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Crisi: non se ne esce, o almeno non così.

Degli amici mi ci hanno telefonato addirittura all’estero, dove sono per lavoro e, tra un saluto ed una battuta sulle bellezze locali, è venuta fuori la questione. Per sovra mercato mi hanno rintracciato anche un paio di giornalisti di testate nazionali memori, chissà come e perché, dei miei antichi trascorsi politici (di cui non sono proprio per niente orgoglioso). La domanda è sempre la stessa: cosa ne pensi dell’ultima relazione dell’ISTAT sulla nostra situazione economica? Ho messo giù un papocchio, ho inventato qualche scusa e così alla fine non ho risposto a nessuno. Però, accidenti: ci hanno poi pensato i miei figli, con il loro ancora intatto senso civico, a tirarmici di nuovo dentro per i capelli in questa accozzaglia istituzionale di stampo balneare. E così mi vedo costretto, mio malgrado, ad editare un responso inappellabile: sulla scorta di quanto da me già scritto precedentemente un due/tre anni fa in questo blog (prego controllare) e basandomi, non tanto sugli allarmismi manovrati dell’ISTAT (e questo annuncio, secondo me, è l'avviso di un’altra stangata di tasse; meditate gente e ricordate quello che scrivo oggi), ma su quanto comunica Goldman Sachs, io ripeto che non se esce, o almeno non così. Infatti, forse la più grande banca d’affari al mondo afferma:"Siamo sempre più preoccupati per l'Italia, dove nei mesi scorsi i dati sull'attività economica hanno continuato a sorprendere al ribasso e le riforme istituzionali e strutturali non sono ancora state messe in atto". Poi, mi sono anche ricordato di un articolo di un columnist del Telegraph, A.E. Pritchard, mi pare di un paio di mesi fa, con un titolo inequivocabile che cito a memoria:”Euro inferno senza fine. Prevedo un futuro terribile per l’Italia”. E così, un organo ufficiale del nostro Stato squinternato ci comunica che siamo in recessione tecnica, che anticipa (ma di poco) quella reale. Alla quale potrebbe seguire un default tecnico (vedi al momento l’Argentina) a cui seguirà un default definitivo, con buona pace di tutti coloro che, mentre rubano e preparano le valigie per darsi alla fuga, continuano ad urlare ai quattro venti che uno Stato non può fallire e che siamo in sicura ed inarrestabile ripresa. La finisco qui ma con una domanda: per favore, c’è qualcuno che mi sa indicare uno straccio di politica economica messa in campo per ultimo dall’attuale governo (per carità di patria non menziono neppure quelli prima)? Aspetto con ansia delle risposte perché vorrei cambiare opinione ed essere infine un contribuente felice ed appagato. Forse è un’impressione solo mia, dettata appunto dai miei trascorsi di politicante, ma a me sembra che Renzi, col suo reiterato “tranquilli, andate pure in ferie”, sia soltanto preoccupato di fare quanto prima una qualche riforma, anche elettorale, per poi poter andare di corsa a delle elezioni anticipate in autunno o, al limite, nel prossimo inverno. Poi, non gliene può importare di meno se la nave è ormai quasi affondata. Altro che Costa Concordia incagliata al Giglio per anni! Almeno quella da lì non si muoveva…E poi, in fondo, ormai l’hanno capito tutti che Schettino, in un contesto di questo tipo, è un eroe! Ma lo sapete che adesso insegna all’Università, no!? Dico: ha sulla coscienza “solo” 32 morti per la sua incredibile imperizia, altro che le centinaia di suicidi dovuti alla scontata incapacità dei nostri governanti durante lo svolgersi di questa crisi!! Ma che cazzo di posto è questo paese dove abbiamo la ventura di vivere? Buon ferragosto a tutti….