Creato da vitotroiano il 08/01/2008
politica-attualità
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Una manovra più sistemica che congiunturale è quel che preannuncia il ministro Tremonti per il prossimo bilancio dello Stato. "Una manovra etica", come l'ha definita il ministro, con cui la correzione dei conti pubblici sarà guidata dal principio che "si darà a chi ha bisogno e si toglierà a chi non ne ha, riducendo i trasferimenti che non hanno ragione di essere e l'uso distorto del denaro pubblico". Questo quanto dichiarato recentemente a Bruxelles.
Ma già a Parma settimane orsono, in occasione del Convegno promosso da Confindustria per i suoi cento anni,Tremonti aveva per l'ennesima volta precisato i criteri focali della stretta relazione tra riforma "democratica" e possibilità di buona gestione della crisi e di nuove basi per una futura ripresa economica, all'insegna di un nuovo modello di società e di capitalismo, che ne fa un costruttore di una nuova visione "repubblicana" del futuro del Paese.
Centrale il ritorno del primato della politica attraverso la chiave di volta della riorganizzazione del sistema, la riforma fiscale, basata sulle tre linee guida: "Dalle persone alle cose, dal complesso al semplice, dal centro alla periferia".
In relazione al tema della riforma dello Stato, inerente al lavoro del ministro Tremonti,
il nuovo numero della Critica pubblica inoltre un ampio stralcio del saggio di Gennaro Acquaviva su "Craxi e i nemici della Grande Riforma" (che introduce il volume della Marsilio) con due importanti documenti dell'epoca: il celebre articolo di Bettino Craxi per l'Avanti! del 28 settembre del 1979, sul Presidenzialismo, e parte dell' intervento alla Conferenza di Rimini del PSI sulla "Democrazia governante", testi di grande utilità e di vivo scontro politico ancora oggi.
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INTERCETTAZIONI SPETTACOLO
La non politica che in Italia ormai manca da quindici anni, in questi giorni, si infiamma sulle presunte intercettazioni che riguarderebbero il Presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi, che non è il male di questo Paese, dal '94 ad oggi è stato indagato 800 volte: nemmeno il capo dei capi (Riina) è stato così tanto perseguitato. In un Paese, dove la democrazia è occupata dal potere della magistratura e della stampa la forbice tra benessere e malessere continua ad allargarsi sempre di più. Con questo provvedimento proposto dal Governo si spera di chiudere, per sempre, una lunga stagione iniziata con la falsa rivoluzione del'92 sotto il nome "Tangentopoli". L'Italia stà diventando sempre più un Paese irriconoscibile e, questo, gli Italiani non lo meritano