioni, si trovi sull’orlo della bancarotta? Cosa è cambiato nel giro di poche settimane? Come mai le nostre banche, sempre considerate solide e con pochi titoli tossici (proprio oggi sentivo al telegiornale che ne posseggono solo il 4%), di botto perdono così tanto in borsa? Come è possibile che il reddito della finanza sia otto volte il reddito che deriva dal lavoro? Che ricchezza è quella della finanza? E' una ricchezza che non ha basi reali, che si nutre di soldi che non esistono, che specula sui mercati. Ma chi c’è dietro questi disegni che vogliono distruggere intere nazioni? Il loro profitto getterà nella fame milioni di persone ed è facile che le persone affamate reagiscano cercando di mutare la situazione.

E’ vero che noi italiani abbiamo forse vissuto per decenni al di sopra delle nostre possibilità permettendo allo stato di accumulare debiti per acquisire diritti che forse non dovevamo avere (le pensioni e la sanità ne sono un esempio eclatante). E’ vero che i nostri politici hanno sempre speso senza ritegno per ottenere voti e favori dalle lobby del momento. E’ vero che noi italiani ci siamo adagiati in diritti acquisiti pensando che il bengodi sarebbe durato in eterno, che lo stato avrebbe sempre pensato a tutto, non rendendoci conto che oltre ai diritti forse dovevamo avere anche qualche dovere. E’ vero che noi italiani abbiamo sempre ritenuto che lo stato fosse una mucca da mungere e da ingannare non pagando le tasse. Ma non siamo nemmeno un popolo che vive sui debiti e sullo spreco. Gli italiani, quando hanno potuto, hanno sempre cercato di comprarsi la casa e di mettere da parte qualche soldo, di mettere su un’attività cercando di farla funzionare.

Ma il problema è che le cause vere trascendono da tutto questo: quello che ci sta inghiottendo è un sistema che truffa e crea denaro non con il lavoro, la ricerca, la tecnologia, l’intelligenza ma con la speculazione che rapina il lavoro e i sacrifici della persone e degli stati. Gli interessi di pochi superano gli interessi di tutti e gli stati e la politica non hanno mai creato una legislazione che potesse arginare questi affari, mostrandosi impotenti davanti a questi giochi. E solo ora ce ne stiamo rendendo conto!

Cos’è successo adesso di così drammatico da ritrovarci sull’orlo del fallimento, senza nessuna prospettiva per i nostri giovani e, ancora peggio, per chi a cinquant’anni si può ritrovare senza lavoro? Nel giro di pochi mesi sembra che non ci sia più futuro.

Ecco, la sensazione che ho, è quella della mancanza di futuro. Ma non per me, ormai alla mia età il mio futuro cambierà ben poco, ma per le generazioni più giovani a cui lo stanno rubando, scippando, rapinando. Ma si rendono conto queste persone di cosa voglia dire togliere il futuro a intere generazioni? Togliere i sogni e le speranza che sono le cose che danno senso alla vita credo sia uno dei peggiori delitti che si possa commettere.

 

 
 
 
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.

Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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