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La fede vissuta giorno dopo giorno

 

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Affidata alla Madonna

Post n°105 pubblicato il 25 Gennaio 2009 da pecorella83

Ieri mi è capiato di accorgermi di un'incredibile coincidenza: io ho fatto solo due lavori, un tirocinio nell'estate del 2007 e quello che sto facendo adesso.

In entrambe le occasioni sulla strada da casa al lavoro ho avuto la fortuna di incontrare un'immagine della Madonna davanti alla quale pregare, alla quale affidarmi. Ho sempre trovato l'abbraccio della Mamma Celeste che mi ha confortato nei momenti difficili e mi ha dato coraggio nell'affrontare il lavoro, i colleghi e i superiori nonostante la mia inguaribile insicurezza e timidezza.

Non ci avevo mai pensato, ma adesso mi sembra proprio che Dio mi abbia voluto affidare alle a Lei, alle sue amorevoli cure. Mi ha fatto sentire bene. Mi ha fatto sentire che anche nelle cose di questo mondo, come il lavoro, non sono sola.

 

 
 
 

Sui santini

Post n°104 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da pecorella83

Avevo scritto qualche tempo fa su questo argomento ma da allora sono cambiate tantissime cose e credo che l'esperienza sull'uso di questi strumenti sia molto utile a tutti e scriverne è anche un'occasione per fare il punto su molti mesi di vita di preghiera.

Vorrei incominciare scrivendo di come molto spesso le preghiere che riportano se lette meditando ogni parola possono essere utili come esami di coscenza e come meditazione sui misteri della Fede. Sarebbe bene leggerle lentamente e magari a voce alta. A volte riportano preghiere per i malati o dei malati nei confronti di Dio o della Madonna o preghiere per altre esigenze particolari, spesso sono occasione per ricordarci di un caro, un amico o una persona della nostra comunità parrocchiale o anche di un'intenzione che possiamo fare nostra anche nei giorni e nei mesi sucessivi.

Le immagini spesso riportano o un'icona miracolosa o un'apparizione mariana o un altro avvenimento evangelico o un santo. Le icone e i ricordi ci ricordano che Dio usa ogni strumento anche quelli sensibili per venirci incontro che nei secoli sono diventati punti di riferimento tanto per ritrovare il senso della preghiera sia per meditare sulla nostra vita, sui misteri della nostra Fede. Anche le stesse pure e semplici immagini possono suggerire a chi ha una sensibilità artistica molte belle meditazioni. I Santi sono i nostri esempi e scoprire un pò più su di loro anche solo attraverso una breve biografia sul retro o attraverso il modo con cui sono rappresentati, spesso gli oggetti con cui sono ritratti vogliono comunicare qualcosa sulla loro vita.

Queste due cose messe assieme fanno dei santini uno strumento completo e molto ricco. Tenete da conto quelli che avete. Io ne ho messi insieme molti e devo dire che non ce n'è uno che sia inutile.

Un altro aspetto è il rispetto che dobbiamo avere per quello che vi è rappresentato conservandoli con grandissimo rispetto anche per riparare agli insulti dei bestemmiatori e per lo sfregio che ne fanno i satanisti nelle loro messe nere.

Sono vere e proprie responsabilità specialmente se sono state regalate o trovate in una chiesa per caso. Dio spesso mi ha richiamato alla preghiera per certe intenzioni o la meditazione su certi argomenti che servivano fortemente nella mia vita spirituale. Invito a non sottovalutare mai l'entrata nella vostra vita di questi strumenti potenti.

 
 
 

Gli effetti del peccato

Post n°103 pubblicato il 04 Gennaio 2009 da pecorella83

Oggi voglio riportare quello che ho compreso riguardo all'effetto del mio peccato nella mia vita spirituale.

Dunque quel peccato grave fintanto che cercavo di sfuggirlo e davvero volevo scappare da esso non mi allontanava da Dio, ma quando, senza nemmeno rendermene conto ho smesso di sfuggirlo allora la mia anima ne ha sofferto molto anche se non in misura ecessiva perchè alla fine non sono mai stata talmente persa nel peccato da cercare le possibilità di commetterlo, ma ho smesso di sfuggirlo con tutte le mie forze.

Prima almeno cercavo di farlo anche se nei limiti delle mie possibilità, nei limiti del rispetto dovuto al dono della fede che Dio ha fatto al mio fidanzato che non deve essere perso soprattutto non per opera mia che sono la sua madrina. Forse sono stata anche troppo prudente in passato, anche se il mio confessore mi ha confortata nel dirmi che la prudenza era una virtù e che non dovevo preoccuparmi di questo.

Oggi forse sto riprendendo il filo del mio cammino che si era andato perdendo a causa di questa mia trascuratezza ancora non posso dire di avere idea i come arrivare all'obiettivo della castità tra fidanzati senza rischiare di daneggiare la fede del mio fidanzato.

Ho compreso che se non cerchi di sfuggire il peccato e perchè nel profondo una parte della tua anima aveva un attaccamento al peccato abituale che mi impediva di farlo e siccome non è possibile servire due padroni, non è possibile amare il peccato e il Signore, il mio attaccamento al peccato era un peso al mio mettermi a pregare e al mio stare con Dio perchè è una zavorra che ti porta verso il basso e per quanto mi venisse incontro Dio io non potevo più stare così vicina a lui come quando non mi ero legata la palla al piede del peccato.

Ora che lo so sento che nella preghiera va un pò meglio anche se ancora non sono tornata quella di prima. Questa sera mi confesserò e spero che con la grazia della Confessione e della Comunione di poter presto tornare alla salute dello Spirito.

 
 
 

L'origine dell'aridità

Post n°102 pubblicato il 02 Gennaio 2009 da pecorella83

Finalmente ho compreso quale sia l'origine della mia condizione ne scrivo diffusamente perchè sono convinta che possa essere di aiuto ad altri nella mia stessa condizione.

Ho compreso che l'origine di tale stato sta nell'attaccamento di una parte di me al gravissimo peccato che viola la mia castità e i comandamenti di Nostro Signore. Non sono sicura di aver raccontato come sono caduta in questa situazione perciò incomincerò con il raccontare come sono arrivata a commetterlo.

Fino a due anni fa vivevo in uno stato dell'anima pietoso: non avevo una conoscenza sufficente dei comandamenti e non mi confessavo se non un paio di volte all'anno prima di Natale e di Pasqua. Mi ero innamorata e mi ero fidanzata, il rapporto cresceva bene e dopo aver accordato caratteri e abitudini, dopo aver costruito un buonissimo dialogo, pensavo proprio di sposarlo e lo penso tutt'ora visto che siamo ancora assieme. Pensavo che bastasse questo e il fatto che fossimo sinceramente pronti ad accogliere anche un'eventuale nuova vita anche se non eravamo intenzionati a cercarla. Io prendevo già la pillola come cura ormonale per i miei problemi di metruazioni irregolari e troppo dolorose perciò non c'era bisogno del preservativo.

Qualche mese dopo che avevamo incominciato mio nonno è morto e io mi sono risvegliata a una vita di fede molto più intensa. Poco tempo dopo anche il mio fidanzato si è convertito e nel studiare i comandamenti per poterglieli spiegare mi sono resa conto dell'errore. Dopo aver spiegato al mio fidanzato insieme al mio parroco, i dieci comandamenti gli ho chiesto che cosa ne pensasse ed è risultato che non sentiva la gravità di quello che stavamo facendo e non voleva subire un'imposizione. Io ero di un'altra idea ma non ho avuto il coraggio di confessarglielo sia perchè era una discussione molto, troppo delicata sia per non rischiare di allontanarlo da un percorso verso i sacramenti che consideravo molto importante.

Per alcuni mesi sono certa di aver desiderato con tutta me stessa di trovare il modo di convincerlo senza rischiare di danneggiare il suo cammino di fede e gli ho sempre ricordato della nostra mancata coerenza, ma non lo mai convinto. Non ho mai cercato di provocare delle situazioni di peccato ma esse ci sono sempre state. Pian piano mi sono resa conto di non sentire un vero pentimento nonostante ci fosse la volontà di non commetterlo pur mitigata dalla non volontà di affrontare il mio fidanzato per rifiutarmi di assecondarlo apertamente.

Fino a qualche tempo fa quando dopo un periodo di astinenza per la prima volta da due anni sono stata io a volerlo e mi sono resa conto che il problema si era aggravato. Mi sono confessata e da allora non ho più voluto.

Ho confessato anche la mancanza di pieno pentimento, ma quella perte della mia anima che vuole quel peccato c'è e questa reiterata situazione di peccato senza sincero pentimento ha provocato non solo uno stato di probabile profanazione dell'Eucarestia ma anche l'aridità interiore.

Massima attenzione nell'esame di coscenza: può salvare l'anima da tali malattie spirituali.

 
 
 

Gli anziani a Natale

Post n°101 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da pecorella83

Mi sono resa conto di una cosa terribilmente triste oggi.

Sull'autobus mentre tornavo a casa c'era una persona anziana che tornava DA SOLA dalla visita di controllo dopo che si era rotta una gamba per colpa di un'automobilista che l'avevva investita.

Aveva una tristezza e una rancore dentro che non potete immaginare. Dalla morte del marito era rimasta sola perchè gli altri suoi parenti la cercano solo per i soldi e se quando il marito era in vita facevano albero e presepe quest'anno non ha fatto nessuno dei due semplicemente perchè sono cose che è bello fare insieme e farle da soli è tristissimo.

Mi sono resa conto che probabilmente tanti anziani nelle nostre città sono nelle stesse condizioni. Sarebbe bello che si potesse incontrare abbastanza fiducia da parte di questi anziani da essere accolti in casa loro nonostante siamo degli sconosciuti e trovare il tempo di fare il presepe con loro, di far sentire loro un pò di vicinanza e di amore GRATUITO.

Successivamente mi è capitato di fare più attenzione sui mezzi pubblici e mi sono resa conto che ci sono molte persone anziane con lo sguardo triste e non accompagnate. E' il sintomo di una società che se ne dimentica.

Che Dio apra il cuore della gente per accogliere tutti anziani e malati compresi.

 
 
 
 
 

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Un blog di: pecorella83
Data di creazione: 07/10/2007
 

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