Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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LEGGERE

Post n°65 pubblicato il 10 Maggio 2011 da veuve_cliquot

C.B. Barber: Donna che legge

Nel domenicale del sole24ore è riportato un articolo che parla di una iniziativa organizzata dal salone del libro che si svolgerà in questi giorni a Torino: per tre mesi l'autore dell'articolo (Andrea Bajani) si è incontrato  con un gruppo di sedici ragazzi di alcune scuole superiori di Torino chiedendo loro di raccontare l'Italia del futuro scegliendo delle parole che, secondo loro, la rappresentano. Le parole scelte sono state:

Futuro. Impedimento. Fiducia. Pantano. Poverini. Me. Svolta. Rivoluzione. Resistenza. Bellezza. Denaro. Inquietudine. Relativo. Divertimento. Femminile.

Molto bello il commento a queste parole, da cui si ricava una visione del paese da parte dei nostri giovani non troppo rosea. Ma per questo rinvio alla lettura dell'articolo che sarebbe troppo lungo riportare in questo post.

Invece ho trovato molto interessante un articolo scritto a commento di questa iniziativa da Stefano Salis: "Leggere per piacere, leggere per sapere": come fa giustamente notare l'autore, in questo elenco mancano le parole libro, lettura, cultura, come se i ragazzi non pensassero che queste parole siano necessarie per affrontare il futuro.. Al salone del libro di Torino in occasione del 150° dell'unità d'Italia, viene organizzata una mostra sui libri che hanno fatto l'Italia, ma, si chiede l'autore, i libri hanno fatto l'Italia? La risposta dell'autore è NO. E' stato anche creato un centro per il Libro che però non ha alcuna possibilità di incidere sulla realtà. Eppure, e sono dati della Banca d'Italia, i cittadini più istruiti e colti, hanno più futuro.

Eppure, i libri, la cultura, non sono nella mente dei nostri ragazzi, non vengono considerati mezzi per migliorare il loro futuro. Il libro viene sostituito dal p.c., ma credo che qualsiasi persona della mia generazione, che ha passato la metà della vita avendo come unica fonte di informazione i libri, capisce che una cultura su internet è difficile da formare. Internet dà notizie, rapide, stringate, spesso eccessivamente di parte e poco controllate. Internet permette di essere informato ma non di formarsi delle idee. Le idee si formano avendo delle basi che si sono strutturate sui libri, leggendo gli autori, i filosofi del passato. Solo avendo queste basi possiamo poi farci un'idea sulle notizie che leggiamo su Internet.

 

Commenti al Post:
avvbia
avvbia il 10/05/11 alle 11:48 via WEB
Ho letto il domenicale del sole che leggo ogni domenica appunto.. Interessante. quanto al libro con me sfondi una porta aperta,adoro i libri adoro leggere come dico nel profilo ed ho x fortuna una fornita biblioteca. bel post. gino .ciao
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 10/05/11 alle 12:53 via WEB
Faccio spesso dei riferimenti agli articoli del domenicale del sole24ore, trovo che sia una notevole fonte di idee. In quanto ai libri sono anche per me una passione che non mi ha mai abbandonato da quando ho imparato a leggere. L'unica cosa di cui mi rammarico è di avere veramente poco tempo per poter leggere, vorrei averne molto di più. Ma intanto li compro e aspetto di andare in pensione! Grazie per l'apprezzamento! :))
 
Vince198
Vince198 il 10/05/11 alle 13:27 via WEB
Osservo che, in Italia, la lettura non abbia molta presa: tutti davanti la tele, davanti al pc etc, in discoteca a faare gli scemi con movide varie etc. A che serve leggere, dunque?
E poi oggi c'è pure l'ipad dove poter leggere quel che si vuole, sfogliare le pagine don un semplice tocco.. Figo, no?
Ma dove stiamo andando a finire? In casa ho circa 650 libri e sono sempre più contento di poter scegliere, tenere in mano, sentirne l'odore, apprezzarte la grafia, soprattutto il contenuti di quel che scelgo di leggere e non rovinarmi gli occhi davanti a quello schermo "odioso"..
Ciao, Vince
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 10/05/11 alle 15:04 via WEB
Anch'io appartengo alla schiera di trogloditi che amano il contatto fisico con il libro, sfogliarlo, toccarlo. Ho provato a leggere un libro sull'ipad, ma proprio non ci sono riuscita! :))
 
mia.euridice
mia.euridice il 11/05/11 alle 20:44 via WEB
Leggere è un'attività faticosa. I ragazzi di cui parli sono la generazione dell'immediatezza e, soprattutto, dell'immagine. Se un libro avesse la stessa durata e la stessa "leggerezza" di un video musicale o di un'immagine sono certa che saprebbero apprezzare.
Ma purtroppo la lettura di un libro richiede tempo, concentrazione, passione e quiete. Roba di altri tempi...
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 12/05/11 alle 11:03 via WEB
Educare alla lettura, credo sia questo che manchi. Educare fin da piccoli, prima della scoperta del p.c. E insegnare che le due cose non sono in competizione ma si possono iontegrare. Grazie! :))
 
azzcheschifo
azzcheschifo il 12/05/11 alle 08:08 via WEB
i meriti del web sono tanti , non certo quello d'aver fatto perdere completamemte il "gusto della lettura". NON si legge piu' e quindi non si sa neppure scrivere.... Non so se l'avvenire è quello ma....poveretti quelli che non conosceranno mai il piacere di possedere e strarileggere 3 rarissimi volumi di poesie del Porta che mi guardano dalla mensola !
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 12/05/11 alle 11:10 via WEB
Non nego che il web abbia i suoi pregi, la rapidità di diffusione delle notizie o la possibilità di ricercare delle informazioni di ogni tipo in breve tempo. Ma sta alla nostra testa selezionare. E se non si è appreso questo facendosi delle idee con la lettura, quello che viene scritto viene preso per verità assoluta portando a gravi deformazioni del nostro modo di concepire la realtà. Quanto allo scrivere male è una conseguenza del non leggere, hai perfettamente ragione. A volte trovo strafalcioni grammaticali anche in articoli di giornalisti che probabilmente hanno appreso la grammatica italiana solo usando il p.c. :))
 
Spitama
Spitama il 12/05/11 alle 13:26 via WEB
Forse si salveranno dalla barbaria telematica con gli ebook. Anche se, per esperienza personale, il libro ha tutt'altro fascino. Buona giornata
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 13/05/11 alle 16:06 via WEB
Un fascino che nessun e-book potrà mai avere, forse apparteniamo a una generazione per cui le percezioni sensoriali hanno ancora un valore e il libro appartiene a queste sensazioni. :))
 
   
Spitama
Spitama il 13/05/11 alle 17:37 via WEB
Eppure, non ti nascondo, che quando viaggio l'ebook è di una comodità incredibile. Buona serata
 
     
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 13/05/11 alle 18:21 via WEB
E' vero, lo ammetto. Ma le donne da sempre sono abituate a rinunciare alla comodità per il fascino! :))
 
angiolhgt
angiolhgt il 13/05/11 alle 00:22 via WEB
forse, la parola cultura per i ragazzi di oggi ha cambiato significato ripetto a quello che aveva per i ragazzi di ieri. Il linguaggio spesso, nel tempo, usa la stessa parola per significare cose diverse. Se la parola cultura viene ora declinata in modo che a noi paia sottocultura, rimane pur sempre un mezzo per raggiungere un fine eudemonico sia materiale che spirituale come formazione e affermazione dell' essere. In questo senso e in questi tempi le risposte sono giuste che siano pessimiste o di speranzoso ottimismo. La parola felicità ha un significato soggettivo e diacronico. I ragazzi identificano il successo con la felicità e per raggiungere il successo servono più due belle natiche che una buona dotazione culturale..nella vita ci vuole culo! Tutti tronisti e veline? Forse no, ma sicuramente gli esempi parlano chiaro!
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 13/05/11 alle 16:10 via WEB
La tua risposta meriterebbe un altro post, l'idea che introduci è interessante e da analizzare in maniera molto più ampia: cos'é la felicità per i ragazzi di oggi? Grazie. :))
 
ziryabb
ziryabb il 13/05/11 alle 09:48 via WEB
Ma la produzione letteraria di oggi è noiosa e indirizzata soltanto al profitto.Ci propongono sempre gli stessi autori e ciò ci obbliga a ritornare ai classici con grande piacere.Nell'ultimo libro che ho letto,un giallo di successo,il protagonista insiste su suoi oggetti personali descrivendoli maniacalmente citando marchi e punti vendita nonché i suoi luoghi e ristoranti preferiti che esistono davvero. Ziryab
Soit dit en passant:un amico non era riuscito a pubblicare un suo libro scientifico/universitario in Italia,ha trovato un editore Tedesco che l'ha pubblicato in Italiano e non c'era bisogno di esportarlo in Italia.E' già su Amazon e costa 98€!
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 13/05/11 alle 16:19 via WEB
Forse per questo ormai leggo molto poco i libri di recente pubblicazione eccetto quelli di carattere scientifico, anche se per interesse personale. E quelli che leggo finisco sempre per paragonarli con i classici, paragone senza dubbio ingiusto da cui escono piuttosto malconci. Ma quando ci si è "fatta la bocca" con certi autori, poi la differenza si nota! :)). P.s.: direi che il tuo amico è stato piuttosto fortunato, non capita tutti i giorni di poter far pubblicare un libro da un editore straniero che forse è stato più lungimirante dei tanti editori italiani.
 
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.

Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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