Creato da uvasuccosa il 17/10/2007

VITA DI DONNA

Da quella timida e riservata ragazza che ero, sono diventata una donna dal carattere risoluto, che non potrebbe più spaventarsi all'idea di dover lottare con i problemi della vita

 

 

DAMMI LA MANO....UOMO

Post n°152 pubblicato il 26 Novembre 2009 da uvasuccosa

u

So di avere scatenato le ire maschili, con il post precedente,  però ho
riportato l'episodio in maniera del tutto spiritosa, senza dover sottolineare
le differenze, i pregi o i difetti fra maschio e femmina.
Anche perchè ho avuto la fortuna di avere sia il maschio che la femmina, e
devo dire la verità, ho "cercato di dare" la stessa educazione stessi
comportamenti, ma il maschio agisce in un modo e la femmina in un altro,
e lo dico forte PER FORTUNA, perchè ognuno di loro ha le sue caratte-
ristiche e qualità, come tutti noi, maschi o femmine che siamo.
Dai sorridete lo stesso....me lo fate un sorriso? v

 
 
 

SORRIDI

Post n°151 pubblicato il 25 Novembre 2009 da uvasuccosa

 

A  TUTTE LE GRANDI MADRI E A COLORO CHE LO SARANNO UN GIORNO

       Stavo passeggiando con mia figlia di 4 anni, quando lei ha

       raccolto un oggetto per terra e stava per metterlo in bocca.

       Io gliel'ho tolto e le ho detto di non farlo più.


       "Perché?" mi ha chiesto.


       "Perché era per terra e non sappiamo dove sia stato prima.

       E' sporco e probabilmente pieno di germi" le ho risposto.


       Mia figlia, allora, mi ha guardata con ammirazione e mi ha

       chiesto "Mamma, come fai a sapere tutte queste cose? Sei così

       intelligente..."


       Io ho subito risposto: "Tutte le mamme le sanno; fa parte

       dell'esame per l'abilitazione ad essere mamme.

       Devi saperle, altrimenti non ti permettono di essere mamma".


       Abbiamo camminato in silenzio un paio di minuti, mentre lei

       valutava l'informazione ricevuta...


       "Ah, ho capito: se ti bocciano, ti tocca essere papà!"

       "Esatto" le ho risposto con un grosso sorriso.

 
 
 

MI PIACCIONO....ECCO

Post n°150 pubblicato il 24 Novembre 2009 da uvasuccosa

 

Mi piacciono le parole "libertà" e "rispetto", mi piace il loro
significato profondo. Affermo e difendo anche il valore di altre
parole, una di queste è "autodeterminazione" - non è bella,
ma è più specifica, precisa.
A queste due parole se ne aggiungono altre, non per 
semplice
associazione, ma per senso, storia, importanza: diritto,
ad esempio. Affermo, difendo e rivendico il diritto/dovere
ad avere e ricevere rispetto, il diritto all'autodetermi-
nazione e alla libertà individuale in relazione, almeno,
alla PROPRIA vita e alla PROPRIA morte. Affermo, difendo e
rivendico il diritto/dovere di assumermi, in proprio, personal-
mente, la responsabilità delle mie azioni. Tutto qui. Occorre
aprire la mente, il cuore - e che il cuore, soprattutto, si
faccia grande abbastanza da lasciare spazio alle istanze,
alle opinioni, alle scelte degli altri, anche se non li condivi-
diamo. Come io non mi sognerei mai di imporre la morte a
chi non la vuole, così egli non deve nemmeno lontanamente
pensare di impormi di vivere se io decido altrimenti - e
viceversa. Tutto qua, di nuovo.
E' una questione semplice-semplice.

 
 
 

IL POTERE DELLA PAROLA SCRITTA

Post n°149 pubblicato il 17 Novembre 2009 da uvasuccosa

SCRITTO IL 12/11 MA POSTATO SOLO OGGI

 

Amici miei, spero di riuscire a trasmettere a voi le emozioni
che ho vissuto ieri sera
guardando su RAI TRE a “Che tempo che
fa” il grandissimo ROBERTO SAVIANO.
Sfido, chi l’ha visto, a dire che NON HA SENTITO BATTERE
IL CUORE alle sue parole.
Ieri sera ha parlato poco di sé stesso, ha raccontato storie di
libri e di persone, ha scelto scrittori e giornalisti che hanno
lasciato un segno in lui e che lo hanno formato interiormente.
Saviano ha citato alcuni brani di Varlam Shalamov, di Anna
PolitkovskaYa o di Primo Levi dicendo:
“ Ancora una volta, ciò
che fa paura al potere, ad ogni potere, è quando la letteratura
trasforma una storia particolare nella storia della condizione
umana, in cui tutti possono riconoscersi. Quando Levi scrisse:
Se questo è un uomo, dissero “ora nessuno potrà più dire di
non essere mai stato ad Auschwitz” Ed era così. Quando Shalamov
descrisse il Gulag, descrisse tutto l’uomo. E quanti avevano
raccontato la Cecenia, prima di Anna Politvskaya? Molti, ma lei
l' ha trasformata in una realtà che racconta il mondo. E quando
questo succede, non c' è più Mosca, Auschwitz, o Napoli.
C' è lo scrittore, che ha trovato il suo più potente alleato,
cioè il lettore. Quando questo succede, potranno anche fermare
lo scrittore, ma le sue parole no. Non le fermeranno mai”.

Per me questa sua affermazione è l’incarnazione della libertà
umana, della parola scritta e usata a buon fine, dove non ci sono
giudizi ma solo un’esaltazione dell’animo umano.
Quanto mi ha portato a riflettere!!!!
Ammiro molto gli scrittori perchè la parola scritta può
essere la speranza di questo mondo. Non a caso le dittature
bruciano i libri scomodi e cercano di zittire gli intellettuali
altrettanto scomodi.
La letteratura descrive la realtà e forse
contribuisce anche a cambiarla.
Non so se ci riesca sempre, ma di sicuro ci prova. Le parole
possono essere pericolose sia per chi le scrive sia per chi
viene descritto.
Saviano parla dei casi come il suo e dice che chi scrive parole
pericolose viene spesso e con facilità delegittimato. La salvezza
dell’autore è nelle mani del lettore.
L’autore ha l’unica speranza nel fatto che il lettore creda
alle sue parole e non cada nella trappola della delegittimazione.
Questa è la speranza dello scrittore e questa può diventare
la speranza in generale.
I libri sono pericolosi, allora bisognerebbe leggerli anche solo
per questo.
Con queste parole Saviano mi ha dato la risposta che non riuscivo
a trovare da sola.
Quante volte guardando le inchieste di Report, leggendo le
statistiche sulla criminalità o assistendo a dibattiti politici dove
da anni si dicono le  stesse cose, quante volte dicevo, mi sono
chiesta, ci siamo chiesti: “Ma io posso davvero fare qualcosa per
cercare di migliorare almeno un po’ la situazione? E se la risposta
è sì, che cosa posso fare?” Ebbene, ecco una cosa concreta che
posso fare: leggere, leggere di più o leggere meglio.
E poi commentare e cercare di diffondere il più possibile
il mio pensiero su ciò che ho letto, contribuire alla circolazione
delle idee.
In fondo è quello che ho sempre fatto e questo un po’ mi consola
e un po’ alleggerisce quella pesantezza d’animo che mi prende
certe volte. Ora so cosa posso fare.
Saviano parla dell’omertà: "Una volta c’era un certo tipo
di omertà e  consisteva nel non vedere o semplicemente nel
dire di non aver visto ( la paura in tanti casi può anche
portare a questo ).
Ora i tempi  sono cambiati. L’omertà di
oggi ha un’altra forma, che se vogliamo è a ncora peggiore:
oggi l’omertà è non voler sapere
".
E per finire Saviano consiglia ad ognuno di noi una profonda
riflessione e chiude così il suo intervento: "Per giudicare un
governo ti devi chiedere se sei felice
!!!!".
E' triste andare a dormire con il pensiero che chi può
cambiare il mondo, finisce sempre schiacciato dal sistema....
Grazie Saviano, per aver dato voce, a chi non può farlo più!!!!!!

 

 
 
 

OSHO

Post n°148 pubblicato il 10 Novembre 2009 da uvasuccosa

Non mi interessa saere qual'è il tuo mestiere
voglio sapere per cosa si strugge il tuo cuore e hai il
coraggio di sognare
l'incontro con ciò che esso desidera.
Non mi interessa sapere quanti anni tu abbia
mi interessa sapere se correresti il rischio di fare il pazzo
per amore, per il tuo sogno, per l'avventura di essere vivo.
Non mi interessa sapere quali pianeti quadrano con la tua luna
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se le difficoltà della vita ti hano portato ad aprirti
oppure a chiuderti in te stesso nel timore di soffrire ancora.
Voglio sapere se sei capace di stare nel dolore, tuo o mio,
senza far nulla per nasconderlo, o per allontanarlo
o cristallizzarlo.
Vorrei sapere se sei capace di stare nella gioia, tua o mia,
se puoi scatenarti nella danza e lasciare che l'estasi
ti invada fino alla punta delle dita delle mani,
senza esortarci ad essere prudenti o realistici, o consapevoli
dei limiti umani.

Non mi interessa sapere se la storia che mi racconti è vera
voglio sapere se sei capace di deludere un altro per restare
fedele a te stesso e non tradire mai la tua anima
a costo di lasciare che gli altri ti chiamino traditore.
Voglio sapere se puoi essere di parola e quindi degno di fiducia:
Voglio sapere se sei capace di trovare la Bellezza anche nei
giorni in cui il sole non splende
,
e se puoi nutrire la tua vita della Sua presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo ed il mio,
e ancora ergerti sulla riva di un lago gridando "SI"
al bagliore d'argento della luna piena.
Non mi interessa sapere dove vivi nè quanto denaro possiedi
voglio sapere se dopo una notte di pena e disperazione
sei capace di alzarti, sfinito e con l'anima ricoperta di lividi,
per metterti a fare ciò che c'è da fare per i figli:
Non mi interessa sapere chi conosci nè perchè sei qui
voglio sapere se starai in piedi con me al centro
del fuoco senza tirarti indietro.

Non mi interessa sapere dove o cosa o con chi hai studiato
voglio sapere che cosa ti sostiene da dentro quando tutto
il resto viene a mancare.
Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso,
e se la tua compagnia ti piace veramente
nei momenti di vuoto......

 
 
 

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