Il TAR del Lazio, chiamato a decidere sull'ennesimo controricorso amministrativo in merito alla vertenza infinita sulla concessione dell'area del giardino di viale di Villa Massimo, il giorno 7 ottobre ha deciso di rinviare ulteriormente la decisione di merito di altri sette mesi, noncurante del fatto che l'intero giardino è chiuso ormai da quasi quattro anni con grave danno per le famiglie del nostro quartiere.
Ancora una volta viene inflitta una ulteriore umiliazione ai cittadini ingiustamente privati di uno spazio fondamentale di aggregazione e socialità: ancora sette mesi di sofferenza in barba a qualunque giustizia, ma in ossequio solamente ad una burocrazia mostruosa e crudele.
Continua quindi lo scempio, perpetrato ad opera di un ristretto gruppo di condòmini circondariali, assecondati da un manipolo di politicanti senza scrupoli e privi della ben che minima dignità.
La chiusura del giardino, infatti, come ormai noto nulla ha a che vedere realmente con questa vertenza amministrativa. Tale vicenda vergognosa, tuttavia, da quattro anni costituisce inspiegabilmente un pretesto per tutti coloro i quali intendono prolungare all'infinito la chiusura del parco giochi e dell'intera area verde per i propri meschini interessi.
Sia l'avvocatura del Comune che la soprintendenza del MIBACT, infatti, hanno più volte declinato ogni addebito, attribuendo la piena responsabilità del mantenimento della chiusura dei cancelli alla mancata volontà politica da parte del Comune di Roma di attivarsi in tal senso.
Prova ne sia, a chiarire ogni dubbio, il fatto che non vi è ad oggi alcuna traccia documentata pubblicamente di richieste di riapertura del giardino a nome dei cittadini del quartiere da parte del Comune di Roma, che invece ne avrebbe pienamente titolo essendo parte in causa nelle varie vertenze amministrative.
IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA E' CONSULTABILE AL SEGUENTE LINK:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?