Note a margine
A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari
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«Io non sono quello che tu vuoi,
io sono quello di cui tu hai bisogno»
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"Tanta energia da spendere
qui e là se sente odore di novità
se c'è rischio, libertà
Lei insegue i suoi anni che volano via
anni, belli, difficili
anni di amore e follia
anni giusti per lei"
(G.M.)
...
Una sera di molto tempo fa conobbi una donna.
Faceva freddo e nel pomeriggio era scesa un po' di nebbia che rendeva quasi spettrale il mondo intorno a noi.
Quello che mi colpì non fu ciò che «indossava» e che si portava sempre addosso, come il suo viso, i suoi occhi, il sorriso, il modo di essere, il senso del'umorismo, la sua testa oppure il suo culo e il suo seno.
Pur essendo quella che ogni uomo avrebbe definito una "bella donna", non fui attratto "solo" da quello.
Ciò che spiccava forte in lei, che non avevo mai incontrato in una donna prima di allora e mi colpì fin da subito era il suo senso di libertà, il suo, (forse apparente o forse no), "non" avere bisogno di un uomo a tutti i costi per sentirsi completa.
Sapeva il fatto suo e aveva un'apertura mentale che spesso faceva a pugni con un profondo senso di giustizia e la grinta che ci metteva nel suo lavoro.
Quella donna era un mare così profondo e quando la conobbi "indossava" una vita così piena che ne restai intimorito.
Avevo anch'io una vita fatta di tante cose che a fatica cercavo di farcele stare dentro tutte assieme, e in quel momento stavo bene con me stesso, ma lei, come dire, lei era "di più"
Ci incontrammo per caso e per quanto mi riguarda, incontrare una donna adulta e single che non vivesse "solo" in funzione di trovare un uomo, mi colpì.
E mi spiazzò.
Quasi tutte le donne conosciute fino ad allora erano persone che in un modo o nell'altro avevano la giusta voglia e il giusto desiderio di avere accanto qualcuno.
Lei, invece, alla sua vita così com'era ci stava dentro alla grande.
Apparentemente, nelle sue giornate non c'erano tempi morti.
Correva a duecento all'ora, aveva dei buoni amici che la cercavano e che lei cercava, una famiglia che le voleva bene e la considerava un riferimento fondamentale e un lavoro a cui si dedicava fino a diventare, qualche tempo dopo, alla fine di una guerra infinita, "Il comandante in capo" di tutta l'azienda e a ricevere il massimo rispetto dall'azionista principale.
(cosa più unica che rara nel mondo del lavoro ...)
Magari, andando in profondità e conoscendola un po' meglio, forse mi sarei accorto che non era proprio così e che forse anche lei in cuor suo cercava una persona che le stesse vicino e con cui condividere delle cose, ma in quel momento, ebbi forte questa impressione; "che ci faccio qui con una donna così", pensavo mentre l'avevo davanti, "mi sento attratto da lei, e questo è sicuro, ma lei non dà certo l'impressione di avere bisogno di nessuno. Né di me, né di qualsiasi altro uomo".
Che cosa avrei aggiunto io alla sua vita?
E mentre mi sentivo sempre più attratto da lei e pensavo a questo, lei, presa da tuttaltri pensieri, non immaginava lontanamente quello che mi stava attraversando per la testa.
E' questo che mi colpì prima di ogni altra cosa, la sua libertà di essere semplicemente e in modo naturale quello che voleva essere.
Io penso di avere una forte identità maschile e fino a quella sera ero sempre stato attratto da donne che esibivano una marcata e molto ben definita femminilità, quasi fosse un contrappeso, come se in qualche modo sentissi il bisogno profondo di compensare, di riequilibrare.
Quella donna, invece, emanava una femminilità tutta sua.
Pur con la giusta diplomazia, era così schietta e diretta, a tratti ruvida e spigolosa, che a volte avevi la sensazione di avere quasi a che fare con un uomo.
Ma poi, quando meno te l'aspettavi, capitava il patatrac e le mie convinzioni andavano a farsi benedire e si frantumavano miseramente le volte in cui passavo a prenderla a casa per uscire e lei si presentava completamente trasformata, letteralmente stratosferica, da pensare seriamente che per l'occasione si fosse fatta sostituire da una sorella gemella tenuta nascosta dentro il frigorifero.
(ecco perché ha il frigorifero così grande!!! .... mica ci ero arrivato subito io! ... ^_^)
Era come una visione che, oltre a me, faceva andar via di testa gli uomini e catturava la simpatia delle donne.
Ripenso ogni tanto ad una cena alla quale siamo stati assieme; un uomo le fece un lungo e lentissimo baciamano che sembrava non finire mai, con l'occhio che non si staccava più dal suo décolleté, mentre un altro, verso metà serata, cominciò insistentemente a chiederle se i suoi capelli erano veramente i suoi oppure se fossero delle extension.
Ed io la osservavo e cercavo di non far troppo caso a quella vocina dentro di me che si era risvegliata e si divertiva a prendermi per il culo e a ripetermi: "Web, Web, povero caro Web, stasera quella donna lì è arrivata con te, e fin qua ne siamo sicuri .... ma sei proprio sicuro che a fine serata sarai ancora tu a riportarla a casa?" ...^_^
(zitta tu, vocina menagrama!!)
In ogni occasione, vederla muoversi tra la gente mi ha sempre stregato e meravigliato; lei riesce a stare con tutti senza parlare granché, senza tener banco, ma le poche parole che dice vanno sempre dritte a segno.
Perché, ormai ne sono più che convinto, è soprattutto il «come» le dice che la rende così unica, una vera calamita naturale.
L'ultima volta che la vidi passammo la sera a raccontarci la giornata.
Era distrutta, affaticata, non aveva quasi più fiato, quel giorno al lavoro c'era stato una specie di "regolamento di conti"
Alla fine, per smorzare un po' la fatica e distrarla da tutti quei penseieri e quei discorsi, mi misi a cantare a squarciagola un paio di canzoni stando dietro a dei tipi che suonavano alla tele.
Il mattino dopo mi arrivò un messaggio:
" .... ieri sera eri uno spettacolo mentre cantavi ..."
"Si", pensai io dopo aver letto il suo messaggio, "«cantare», ... è una parola grossa!" ... ^_^
...
Anna dei Miracoli
Lei
è un angelo per metà
l'altra sa il diavolo cosa fa
di notte con chi sta
Lei
è un giocattolo che sa
come funziona questa città
problemi non ne ha
Per tutti noi
è l'Anna dei Miracoli
era una stella ed è caduta giù
ora chi la ferma più
E segue i suoi anni che volano via
anni belli difficili
anni anni di pura magia
anni grandi per lei
Lei
è un attimo che va
e sale e scende da cento tram
cos'ha in testa mai chissà
Tanta energia da spendere
qui e là se sente odore di novità
se c'è rischio, libertà
Per tutti noi
è l'Anna dei Miracoli
brucia la vita in velocità
e sta bene come sta
Lei insegue i suoi anni che volano via
anni belli difficili
anni di amore e follia
anni giusti per lei
Vive i suoi anni di periferia
anni di giochi elettronici
anni di buona poesia
anni e anni, così!
...
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