Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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ERRORI

Post n°97 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da veuve_cliquot

 

 

Nei giorni scorsi è comparso sui giornali l’ennesimo caso etichettato come “mala sanità”: un’infermiera di un ospedale di Torino ha iniettato nella vena del paziente del potassio, che risulta tossico se non diluito, e il paziente è in coma, dopo lunghi tentativi di rianimazione. I fatti si sono svolti in questo modo: una prima infermiera doveva mettere una fiala di potassio nella flebo del paziente. Invece lascia la siringa con dentro il potassio sopra il comodino del paziente e va via. Una seconda infermiera arriva, vede la flebo e prima di attaccarla alla via venosa già pronta, lava il cateterino nel braccio del paziente prendendo da sopra il comodino questa siringa ritenendo che contenga solo dell’acqua sterile, iniettando quindi potassio puro nella vena del paziente. Il risultato è un’immediata aritmia cardiaca con tutte le conseguenze nefaste che può determinare. Già pochi anni fa un bimbo era morto in un altro ospedale per un fatto similare e da allora il potassio è sempre stato custodito in un posto diverso da quello che contiene gli altri farmaci in modo da impedirne lo scambio. Ma come si vede questa volta l’evento si è verificato ugualmente con una dinamica differente ma quasi con gli stessi risultati.

Secondo la concezione tradizionale, i medici, i farmacisti e gli infermieri, non devono fare errori; l’errore medico è giudicato una colpa individuale. Negli ultimi anni invece si stanno sviluppando delle teorie che considerano l’errore in sanità come l’evento conclusivo di una catena di fattori, nella quale il contributo dell’individuo che l’ha effettivamente commesso è l’anello finale e non necessariamente il maggior responsabile.

Come dice James Reason, uno psicologo di Manchester che si è occupato proprio degli errori che possiamo commettere: "L'errore è un fatto abituale di qualsiasi esperienza umana la quale esperienza, da sempre, progredisce proprio imparando dai propri sbagli”. Entrambe le infermiere hanno commesso due errori notevoli, la prima lasciando un farmaco potenzialmente tossico sul comodino del paziente e la seconda prendendo quella siringa e immaginando, in modo assolutamente superficiale, che contenesse acqua.

 

Gli errori e le mancanze più ovvie sono in genere quelle che rappresentano la causa diretta dell’incidente e questi errori sono prevalentemente non intenzionali. Ma sono spesso fattori a monte che gettano le basi degli incidenti. Nella sanità è molto diffusa l’idea di colpa e quello che si pensa è sempre che dipendano da avventatezza o trascuratezza e immediatamente incolpiamo le persone che sembrano essere causa dell’incidente. Invece servirebbe soprattutto comprendere l’intero avvenimento non per non punire il colpevole ma per impedire che l’errore si ripeta un’altra volta.

Gli errori sono frequenti e compiuti anche dalle persone migliori e spesso sono scatenati da circostanze che sono fuori dal nostro controllo e la ricerca del colpevole diventa non tanto moralmente sbagliata ma irrilevante ai fini della sicurezza. Generalmente si imputa all’errore umano tutti gli incidenti che avvengono perché questo tranquillizza: se si elimina questa persona l’errore non si ripete. Invece l’operatore finale è chi fisicamente commette l’errore ma spesso ci sono fattori a monte che hanno determinato che l’incidente avvenisse.

I tanto paventati tagli alla sanità fanno solo pensare che ricadono sui cittadini con l’aumento dei ticket o la soppressione di esenzioni che ormai vengono ritenute un diritto acquisito portando al malumore dei cittadini. Ma questi stessi cittadini che mugugnano per non pagare qualche euro in più su una prestazione sanitaria non si rendono conto che il disastro maggiore non tocca solo a loro ma anche a chi lavora PER loro: la riduzione dei posti letti che porta a un sovraffollamento e a un turnover eccessivo nelle corsie e la riduzione del personale attraverso i pensionamenti che non vengono reintegrati da nuove assunzioni con una conseguente drastica riduzione  del personale e quindi a turni molto pesanti per il personale che deve lavorare. Spesso corsie sovraffollate hanno pochissimo personale che deve “arrangiarsi” come meglio può. Ma in situazioni di questo genere, la stanchezza, l’ansia, lo stress sono degli ottimi terreni su cui l’errore è sempre in agguato.

E’ giusto che l’individuo sia responsabile delle proprie azioni ma cerchiamo di non gettare tutte le croci solo su di lui, cercando anche di capire il contesto in cui l’errore è avvenuto per migliorarlo e cercare di evitare un nuovo errore.

 

Commenti al Post:
J_SEE_YOU
J_SEE_YOU il 09/10/11 alle 11:30 via WEB
...le procedure,tipo iso 9000,non sono sufficienti,perchè possono essere eluse...colorare le sostenze pericolose? non so se sia possibile . buona domenica
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 09/10/11 alle 14:27 via WEB
Non è possibile. Potrebbero essere fatte per le sostanze pericolose delle siringhe monouso già riempite e con il nome scritto chiaramente sopra di esse. Ma il costo sarebbe molto alto e come sai la sanità è molto sensibile al problema economico. :))
 
avvbia
avvbia il 09/10/11 alle 11:46 via WEB
Si veuve si un post molto interessante. io penso che con l'aumento delle cure per i malati purtroppo gli errori aumentino. Nno gettiamo la croce ai medici o infermieri ma teniamo anche conto delle vittime... ciao. gino
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 09/10/11 alle 14:29 via WEB
I malati sono vittime degli operatori, questi invece sono vittime di un sistema che non si occupa minimamente di loro buttandogli poi addosso tutte le colpe. :))
 
asettica2011
asettica2011 il 09/10/11 alle 13:24 via WEB
Tre quarti dell'apprendimento si fonda sull'errore, non a caso il detto "sbagliando si impara", chi opera nel sanitario è una persona umana come tutti noi, con le stesse possibilità di commettere errori, solo con più responsabilità. Non vorrei essere al posto delle due infermiere è un dramma nel dramma.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 09/10/11 alle 14:33 via WEB
Conosco un medico che si occupa della sicurezza negli ospedali e un giorno mi disse delle parole che mi fecero molto pensare: quando muore un paziente per un errore, non muore una sola persona, ma ne muoiono due: il paziente e chi ha commesso l'errore. Quest'ultimo si porterà addosso per tutta la vita il senso di colpa. Sì, è un dramma nel dramma e mi fa piacere che tu l'abbia percepito. :))
 
roseilmare
roseilmare il 09/10/11 alle 18:18 via WEB
Non sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto. La colpa, almeno in questo caso, va imputata a una deficienza di cautela da parte dell'infermiera. Inammissibile lasciare il potassio sul comodino senza dare precise indicazioni o verbali o scritte. Una leggerezza grave. Poi, per carità, l'errore è ammissibile ma i medici e gli infermieri sono chiamati a un'attenzione maggiore nello svolgimento della loro prestazione professionale perchè hanno a che fare con la vita delle persone. Per quanto riguarda tagli e tickets questo è un altro discorso ancora. Troppo lungo da affrontare in poche righe. Ne riparleremo. Ciao.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 09/10/11 alle 23:05 via WEB
Quello che ha compiuto l'infermiera non è una leggerezza grave, ma un errore gravissimo, su questo non c'è alcun dubbio. Quello che bisognerebbe capire sono le cause che hanno potuto determinare il fatto: un'urgenza improvvisa per esempio magari alla fine di una giornata pesantissima per carenza di personale. Anche le infermiere sono esseri umani e anche la loro attenzione può essere sopraffatta dalla stanchezza e dallo stress e peggiori sono le condizioni di lavoro, più facilmente potrà esserci l'errore. :))
 
   
roseilmare
roseilmare il 10/10/11 alle 22:37 via WEB
Certo in teoria ma in pratica non dovrebbe succedere. Non bisogna mai dimenticare che il loro "errore gravissimo", come giustamente l'hai chiamato, porta come conseguenza la morte di una persona. Proprio per questo dovrebbero essere evitati i turni massacranti che sono causa di stress e di fatali "distrazioni".
 
acetosella5
acetosella5 il 10/10/11 alle 09:06 via WEB
Credo che tutto quello riguarda la salute e la vita o l amorte di una persona sia difficilmente affrontabile con i parametri che si usano per altre situazioni. Purtroppo siamo tutti con il nervo scoperto rispetto alla morte altrui in cui rispecchiamo la nostra. Quindi alcuni errori sono erroneamente giudicati più gravi di altri. Non saremo mai capaci di essere sereni di fronte a questi casi. Solo la legge può aiutarci, con il rigore della regola, a non impazzire.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 10/10/11 alle 19:49 via WEB
"Ogni morte di uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana, Essa suona per te". Le tue parole mi hanno riportato alla mente questi versi di J. Donne che lessi per la prima volta nel bellissimo libro di Hemingway. Ma la medicina cura la malattia, non la morte. Questa è incurabile e bisognerebbe anche metterla in conto non pensando sempre che la medicina possa risolvere tutto. Ma accettare la morte è diventato sempre più difficile in questo mondo che la nega, che fa apparire la medicina come l'ancora salvifica che tutto può, la tecnologia ormai un dio che ci libera da tutti i mali. E l'errore in medicina è inaccettabile perché diventa l'errore assoluto che ci ha tolto la vita eterna. Grazie! :))
 
   
acetosella5
acetosella5 il 18/10/11 alle 20:24 via WEB
Verissimo, la medicina cura la malattia, ma il nostro tempo attuale che pecca di mania di immortalità, legge la malattia come anticamera di morte. E siccome non accetta l'idea dell'una, non accetta nemmeno quella dell'altra. E' disperante come battaglia e molto meno nobile di quella di Don Chisciotte, in fondo.
 
frmango
frmango il 10/10/11 alle 11:31 via WEB
La salute è un bene prezioso, l'errore è qualcosa che non dovrebbe esistere in sanità, ma putroppo l'uomo non è perfetto e anche in questo campo vi sono e fanno molto clamore, giustamente. Se però i ritmi di lavoro fossero più rallentati e umani sicuramente ci sarebbe più attenzione e meno errori.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 10/10/11 alle 19:55 via WEB
In medicina lavorano uomini e donne con pregi e difetti, con i problemi che hanno tutti gli altri esseri umani, che sentono la stanchezza e lo stress come qualsiasi altra persona. Non tenere conto di questo (e ormai nelle aziende sanitarie che valutano solo il profitto e la spesa, il lato umano che coinvolge i propri dipendenti è una voce inesistente) porterà sempre di più a commettere errori. :))
 
angiolhgt
angiolhgt il 10/10/11 alle 15:46 via WEB
di solito il principiante non sbaglia mai per disattenzione, pittosto per imperizia, inesperienza, di solito "l'esperto", chi fa in modo abitudinario e quasi meccanicamente una operazione di cui ha grande dimestichezza, cade in meccanismi del tipo "riflesso condizionato","distrazione", insomma agisce in modo più istintivo che riflessivo..nella sua procedura prevale il gesto meccanico "collaudato"sul controllo. In entrambi i casi è impossibile eliminare l'errore umano perchè l'errore è parte dell'intelligenza umana, del suo ontologico metodo di apprendimento..da sempre "per tentativi ed errori". Provando e riprovando è il motto della scuola galileana: la conoscenza cammina su un oceano di fallimenti ed errori .
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 10/10/11 alle 20:01 via WEB
L'errore è ineliminabile nella specie umana. Il giorno in cui non ne commetteremo più non saremo più uomini ma macchine. E' il "valore" che si dà all'errore che è variabile: quando si tratta di vite umane in medicina, il suo valore è enorme. Le stesse vite umane valgono molto meno se si pensa alla guerra, per esempio. Non giustifico il fatto che ho narrato nel post, mi piacerebbe che portasse le persone a giudicare non solo sul fatto finale, sul risultato, ma su quello che ci potrebbe essere a monte e sul dramma che senza dubbio stanno vivendo non solo il paziente ma anche le due infermiere. :))
 
CercoLei05
CercoLei05 il 10/10/11 alle 19:00 via WEB
L'errore umano è ammissibile certo, e vorrei dirti che magari tutti i medici fossero come quello che hai conosciuto tu; vorrei ricordare solo lo scandalo sugli interventi chirurgici inutili effettuati con lo scopo di ottenere rimborsi dal sistema sanitario nazionale, alla clinica S. Rita di Milano, oppure l'ignobile spettacolo di medici e infermieri avvenuto in rianimazione a Grosseto e chissà quanti altri che non conosciamo. Certo, non tutti sono eguali, saranno senza dubbio vittime anche loro dei tagli alla sanità, ma questo non li assolve, non hanno a che fare con cose, ma con persone. ciao...:-)
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 10/10/11 alle 20:17 via WEB
I fatti a cui ti riferisci non sono errori ma atti delinquenziali attuati in piena coscienza e da punire senza nessuna giustificazione. Vorrei che invece si pensasse alle migliaia di persone che lavorano nella sanità con coscienza, silenziosamente, curando milioni di persone ogni giorno, cercando di fare del loro meglio pur in mezzo a continui tagli alle spese, a mancanza di personale e mezzi, con stipendi spesso ridicoli per quello che si chiede loro. Credo che tutti si rendano conto che lavorano con persone e non con cose e forse proprio per questo dovrebbero essere trattati con maggior rispetto e non con crocifissioni pubbliche all'insegna della malasanità. Tutto questo ha portato alla perdita di quel rapporto fiduciario medico-paziente che era non solo la base della medicina, ma anche parte del percorso terapeutico. :))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
devitat il 10/10/11 alle 23:36 via WEB
sì, veuve, parli davvero di chi sta all\\\'ultima trincea, di quella della applicazione pratica delle cure al paziente..ove l\\\'errore non lascia scampo, dove il destino sembra a volte portare la sua legge e confondersi con l\\\'ineluttabile, di quando ,come in questo caso, il dovere di eseguire una terapia si perde nella mancanza del passaggio di una consegna..e la buonafede non bastera\\\' a dare consolazione. La sola reprimenda che mi sento di fare, sta nel pensare che la pericolosita\\\' di un farmaco andrebbe inculcata al personale, tanto da impedirne l\\\'uso senza la certezza delle specifiche sull\\\'uso. Concordo con te su tutto il resto. Notte *\\\\*
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 13:33 via WEB
Credo che sicuramente le infermiere conoscessero la pericolosità del farmaco e ciò che hanno fatto è assolutamente inammissibile. L'errore che hanno commesso è gravissimo e la responsabilità personale è innegabile. Quello ca cui voleva far pensare il mio post era che spesso l'errore non è solo l'evento finale ma è secondario, spesso, a una concatenazione di fatti precedenti in cui paga chi alla fine si trova "il fiammifero acceso in mano" :))
 
Vince198
Vince198 il 12/10/11 alle 13:10 via WEB
In fondo.. "errare humanum est, perseverare autem diabolicum".. Dopodichè ognuno si deve assumere le proprie responsabilità quando sbaglia, perchè la vita umana ha un valore incommensurabile! Per contro sembra esistere una categoria avulsa da errori, che non paga mai nel 99,3% dei casi, quella dell'ordine dei magistrati. Buon proseguimento! Vince
 
 
roseilmare
roseilmare il 12/10/11 alle 22:42 via WEB
E non solo loro! Scusatemi se mi sono permessa ma non ho resistito!
 
   
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 13:42 via WEB
Sì, ho sempre trovato piuttosto emblematico (è un eufemismo, ma credo renda benino l'idea) che le uniche persone che non debbano pagare per i propri errori siano i giudici e che quando si richiede un rimborso per i loro sbagli, debba pagare lo stato, cioé noi.Quando poi assistiamo a veri e propri ribaltamenti di sentenze, credo che ci sia da rabbrividire augurandoci di non incappare mai nelle mani della giustizia. Ultimamanete abbiamo un condannato a sedici anni per complicità con "innocenti" e gente scagionata per omicidio ma non per occultamento di cadavere come se sia normale trovarsi un cadavere in casa e nasconderlo. Quindi le vittime si sono come minimo auto assassinate e poi qualcuno che passava veniva visto vicino al cadavere o lo nascondeva. Credo che al di là delle prove ci debba essere almeno un minimo di coerenza con i fatti. Se poi si vuole la foto che immortali l'assassinio per avere una condanna certa, basta dirlo, magari la vittima potrà sempre organizzarsi per un autoscatto. Forse il troppo garantismo non è sempre la scelta migliore. :))
 
BacardiAndCola
BacardiAndCola il 13/10/11 alle 01:52 via WEB
Vari argomenti e molto ben scritto questo blog.Complimenti.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 13:46 via WEB
Grazie, gli apprezzamenti fanno sempre piacere al di là di quel che si dice. Non ho mai capito chi dice che scrive il blog per se stesso: una paginetta di word in una cartella documenti sarebbe sufficiente a questo scopo. Io penso che un blog si scrive perché altri lo leggano e, in fondo, tutti speriamo che venga apprezzato. Ancora grazie!!!! :))
 
Arvalius
Arvalius il 13/10/11 alle 10:22 via WEB
Sono d'accordo con te.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 13:55 via WEB
Grazie!!!! Ma devo confessarti che a volte, rileggendomi, mi ritrovo anch'io a non essere molto d'accordo con me stessa. Soprattutto dopo certi commenti i quali mi fanno venire qualche dubbio. E i dubbi, almeno per me, sono sempre ben accetti! :))))
 
rteo1
rteo1 il 14/10/11 alle 18:23 via WEB
La tua analisi è pienamente condivisibile, così come la soluzione proposta. C'è comunque un problema di sistema, che va affrontato, al fine di individuare le soluzioni migliori per riorganizzare la comunità su basi nuove che mettano al centro la responsabilità di ciascun cittadino. L'impresa è ardua, se non impossibile. Eppure non credo che ci sia ancora molto tempo per cambiare, se si vuole evitare il tracollo sociale, dopo quello morale che ci ha investiti tutti, nessuno esluso.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 14:01 via WEB
Sì, la soluzione di risalire a monte di tutta la vicenda per valutare almeno le attenuanti, è forse utopistica. E' molto più semplice condannare "l'utilizzatore finale": questo placa la sete di vendetta e trova nel "capro espiatorio" il colpevole a cui dare una esemplare condanna, tacitando così la cattiva coscienza collettiva. Come sempre credo che alla base ci sia un problema culturale, un modo di pensare che credo sia ben difficile da scardinare. :))
 
mauafel
mauafel il 15/10/11 alle 10:12 via WEB
Il contesto è sicuramente importante Ma credo debba essere proporzionato alle responsabilità
Vero.. stanchezza stress ansia sono terreno fertile e magari ci si dimentica i propri figli in macchina anche Ma... quando e quanto è "giusto" giustificare una irresponsabilità?
Condivido con te l'importanza della comprensione in toto di un avvenimento senza creare un capro espiatorio e liquidare una azione senza indagini in profondità ed accurate Ma... in una "gerarchia" di errori.. penso nessuno vada escluso
Ciao Veuve *_*
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 14:06 via WEB
Non è giusto giustificare una irresponsabilità, ma cercare di comprenderla per evitare che lo stesso sbaglio si ripeta, può essere veramente utile. L'errore su un essere umano è sempre stato ritenuto il più esecrabile. La vita è il valore maggiore, senza dubbio. Ma se si sbaglia in un tribunale e questa vita viene tarpata da anni di galera, credi abbia meno peso? O il buttare nella miseria intere famiglie con giochetti finanziari di chi vuol guadagnare sui soldi altrui, è meno colpevole? Ma si parla sempre e solo di malasanità, mai di malagiustizia o malafinanza. :))
 
   
mauafel
mauafel il 15/10/11 alle 15:03 via WEB
No.. e ribadisco un non escludere nessuno
Ipotizzo una accurata "indagine" Ramificata e senza sconti
Ed in questa.. una visione che non si distolga dalla responsabilità affidata
Poi sai Veuve... credo l'"omertà" sulla giustizia e sulla finanza oggi sia meno taciuta Vuoi anche per i maggiori mezzi a disposizione.. ma se ne parla Anche nel nominare chi un tempo era "intoccabile"
Ps comprendo bene la mancanza di tempo.. e la sua gestione Magari non sempre nella nostra direzione Si si.. capisco *_*
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 15/10/11 alle 14:09 via WEB
Qui mi vorrei scusare per il ritardo con cui a volte rispondo ai commenti. Ma credo che tutti possiate comprendere come a volte la vita di tutti i giorni lasci poco tempo per poter sempre aggiornare rapidamente il proprio blog. Ad ogni modo, vorrei ringraziare tutti per i commenti sempre molto interessanti. :))
 
avvbia
avvbia il 15/10/11 alle 20:31 via WEB
Ed io questa volta invece di comm. ANCORA voglio e ringraziarti dellle belle parole sul mio blog e complimentarmi con te per il garbo che SEMPRE hai. fine e senza piaggeria credimi.. ciao
 
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Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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