Note a margine
A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari
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«Io non sono quello che tu vuoi,
io sono quello di cui tu hai bisogno»
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«La decisione era presa,
mi sarei andato a prendere quella donna
a qualunque costo.
Che lei lo volesse oppure no»
...
Litigammo a metà di agosto
Ferocemente.
Dovevamo partire per le vacanze appena io fossi tornato dal viaggio a Londra con il mio ometto.
Invece, qualche giorno prima, litigammo come non avevamo mai fatto prima di allora
Per quel che mi ricordo io fu una brutta litigata
In quel momento avevo lo stomaco sottosopra e lei non credo stesse meglio di me.
"Vado via lo stesso, da solo!" continuavo a ripetermi, o almeno cercavo di convincermi.
(Vado via lo stesso, ... da solo! ...)
Cercai su Tripadvisor e trovai un posto lontano da qui dove passare qualche giorno da solo.
Ma intanto continuavo a tormentarmi
La sera prima poi, per telefono litigammo ancora più duramente
E stavamo male tutti e due
Sembrava quasi un addio.
Dormii male e mi svegliai presto
Quella mattina ero nervoso come un toro furioso chiuso dentro una gabbia che scalcia per uscire. Giravo per casa come preso da qualcosa che stava bruciando in fondo e mi consumava
A metà mattina non ce la feci più e la chiamai.
Chiamai l'Orsetta.
Ormai era tutto andato a monte, vacanze, tutto.
Lei fu sorpresa di sentirmi
"Cosa vuoi?"
"Andiamo via insieme?" le dissi
Dall'altre parte del telefono sentii un silenzio.
Solo silenzio
"Te lo dico fra un'ora" mi rispose gelida, quache istante dopo
Non ci dicemmo altro, era ancora fresca la litigata della sera prima che non ci dicemmo altro.
Misi giù il telefono
"E' finita?" pensai tra me
Era un coltello che si stava piantando nella mia carne e nella sua.
Mi resi conto che a quel punto erano solo due le cose da fare
O lasciavo che il coltello si pianatasse fino in fondo a squartarci le carni così il dolore poi ci avrebbe portato chissà dove, oppure si prendeva una decisione
Durò pochi istanti e poi tutto fu chiaro.
Andai velocemente in camera, presi una valigia e cominciai a riempirla.
Avevo deciso.
Lei non voleva venire?
Lei voleva un'ora per pensarci?
Bene, allora io me la sarei andata a prendere a casa
Che lei lo volesse oppure no
"Con la forza o con dolcezza, scegli tu!" mi veniva in mente mentre riempivo la valigia.
La decisione era presa, mi sarei andato a prendere quella donna a qualunque costo.
Che lei lo volesse oppure no.
Avevo appena finito di fare la valigia che sento suonare il telefono
Era lei, l'Orsetta
"Pronto?"
"Dove vuoi andare?" mi chiese seria
"Voglio andare via con te"
"Dove?"
"Non importa dove, via"
"Dove?"
"Andiamo in Toscana?"
"Ci sei mai stato?"
"Solo di passaggio"
"Va bene. Se vuoi partiamo domani"
(Se voglio?!?!?! ....)
"No, dovevamo partire oggi e oggi partiamo"
"Oggi pomeriggio, verso sera?"
"No, io adesso vengo a prenderti. Subito"
"Ma non ho la valigia pronta"
"Falla"
("la mia è già in macchina" volevo dirle ...)
"Sono già le undici, vieni all'una"
"Va bene, all'una sono lì"
Arrivai all'una e lei mi aprì il cancello.
La intravidi da lontano. Era seria, una maschera che non lasciava trasparire nulla e non riuscivo a capire cosa stesse pensando.
Non aveva un filo di sorriso. Niente.
Mi avvicinai.
"Ciao"
"Ciao"
"Come mai? Come mai questa decisione imporvvisa di andare via lo stesso?"
"Ne parliamo dopo, adesso carica la valigia e andiamo"
Partimmo così, al'improvviso, due stracci dentro un borsone e andammo via
Mentre io guidavo lei con il tablet cercava un albergo spulciando tutti i siti pensabili che conosceva e che usava quando gira il mondo.
Alla fine trovò alberghetto a pochi passi dal centro di Firenze
"Guarda che bello questo" mi dice, "è così strano e poi con tutte quelle piccole lucette rosse in stanza non l'ho mai visto, ce ne saranno centinaia"
"Per me va bene"
"Ok, qui dovrebbero esserci delle camere ancora libere, telefoniamo per vedere se c'è ancora posto"
Passammo cinque giorni meravigliosi in Toscana, a Firenze
Tra i giorni più belli della mia vita
Visitammo delle meraviglie da togliere il respiro
Ridemmo come pazzi.
Mangiammo all'aperto di sera sulle colline con le luci che da lontano illuminavano Firenze e solo due candele che illuminavano noi
(la Fiorentina da quasi un chilo e mezzo compresa nel servizio perché ... eh! ... anche in quei momenti lo stomaco reclama a gran voce la sua parte ... ^__^)
Ci facemmo fare le foto in piazzale Michelangelo da un ragazzo orientale che ci sorrideva e non capiva come mai questi due cristiani non sapevano una parola di inglese.
Mangiammo indiano assieme agli indiani, mangiammo toscano con i toscani, provammo di tutto.
Comprammo dei piccoli pensieri per le persone a cui vogliamo bene e passeggiammo, sedendoci qualche volta sfiniti con una bottiglietta di acqua in mano sui gradini di quella meraviglia di città
Questa estate, questo agosto.
A Firenze.
Con l'Orsetta.
(Anno Domini 2014)
...
Aerosmith
Dream On
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