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vogliamo che i soldi del referendum vadano ai terremotati!

Post n°15 pubblicato il 09 Aprile 2009 da SIAMOVIVI_VENETO
 

Ennesima gaffe del Premier

"E' come un week end in campeggio"
la stampa estera attacca Berlusconi

La stampa straniera torna all'attacco di Berlusconi, parlando di «gaffe» dopo le dichiarazioni rilasciate alla televisione tedesca N-tv, cui, in un riferimento agli sfollati sistemati nelle tende, ha detto: «E' una sistemazione provvisoria, dovrebbero considerarlo come un fine settimana in campeggio». Secondo il «Times» di Londra, il presidente del Consiglio si è reso protagonista di «una grave gaffe».

I suoi commenti alla tv tedesca sono «tra i meno diplomatici di una lunga carriera» durante la quale ha tra l'altro paragonato un deputato tedesco a un kapò di un campo di concentramento e ha definito il presidente degli Stati Uniti Barack Obama «abbronzato», ricorda il quotidiano britannico.

«Berlusconi alle vittime: è come un giorno in campeggio», titola sulla sua edizione online il quotidiano spagnolo «El Mundo», mentre il blog americano «Huffington Post» titola sulla sua homepage: «La gaffe di Berlusconi sul terremoto provoca scandalo». E ricorda gli 'incidentì dei giorni scorsi con la regina Elisabetta II e con la cancelliera Angela Merkel, lasciata ad aspettare mentre il presidente del Consiglio parlava al cellulare con il premier turco Recep Tayyipp Erdogan.

Secondo il «Guardian», il sito web dell'emittente tedesca precisa che la battuta è stata fatta mentre il premier veniva intervistato da uno dei suoi giornalisti durante una visita a un campo allestito per gli sfollati, ma il video dell'intervista pubblicato sul sito non contiene la frase incriminata,« destinata a creare un'intensa discussione».

«Le sue parole - sottolinea il quotidiano britannico - che sembravano destinate a rassicurare la popolazione, difficilmente corrispondono all'esperienza degli sfollati. Tra lunedì e martedì hanno sopportato una notte di pioggia e grandine durante la quale le temperature sono scese a quattro gradi».

Un concetto sottolineato anche dal «Telegraph», che sul sito apre lo speciale dedicato al terremoto in Abruzzo con le parole di un Berlusconi definito «incline alle gaffe», che «cerca di sdrammatizzare il disagio» dei terremotati. «Le Monde», invece, definisce di «dubbio gusto» le dichiarazioni del presidente del Consiglio sul «weekend in campeggio», mentre i siti dei quotidiani tedeschi «Frankfurter Allgemeine Zeitung» e «Bild» riportano tutti le parole di Berlusconi.

Un'altra occasione persa per stare zitto; od almeno per usare parole più appropriate e consone al dramma degli sfollati. Immerso nel suo fantastico mondo ovattato e avulso da ogni turbativa esistenziale che riguarda solo le persone normali e non certo quelle "unte dal Signore" come lui; incapace di cogliere la portata di una tragedia che non si limita a colpire le condizioni materiali delle persone ma che lacera nel profondo la loro stessa tenuta morale, il Premier si lascia andare all'ennesima battuta di cattivo gusto, sia pure in buona fede e con l'unico intento (glielo riconosciamo) di rassicurare in qualche modo i terremotati rispetto ai futuri aiuti del Governo in vista di sistemazioni più confortevoli e dignitose.

Ma per rassicurare le persone che versano in una situazione così drammatica non servono battute idiote, ma la dimostrazione di atti e fatti concreti. Ad esempio, non servono baggianate come la trovata di "un progetto per ogni provincia": è lo stato ed il governo che si deve muovere - e alla svelta - cominciando a cavare i soldi da dove li sta vergognosamente sperperando, come ad esempio nella moltiplicazione degli appuntamenti elettorali estivi, al solo fine di far fallire il referendum: mossa che costerà ai contribuenti italiani almeno 470 mln di euro letteralmente buttati via, in quanto si potrebbero tranquillamente risparmiare concentrando il voto nell'election-day: questi soldi, i contribuenti italiani sarebbero ben felici di poterli destinare ai terremotati e agli sfollati dell'Abruzzo. In secondo luogo si accettino gli aiuti internazionali: non faccia come i dittatorucoli ridicoli delle repubbliche delle banane, che per finto orgoglio patriottico e per dimostrare al mondo di essere potenti, ricchi e autosufficienti, quando invece hanno le casse vuote e l'organizzazione pubblica allo sfacio, rifiutano gli aiuti internazionali e lasciano nella miseria la propria gente.

Questa ennesima figuraccia internazionale il premier se la poteva e ce la poteva dunque risparmiare. Ma soprattutto poteva risparmiarsi una battuta che ha l'amaro sapore di una mancanza di rispetto per la condizione di sofferenza morale e materiale delle decine di migliaia di persone che in Abruzzo si aspettano ora dal Governo fatti e atti concreti.

Che altro dire...qualcuno lo ingaggi in qualche circo equestre a fare il clown, suo vero mestiere mancato. Noi di questo pagliaccio non ne possiamo più!

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