La Specola
"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco
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Post n°69 pubblicato il 30 Maggio 2011 da veuve_cliquot
Lezione in un monastero tibetano (foto personale) Oggi parlerò di una notizia che sto leggendo in questi giorni sui giornali: l'allarme per le norme sulle assenze dalla scuola. Il ministero della Pubblica Istruzione ha messo come tetto per le assenze cinquanta giorni, oltre i quali sarà il consiglio d'istituto a scegliere se chi ha effettuato queste assenze potrà essere bocciato o meno. Come al solito questa norma, voluta dall'attuale ministro della pubblica istruzione, sta sollevando polemiche che vanno dal ritenere che sia punitiva per coloro che hanno occupato gli istituti in autunno a non ritenerle giuste per chi ha raggiunto la sufficienza e quindi in teoria dovrebbe essere promosso. Il ministro si difende dicendo che questa norma è stata fatta per impedire l'abbandono scolastico, gli studenti invece ritengono che abbia carattere punitivo verso le occupazioni scolastiche e già si dichiarano pronti alla battaglia facendo ricorsi su ricorsi. Non appartenendo al mondo della scuola, cerco quindi di vedere questa notizia da un punto di vista con scarso coinvolgimento personale. Quest'anno i giorni di scuola sono 209 per cui non andare a scuola per 50 gioni, vuol dire saltare le lezioni per 1/4 di questo tempo. Accettare che si possa essere promossi dopo aver saltato il 25% del tempo di apprendimento può portare a una sola conclusione: questi 50 giorni di lezioni sono inutili perché tanto i nostri ragazzi apprendono lo stesso. Può sembrare un paradosso, ma non lo è. Probabilmente chi raggiunge la promozione frequentando per 200 giorni è più stupido di chi la raggiunge lo stesso frequentando le lezioni per un quarto di tempo in meno. Oppure che i professori in questo 25% di tempo che non serve ad apprendere, fanno cose inutili che non servono a nulla. Non ho molte altre alternative Lo so che una bocciatura è dura da digerire ma continuare sempre a giustificare tutto, a trovare escamotage a ogni legge o obbligo e in questo caso particolare in cui l'apprendimento è l'unica cosa che veramente può fare la differenza un domani tra l'occupato e il disoccupato, dovrebbe farci pensare un po' invece di fare ricorsi che sicuramente verranno vinti alla faccia di chi ritiene che la scuola dovrebbe essere uno dei pilastri della nostra vita. |
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.
Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.
Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.
Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.
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Quanto al voto in condotta, se non ricordo male, venne stipulato, per così dire, un accordo fra studenti e la nota signora tuttomento del Pd verso la fine dello scorso.. secolo!
Da quel momento la scuola è diventata un casino disorganizzato dove il rispetto, già scarso verso il corpo insegnante fino a quel momento, è divenuto nullo dopo quell'infausta decisione. Se uno studente non è capace di tenere un comportamento educato - ai miei tempi ti "rompevano le ossa" se ti permettevi di fare certe schifezze che spesso oggi sono state documentate via internet e i genitori facevano il resto a casa con i figli troppo "agitati" - è meglio far partecipare a un corso accelerato di educazione anche i loro genitori. Altrochè!
Appartengo - e me ne vanto - a quella generazione secondo cui se un professore mi diceva che mio figlio non si era comportato bene a scuola, dopo un rapido esamino, era lui a dover pagare pegno, a meno che non mi dimostrasse il contrario (non è mai accaduto: della serie occhi a terra e piena ammissione delle proprie responsabilità). Altro che assistere a scene in cui genitori picchiano gli insegnanti perchè insegnanti si son permessi di dire che il figlio si comporta male a scuola, che non fa profitto etc. La scuola è un obbligo fino a una certa età, però ciò non significa che si debba essere per forza promossi. Se uno studente è asino, magari pure un tantinello idiota, insomma non ci arriva o non vuole arrivarci, l'insegnante non è certo un mago che cava oro da una rapa!
Sempre più convinto, dunque, che la generazione degli anni '70 e le seguenti, a parte l'impegno personale di chi a ha voluto proficuamente studiare e mettersi in luce (però questi di solito vengono trattati peggio dei "ciucci" perchè hanno il dono di essere intelligenti), sia del tutto insufficiente a quantificare la scuola come un posto dove si insegna e si apprende proficuamente.
Ricominciare da dove erano state soppresse certe buone usanze, fra cui il voto in condotta, non è male: il tempo per ritornare alle abituali usanze se il popolo studentesco comprende che lo studio non è una perdita di tempo e che l'impegno da parte loro è necessario, se il dare e ricevere rispetto fa parte della loro cultura è recepito positivamente. Insomma un pò di severità non guasta e comunque certe decisioni, come ha precisato il ministro, sono sempre demandate al collegio docenti . Giusto per precisare cose che vengono sempre sottaciute per il puro gusto di denigrare a prescindere.
Quanto agli esami di gruppo, è vero, l'ho visto con i miei occhi alal falcoltà di architettura a Venezia (facoltà rosso sangue..) e sostengo che quella è stata una porcheria neanche tanto eclatante..
Se non comprendi come mai gli studenti e i professori si siano scagliati contro quest'ultima riforma che certo non è il massimo ma per me è meno peggio di quelle porcherie che l'hanno preceduta, prova a pensare da chi siano manovrati (fammi qualche ipotesi, se vuoi..). Poi trarrai le conclusioni più elementari .. La riforma Berlinguer, poi portata avanti dal suo fido De Mauro, è stata di così difficile comprensione in alcune sue parti che ad esempio, pensando ai demenziali cicli, al tempo ironizzai sul ciclo mestruale di sua moglie.. *__*
Berliguer voleva fare un unico "pastone", dalle elementari alle medie e, in questo modo, avrebbe "inquinato" una delle scuole italiane più efficienti, quella elementare, adeguandola agli standard (mediocri) della media che, come noto, è da sempre politicizzata a sinistra.. Una vera schifezza maturata solo per mire ideologiche. Sulle ultime modifiche di questo governo è vero, s'è messo originariamente di mezzo Tremonti e la Gelmini ha potuto fare ben poco. Da quel che so, però - essendo il budget dell'istruzione per il 97% impiegato in stipendi - la Gelmini credo abbia ottenuto dal guardiano dei conti Tremonti di non avere riduzioni di budget quando saranno collocati in pensione, nelle varie turnazioni, insegnanti e così quello che le rimarrà in "cassa" - circa 7 miliardi di euro nel giro di alcuni anni - non sarà tagliato bensì usato per le necessità dello stesso ministero in merito ad esigenze che, finora, non hanno trovato accoglimento.
Daltronde se non ce ne sono di euro, ecchediamine, mica questo governo fa come quelli di centrosinistra che tassano tutte quelle categorie che non votano il csx e poi spende per i propri "beniamini".. Se non lo sapessi il governo Prodi - lo ha detto a chiare note un economista come Boeri che non è certo di cdx, nel 2006/08 ha massacrato di tasse il cosidetto ceto medio, tutti presunti - ripeto presunti e aggiungo per ideologia perversa di Visco e compagnucci di merendine - evasori, per poi redistribuire il ricavato secondo le desiderata non già di tutto il governo, bensì della sinistra radicale e della triplice sindacale. Pensa una semplice redistribuzione, altro che aumento del Pil!!!
Pena, se Prodi non avesse fatto questo, la mancanza della fiducia in parlamento (al senato il margine in quel periodo fu di soli 4 senatori, ergo bastava un nulla per far cadere il governo. Come poi avvenne ma per altri motivi). Alla faccia dell'equità! Vabbè, mi fermo qui: vado a cena! Ciao, Vince