Creato da Observer_of_the_Sky il 29/05/2008

Voglio un cielo blu

Guarda il cielo: che cosa stanno facendo?

 

 

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Natural born killers (#1)

Post n°4 pubblicato il 03 Giugno 2008 da Observer_of_the_Sky

Tutto, a questo mondo, ha un'origine, un inizio. E, ovviamente, anche il fenomeno delle scie chimiche ha avuto il suo: precisamente una decina d'anni fa, sopra i cieli della cittadina canadese di Espanola, in Ontario, la regione dei Grandi Laghi. Da un giorno all'altro, un numero considerevole dei suoi abitanti cominciò ad evidenziare una serie di sintomi fisici piuttosto preoccupanti, come disturbi all'apparato respiratorio, dolori alle articolazioni, perdita di memoria di breve durata. Il tutto accompagnato da alcuni casi di forte depressione. Seriamente preoccupati per quanto stava accadendo, un gruppo di cittadini decise di far analizzare alcuni campioni d'acqua e neve fresca, caduta proprio in quei giorni, ovvero quando moltissime persone notarono un inconsueto ed intenso traffico aereo, accompagnato dalla presenza di strane scie, simili nell'aspetto a quelle che tutti conosciamo, ma estremamente diverse sotto il profilo fisico. Quelle scie, infatti, oltre a formare in cielo una sorta di "ragnatela", non si dissolvevano nel giro di pochi secondi e, anzi, avevano la particolarità di persistere nell'aria anche per diverse ore dalla loro formazione, un arco di tempo in cui si espandevano sempre più, fino a creare una velatura uniforme e lattiginosa sopra i tetti di Espanola. Le analisi di laboratorio, in effetti, diedero un esito alquanto sconcertante: la presenza nell'acqua potabile e nei cristalli di neve di un altissimo tasso di particelle d'alluminio, superiore di ben 20 volte ai limiti stabiliti dalla legge.

Qualche tempo dopo, questa volta nei pressi di Edmonton, nello stato dell'Alberta (sempre in Canada), a fare le spese della ricaduta al suolo di tali scie fu una vasta area di vegetazione che, nel giro di poche settimane, subì una moria pressochè totale. Un fenomeno all'apparenza privo di senso ma che spinse alcuni "curiosi" ad indagare più approfonditamente. Ebbene, anche in questo caso le sorprese non mancarono: nei campioni di terreno analizzati, infatti, vennero alla luce elevate concentrazioni di particolato di bario ed alluminio e, cosa se possibile ancor più strana, la conduttività elettrica di quel terriccio risultò addirittura 7 volte superiore alla norma. Insomma, un concatenarsi di eventi decisamente inconsueto quanto preoccupante. Sfortunatamente, però, da quel lontano 1998 le cose non sono affatto cambiate e, anzi, si è passati dalla padella alla brace.

Con il trascorrere degli anni, infatti, simili segnalazioni sono state registrate un po' in tutto il mondo. Il problema è che, eufemisticamente parlando, non se ne parla abbastanza. Come già accennato in un precedente post (clicca qui per leggere), i grandi mezzi d'informazione snobbano intenzionalmente l'argomento, pilotati dalle grandi lobby internazionali che, evidentemente, hanno il loro bel tornaconto nel tenere l'opinione pubblica all'oscuro dell'intera vicenda. Un crimine in piena regola, soprattutto considerando la devastante nocività sull'organismo umano dei metalli pesanti: l'alluminio, ad esempio, si lega al DNA, causandone potenziali alterazioni. Non solo: tende a depositarsi in modo particolare nel tessuto cerebrale, provocando danni irreparabili alle cellule neuronali, fattore che può portare alla formazione di tumori o all'insorgere di patologie gravi e degenerative come il morbo di Alzhaimer. Sintomi minori dell'avvelenamento da alluminio sono invece stipsi, cute secca, disturbi mnemonici e forti cefalee.

(Continua)

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