Creato da SIAMOVIVI_CAMPANIA il 31/01/2009

SIAMOVIVI_CAMPANIA

MOVIMENTO DI AGGREGAZIONE POPOLARE

 
Per  condividere  e  partecipare alla nascita  di questo movimento  basta aderire ai comitati di zona e dedicargli un pò del proprio tempo ,ci saranno incontri e discussioni periodiche attraverso gli strumenti che internet ci offre .
Realizzare il progetto senza  rimanere virtuali per sempre  diffondendolo sul territoio  anche con la collaborazione di associazioni presenti , pur mantenendo la nostra visibilità e autonomia
 

 

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RACKET

Post n°3 pubblicato il 25 Marzo 2009 da SIAMOVIVI_CAMPANIA
 

“Ho vissuto anni bui alla mercè di gente senza scrupoli che vive sfruttando il lavoro altrui.
Mi sembrava impossibile uscire dal baratro in cui mi trovavo, ma, poi, ho trovato la forza di ribellarmi e denunciare chi infesta con la sua presenza la nostra società.
Vedere di nuovo la luce è possibile ed io ci sono riuscito! Spero che la mia drammatica esperienza possa essere terorizzata da quanti leggeranno questo opuscolo e possa spingere chi soccombe a questo triste ricatto a ristabilire la LEGALITA’.”

Sergio Vigilante


Il decalogo antiracket.

La criminalità organizzata cerca di insinuarsi anche nell’economia produttiva legale: cerca di impadronirsi di attività economiche pulite, affinché diventino la “copertura” di altre illecite. Lo fa minacciando coloro che esercitano un mestiere o un’attività imprenditoriale, commercianti, artigiani, liberi professionisti, imprenditori, ecc., e spesso ci riesce. La minaccia è un’arma subdola e crudele, che si manifesta in mille modi diversi ed in crescendo: i pneumatici dell’auto tagliati da una lama, il vetro del negozio forato da un unico proiettile, la porta dello studio o di casa imbevuta di benzina, ed altro ancora. A questo punto, eccoli presentarsi, solerti e puntuali, per offrirti, in cambio di denaro, la loro “protezione” da altri fatti certamente più gravi: l’auto bruciata, il negozio imbottito di tritolo, la casa saccheggiata o, peggio, minacce all’incolumità personale. In quell’attimo ognuno di noi si sente solo.

Se paghi il “pizzo” anche una volta sola, entri in un sistema in cui, via via, diventi vittima permanente della criminalità, sino al punto di rischiare la tua vita. Ogni tentativo di estorsione, pur velato o a te poco chiaro, va reso noto alle Associazioni di categoria, alle Associazioni antiracket o alle Forze dell’Ordine. Non avere dubbi e non indugiare: informare le Associazioni, parlare con chi ti offre aiuto, denunciare le richieste estorsive, ti libera dell’isolamento, ti dà la forza e gli strumenti per vincere.
Un apposito studio ci dice che, per quanto possa risultare sorprendente, statisticamente non sono emersi casi in cui la vittima di un’estorsione che si sia rivolta alle Forze dell’Ordine o al Magistrato abbia subito ritorsioni. Non esitare denuncia!!!!!!! Utilizzando i suggerimenti che qui di seguito vengono indicati:

1. Non sottovalutare mai il primo segnale “strano”, la telefonata sospetta, il primo passaggio dal negozio di persone insolite.

2. Non rimanere isolato: mettiti subito in contatto con l’ Associazione di cui fai parte, essa può assisterti con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, del Sindaco: un contatto con le autorità di Polizia non comporta la formale denuncia del presunto estorsore.

3. Collabora con le Forze dell’Ordine: la tua Associazione e le Forze dell’Ordine ti garantiscono il necessario anonimato. Insieme, si può individuare una strategia per “incastrare” coloro che tentano l’estorsione, senza essere chiamato in causa direttamente.

4. Non chiudere subito la trattativa con l’estorsore. Prendi tempo: si possono attuare caute strategie di successo per farli arrestare tutti.

5. Non pagare subito la prima somma richiesta. All’inizio, il criminale ti dà tempo per decidere. Usalo per la trattativa: deve venire allo scoperto il maggior numero di persone coinvolte; quando si chiude la trattativa, interviene sempre un capo per superare le tue ultime esitazioni: adesso può scattare la trappola.

6. Non fidarti dei falsi amici. Spesso entrano in gioco nuove figure per la mediazione. Chi interviene è, di solito, un altro imprenditore, o un commerciante che già paga da molto tempo il cui invischia mento è ad uno stato già avanzato.

7. Non cedere alla paura. Durante la trattativa, si ricorre a violenza, attentati e minacce per superare la tua resistenza. E il momento più delicato. Se cedi adesso è finita: hai ceduto per sempre. Mai e poi mai bisogna pagare.


8. Evita di esporti da solo. Bisogna ridurre al minimo il rischio individuale. Occorre parlare con altri colleghi, coinvolgi la tua Associazione di categoria.

9. Ricerca la solidarietà dell’intera comunità. L’estorsione non colpisce solo gli imprenditori e gli operatori commerciali ma tutti i cittadini. Rivolgiti a persone che possono mettersi in contatto con l’Associazione antiracket, con le Forze dell’Ordine, ed il Sindaco.

10. Ribellati al ricatto: non sei più solo. L’Associazione antiracket, con i propri legali, interviene nel processo penale, sostenendoti, costituendosi parte civile e dando risonanza alla sentenza di condanna.

 


 
 
 
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