Note a margine
A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari
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«Io non sono quello che tu vuoi,
io sono quello di cui tu hai bisogno»
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Finalmente arriva Nadiaemanu!!
Sono contento che abbia deciso anche lei di lasciare qualche sua parola qui dentro
Nadiaemanu è una delle lettrici storiche del blog
Di solito, all'inizio io mi fido poco di chi gira dentro questo trabiccolo, ma con Nadiaemanu non è stato cosi
Il suo modo di porsi, le parole che lasciava nei commenti, me l'hanno fatta apprezzare fin da subito
Il tempo e degli amici comuni poi hanno poi confermato questa prima impressione.
Io penso che Nadiaemanu sia una di quelle persone con cui, se abitassimo più vicini e frequentassimo gli stessi ambienti, saremmo probabilmente diventati amici.
Mi piacciono le persone come lei.
Allegre, simpatiche e dalla battuta pronta, ma che all'improvviso sanno andare giù così in profondità, a toccare delle corde da far paura e che ti lasciano spiazzato e senza parole.
Sono queste le persone con cui mi piace stare e di cui in genere io mi fido.
Come nel testo che Nadiaemanu oggi pubblica qui dentro.
Non è abituata a scrivere e mi ha detto di aver fatto un po' di fatica, che l'ha rivisto, riscritto e corretto cento volte e che ad un certo punto l'ha spedito sennò ci avrebbe ripensato ancora
Io non lo so quali siano i confini tra la finzione e la realtà.
Forse non ci sono o forse si
Ma non è importante, qui ci può stare di tutto
Ringrazio Nadiaemanu ed oggi, questo Blog è tutto suo.
Ola
...
Alle volte bisogna toccare il fondo per poi "rinascere"
di Nadiaemanu
Lo stava scoprendo sulla sua pelle, aveva segni nell'anima indelebili, aveva dei buchi nel cuore enormi, il suo corpo urlava di dolore ma non l'ascoltava, o meglio, credeva di farlo, faceva di tutto per non sentire ...
Scoprire di essere incinta a 23 anni era stato un colpo, avevano appena iniziato una vita a due, non era stato programmato ma, sarebbero cresciuti insieme, si dicevano dove c'è posto per due ce n'è anche per tre!
Dopo il primo attimo di sbigottimento, ecco che già cercava di immaginarsi questo semino che stava crescendo dentro di lei, chissà se era maschio o femmina, se sarebbe stato come il suo papà o sarebbe somigliato a lei, si accarezzava la pancia, le parlava, dandosi della stupida anche, ma sentiva così forte quel legame, era raggiante.
Ancora non lo sapeva ma ogni volta che raggiungeva la felicità, ogni volta che le sembrava di toccare il cielo con un dito, c'era sempre qualche cosa che la riportava bruscamente a terra, e la faceva ricominciare da capo.
Purtroppo, aveva imparato a sue spese che quando la felicità è così forte, si può solo ricadere e pestare delle sonore facciate .
Sono cose che la segneranno irrimediabilmente ma ... funziona così per tutti, bisogna toccare il fondo per poi rinascere.
Una mattina, non molto tempo dopo, viene ricoverata in ospedale e perde quel bambino che voleva con tutta se stessa, l'ostetrica, quando lei si è risvegliata nel suo letto, le racconta che per tutto il tempo che è stata in sala operatoria, nonostante fosse addormentata, ha supplicato di lasciarle il bambino, piangendo tutte le sue lacrime, e le ha assicurato che era la prima volta che vedeva una cosa del genere
Lei entrò in crisi, era come se le si fosse lacerata l'anima, uno strappo non più ricucibile e, come se le avessero strappato il cuore nel petto, come donna e moglie si è sentita inadeguata, e cosa era meglio fare se non annullarsi e condannarsi, anche se per una colpa non commessa
Fame, si scoprì una fame vorace, in ogni momento, ogni situazione era buona, era più forte di lei, mangiava, mangiava e aumentava e aumentava, ingurgitava cibo e cibo e aumentava, fino ad arrivare ad essere enorme, per poi nascondersi finalmente in un corpo che le avrebbe attirato tanti commenti sgradevoli, tante situazioni imbarazzanti, ma non poteva farci nulla, non riusciva a smettere, non riusciva più ad amarsi, a volersi bene, voleva fortemente quel corpo non suo, le sembra di vivere al di fuori di lei.
Non è stata più capace di piangere per molto tempo, in compenso si è punita, voleva nascondersi, voleva non essere più riconoscibile, era sempre sorridente ma con una tristezza dentro che le impediva di essere quella che era stata fino poco tempo prima..
Non sembrava importare a nessuno del perchè si facesse del male ... e la cosa la feriva ancora di più.
Nel giro di breve diventò irriconoscibile ai più, ma quello che più le importava, a se stessa, era rimanere imprigionata in un corpo che non riconosce come suo, ma che le evitava di soffrire nuovamente, è la cosa che la gratificava di più, sembra un controsenso ma è così; si guarda e sa di non essere lei.
Sa benissimo di sbagliare, che così non risolve assolutamente nulla, ma non le interessa, quello è l'unico modo che ha per fare tacere la sua sofferenza.
O almeno così crede ...
Non smette di essere ironica, si prende in giro prima che lo facciano gli altri ma è comunque un bersaglio facile, alle volte la stupidità delle persone è disarmante.
E la cosa è andata avanti per anni, diventando il bersaglio principale di chiunque la incontrasse, a passeggiare, in costume al mare, era deprimente vedere gli sguardi di compatimento, le risatine, cosa ne sapevano loro della sua sofferenza, del perché fosse arrivata a quel punto; lei li ha sempre affrontati guardandoli negli occhi, senza scappare perchè è triste vedere le persone deriderne altre diciamo "diverse", diverse poi perche?
La diversità non sempre è avere un handicap, può essere la fisicità, il fatto di non corrispondere a certi canoni estetici, diversità di testa, di portare avanti con coerenza un modo di pensare, un modo di essere, di non uniformarsi...
La diversità fa così paura????
Ma non voleva assolutamente cambiare, almeno per il momento.
Adesso è passato parecchio tempo, ha imparato ad amarsi, è altalenante un anno smagrisce, un anno lievita, ma va bene così, ha imparato ad accettarsi, ha imparato ad affrontare le situazioni difficili senza punirsi.
Non le fà più così male, ma alle volte, in determinati periodi o situazioni, ritorna quel senso di angoscia, e le sembra di soffocare, ripensa a quel bimbo mai nato, ripensa che adesso avrebbe vicino un giovane uomo, a tutte le cose che non ha potuto avere, vivere con lui, ridere, scherzare, i primi batticuori, le arrabbiature, ma è solo per un attimo
La vita ha deciso per lei, le ha disegnato tatuaggi indelebili nell'anima e nel cuore
La vita passa, senti i brividi sulla pelle, non si ferma ad aspettare, Lei va, sta a te starle incollata e magari essere un passo avanti a ciò che ti riserva il destino, ti scorre fra le dita, ferma i fotogrammi di questa tua vita, riposti nelle caverne del tuo cuore, riempi quei buchi e fallo battere sempre
Ogni battito sei tu, i graffi, i segni che ti ha lasciato non nasconderli ma mostrali con orgoglio perché è grazie a quei segni che sei ciò che se ... unico
Nadiaemanu
Il Blog di Nadiaemanu è
....
Renato Zero
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