Creato da vitotroiano il 08/01/2008
politica-attualità
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Troppi talk show e poca politica
Post n°211 pubblicato il 03 Marzo 2011 da vitotroiano
La proposta del Pdl di introdurre settimane alterne per le conduzioni di trasmissioni di dibattito politico in Tv ha scatenato una serie di discussioni. L'idea non è del tutto da buttare, ma Sgarbi, per parlare di un formidabile conduttore appare perplesso. Mentre Sergio Zavoli, uno dei grandi del giornalismo e fra i migliori Presidenti della Rai che ora siede a capo della commissione parlamentare di vigilanza, parla di passi in avanti della maggioranza. Urlano contro la censura i Pdinni e contro il Minculpop i vari Santoro, presumibilmente a nome dei suoi colleghi che da parecchio, forse da troppo tempo hanno preso in mano le sorti della politica in (Tv), con risultati ben noti. Qualche giorna fa il Foglio di Ferrara faceva notare che sulle nostre televioni passano almeno una quarantina di trasmissioni politici alla settimana. Un'overdose, naturalmente. Dovuta, parafrasando un desaparecido, dalla politica ma non dalla valorosa professione forense, Mino Martinazzoli, ad un eccesso di oppiacei ideologici abusati in quelle fumerie-trasmissioni. E diceva questo ancora nei primi '90, anni nei quali, per l'appunto, presero il sopravvento le diverse fumerie: Santoro, Lerner, Deaglio etc mentre tambureggiava quotidianamente l'implaccabile Telekabul di Curzi. Da allora la situazione è peggiorata quanto a dispersione di fumi, tanto obnubilanti quanto distruttivi della politica. Distruttivi perchè la sostituivano promuovendone da un lato una visione manichea, da ordalia, dall'altra unom svuotamento in nome dell'antipolitica. L'antipolitica il vero cancro del nostro paese, ovverero il rovesciamneto del canone tradizionale fatto di confronto, dialettica, conduzione neutrale e rispetto dell'avversario in uno scontro aal'arma bianca, in una rissa permanente, col conduttore trasformato in partecipante attivo e aizzatore, deus ex machina politico, unico protagonista dello show. I politici sono stati relegati, dunque, in una sorta di cammeo, magari dall'Annunziata o da Fazio, ma inn sostanza la loro missio, la loro stessa raison d'etr, è stata ampiamente ridotta in una simile Tv. E' l'antipolitica di cui la Tv è, al un tempo, la causa e l'effetto, anche soprattutto perchè la politica si è indebolita, è troppo fragile, molto disattenta, lontana dalla relatà del paese. Non è (solo) colpa di una certa Tv se la politica è diventata un oggetto di sistematica irrisione, una specie arena che mette alla berlina chi si occupa di Politica. Si ha come l'impressione che molti politici guardini troppo la Tv e troppo poco il paese e il loro ruolo, dal loro orizzonte sfuma la politica e s'ingrandiscono le tentazioni degli show che li rendono ridicoli.
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INTERCETTAZIONI SPETTACOLO
La non politica che in Italia ormai manca da quindici anni, in questi giorni, si infiamma sulle presunte intercettazioni che riguarderebbero il Presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi, che non è il male di questo Paese, dal '94 ad oggi è stato indagato 800 volte: nemmeno il capo dei capi (Riina) è stato così tanto perseguitato. In un Paese, dove la democrazia è occupata dal potere della magistratura e della stampa la forbice tra benessere e malessere continua ad allargarsi sempre di più. Con questo provvedimento proposto dal Governo si spera di chiudere, per sempre, una lunga stagione iniziata con la falsa rivoluzione del'92 sotto il nome "Tangentopoli". L'Italia stà diventando sempre più un Paese irriconoscibile e, questo, gli Italiani non lo meritano
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